(27-09-2016 14:13)davidevet Ha scritto: Credo che il 342 non abbia trasto, altrimenti forse sarebbe stato sufficiente scarrellare. Insegna a tua moglie a lascare la randa o esci con una mano di terzaroli quando pensi che fuori possa esserci vento.
Ho il trasto ma è sulla tuga e la scotta della randa è troppo lontana dal timone , credo che sarebbe utile fare qualche rinvio e portarla vigino se possibile...oppure insegnare alla moglie....
(27-09-2016 14:15)BeppeZ Ha scritto: Ne butto lì qualcuna:
con vento forte la randa va appiattita, il carrello va sottovento, e CON QUALSIASI CONDIZIONE DI VENTO la randa non va mai troppo c.azzata, errore molto comune in troppi velisti (magari tu non sei tra quelli).
Poi sul fatto che alcune barche partano in straorza più di altre contano un'enormità di altri fattori, così come sul fatto che in alcune il timone non governi più troppo presto rendendo difficoltosa/impossibile la "ripresa" della barca.
Un consiglio (quasi un ordine :100 insegna alla tua zavorra a fare qualcosa, un po' alla volta, con molta calma e raccomandandole la prudenza, anche nelle scemenze (manovre delle scotte e drizze, carrello ecc. ecc.).
Avrebbe potuto scarrellare o lascare la randa, se avesse saputo cosa fare.
Da non sottovalutare: solo se impara inizia a divertirsi. Se farà sempre e solo la passeggera, come in un treno, non vedrà l'ora di arrivare alla stazione!!
Io le ho insegnato, si è poi fatta la patente oltre e si diverte ogni volta che esce in barca. Sempre in 2 su un 43' senza randa rollabile e con volanti (non strutturali). Ti assicuro che mi sento sicuro anche perché so che posso contare sul suo aiuto.
hai centrato il problema cognugale....
(27-09-2016 14:25)France WLF Sailing Team Ha scritto: Ero anch'io fuori in mare domenica, a Viareggio sul pomeriggio c'erano 10/12 nodi, ma nel canale della Palmaria quando il vento arriva dal quarto quadrante rinforza sempre in quel punto.
Premetto che non sono certo qui per dirti "hai fatto male, dovevi fare, avresti dovuto" ecc.. ecc.... ti dico quello che in genere si fa in caso di straorza e pure come evitarla (o meglio, come faccio io):
Io non mi nascondo dietro un dito ... so bene di aver sbagliato molto , tranquillo è proprio evidenziando gli errori che posso cercare di correggerli
(27-09-2016 15:28)Edolo Ha scritto: Comunque nel tuo caso dovevi ridurre perché domenica nel golfo tirava una bella arietta, a tutta tela in famiglia... era da straorze
si lo credo anche io
(27-09-2016 15:49)TestaCuore Ha scritto: una considerazione semplice, così semplice che è difficile da pensare :-D
se hai fatto un semi giro a 180 gradi, probabilmente stavi andando al lasco con le vele regolate per la bolina, motivo per cui non camminavi nemmeno tanto. Con 12 nodi una barca di 10 metri dovrebbe bolinare a 6 nodi con quel vento e no a 5, mentre al lasco, soprattutto se è come dici che ha rinforzato, dovresti farne almeno 7. Facendo sempre 1 nodo in meno, significa che di bolina avevi le vele mal regolate e al lasco idem, magari troppo cazzate. E così hai fatto il testa cosa.
Se no fossi stato al lasco non avresti fatto un 180° ma al massimo un 90°
Ricordi il fiocco autovirante quand'è che è passato sulle altre mura? Se le cose sono andate così come le hai descritte, il fiocco avrebbe dovuto virare in prossimità del 180 o anche mai perchè nel frattempo, dando controtimone, la barca sei riuscito a fermarla prima che virasse. Se invece hai virato, scommetto che la virata c'è stata alla fine, C.V.D.
Proprio così , uscendo dalla diga ricevevo il vento che venedo dal canale di Portovenere si allagrava facendo una rotazione di circa 90° e calando molto di intensità , quindi procedevo a vele cazzate e di bolina , via via che mi avvicinavo al centro del canale il vento era sempre meno ruotato verso la mia prua di 90 fino ad averlo al traverso a metà esatta del canale , e sono arrivato in queste condizioni con le vele cazzate.
Non vorrei dire sciocchezze ma direi che il fiocco è passato sulle altre mura dopo la rotazione di 90° e la randa ha cambiato mura solo a quel punto facendomi finire la rotazione...
(27-09-2016 18:21)bullo Ha scritto: Scetti la prima cosa da fare è imparare da dove viene il vento, tu non lo sai, dici: forse ero al traverso, ciò dimostra che sei alle prime armi.
Una barca di bolina o bolina larga sbanda molto perchè ha le vele bordate, ma se io poggio di molto e mi metto al lasco stretto le vele vanno in stallo e la barca si radrizza, la prima cosa che spiegavo per far capire che ci dev'essere sempre un scorrimento laminare perchè si sviluppi la massima forza areodinamica.
Si Bullo , ora mi sembra talmente ovvio , il vento come ho detto prima lo sapevo da dove veniva era talmente visibile che non si poteva sbagliare , ma io non ho capito che era fondamentale lascare le vele per regolarsi sul traverso , nella mia mente inesperta , procedere con le vele cazzate mi avrebbe solo rallentato , in realtà grazie alle vostre imbeccate capisco che questo è stato l'inizio del problema , poi via via che mi avvicinavo al centro del canale qundi al traverso non ho capito che stavo compensando con il timone la tendenza orziera che era causata dalle vele bordate , vedendo la barca molto sbandata per raddrizzarla ho pensato (male) di poggiare completando il disastro, era impossibile poggiare , dovevo portare il timone piano piano all'orza quindi mettermi di bolina a quel punto scampato il pericolo lascare le vele e iniziare a pogiare per riportarmi al traverso ... corretto???