(06-04-2016 12:21)TestaCuore Ha scritto: Giustamente. Quindi, ricapitolando, ho da una parte un momento/che spinge la barca all'orza (forse è più corretto dire che questo momento "tenta a far ruotare"?), il che non significa che la barca non scarrocci.
Ho poi dall'altra parte una forza di portanza che genera scarroccio.
Lo scarroccio, quindi, non è comunque in alcun modo contrastato ed, anzi....
Ma alla fine, sommando pro e contro conviene mantenere la barca sbandata
No, credo che qui il punto di vista sia confuso. Non dimenticare che c'è sempre una pinna e che questa è una vera ala, che genera una portanza che si oppone allo scarroccio. Tuttavia, qui c'è il bello, la pinna per generare la portanza ha bisogno di un angolo di incidenza, che nel caso di una barca e di un profilo simmetrico coincide perfettamente con l'angolo di scarroccio!
Quindi, lo scarroccio è indispensabile perché la pinna simmetrica lavori generando portanza! Diverso è il caso del timone, che a differenza della pinna può essere regolato. Nella messa a punto "ideale" di uno scafo in bolina si cerca di ottimizzare gli angoli in modo che la barca scarrocci di circa 2/3 gradi, con il timone scontrato di altri 3 gradi all'orza (che fa 5/6 in totale, angolo a cui è massima l'efficienza aerodinamica dei profili solitamente scelti per i timoni).
La "spinta" generata dalla parte immersa dello scafo, di cui tu giustamente consideri il momento risultante che spinge la barca all'orza, è una turbativa che solitamente rallenta la barca o la equilibra in modo fittizio. Bisogna cercare di annullarla, lavorando sui pesi e sugli assetti di albero e vele. Magari anche variando la distribuzione di superficie tra randa e vela di prua e spostando conseguentemente il centro velico.
Tutto ciò rigorosamente IMHO e apertissimo a confronti.