(05-09-2016 21:54)Edolo Ha scritto: (05-09-2016 17:42)Frappettini Ha scritto: i tempi non sono ancora maturi per la propulsione elettrica applicata alla nautica da diporto....
Ne sono convinto anch'io. Almeno fino a quando non commercializzeranno delle super batterie che, cosa non secondaria, non costeranno un patrimonio.
Io credo che qualcosa nel cassetto ci sia già... chissà? Oltre al fatto che ci sia l'Arabia che pompa come una disgraziAta, possa essere anche questo il motivo del prezzo del petrolio così basso?
Non ne sono convinto, ma a volte le cose più ovvie, non sono per niente ovvie.
Il petrolio è e sarà la fante principale di energia ancora per molti anni solo che al posto di brucialo in tante piccole schegge impazzite euro X si spera verrà bruciato in centrali piu' facilmente controllabili e gestibili in termini di emissioni.
Elettrico non vuol dire sostituire il petrolio ma poterlo affiancare anche con altre fonti.
La spinta vera al settore batterie la sta dando e la darà il settore automotive.
Il settore da diporto gia' da oggi potrebbe beneficiare della propulsione ibrida, diesel/elettrica (non i nonoblocco pero') solo che il diportista medio è talebano conservatore. Avere un generatore serio in barca ed il motore al peso di poco piu' del motore stesso sarebbe un grosso vantaggio ma non ha mercato per l'elettricità in barca non serve e tanto io navigo con il sestante.
Se poi ci mettiamo che anche nel piu' sperduto degli atolli uno che sappia mettere mani sui vetusti diesel usati nella nautica lo trovi mentre per sistemare un moderno impianto ibrido ci vorrebbero competenze diverse che la pressocchè nulla diffusione non giustifica diventa un cane che si morde la coda.
Morale della favola, un prodotto che è gia' pronto ed avrebbe solo vantaggi sopratutto per i multiscafi non viene usato/non puo' essere usato.
Torquedo ha investito molto ma non so che numeri riesca a fare ...
Mi spiegate che vantaggio c'e' ad usare il fioribordo endotermico nei tender a parte un minor prezzo di acquisto iniziale? Eppure quanti ne vedete in giro? Il diportista e sopratutto il velista è restio al cambiamento ed all'innovazione nella maggior parte dei casi con la conseguenza che determinate prodotti resteranno di nicchia perchè non vi sono i numeri per supportarli.