31-03-2019, 18:31
Ciao Carlo,
dai una descrizione perfetta dell'Alpa Brise...è pur sempre una barca a remi, vela e, volendo, motore.
Purtroppo la parte velica non è impeccabile, per le forme di carena (. detto bene, ci assomiglia, ma è il suo "fascino"), la superficie e forma di deriva, l'efficienza del timone e l'armo.
L'albero non ha crocette e sartiame acquartierato a poppa.
Conviene fare in modo che, senza vele, anche l'albero risulti ben acquartierato a poppa (strallo lunghetto...) con sartie non troppo tese e poi, armando il fiocco e quindi cazzando la relativa drizza, l'albero stesso trovi l'assetto di navigazione (sempre leggermente appoppato) stoppato nel moto verso prua dalle sartie divenute ben tese.
Poi si issa la randa che va mandata il più possibile in testa e poi regolata "di ghinda" usando come hai detto il bizzarro sistema a vite e arrangiandosi con una cimetta per la base.
Il resto, come hai detto, manca tutto, dal vang a rotaie, ....
Con venti medi non ci sono problemi a trovare un assetto in bolina.
Con venti leggeri devi avere un po' di grasso, vele non troppo cazzate, soprattutto la randa rischia di essere troppo cazzata di scotta su questa barca, e far camminare senza voler fare angoli esagerati, peso a prua zona panca sottovento per provare a ridurre la superficie bagnata e tanta pazienza...
Controlla la fusione in alluminio che serve da giunzione dei due pezzi dell'albero, smontandoli. Con vento FORTE FORTE, se corrosa, può spezzarsi per effetto combinato di compressione delle drizze esterne e flessione laterale (spanciamento al centro, mancano le crocette...).
Ciao,
dai una descrizione perfetta dell'Alpa Brise...è pur sempre una barca a remi, vela e, volendo, motore.
Purtroppo la parte velica non è impeccabile, per le forme di carena (. detto bene, ci assomiglia, ma è il suo "fascino"), la superficie e forma di deriva, l'efficienza del timone e l'armo.
L'albero non ha crocette e sartiame acquartierato a poppa.
Conviene fare in modo che, senza vele, anche l'albero risulti ben acquartierato a poppa (strallo lunghetto...) con sartie non troppo tese e poi, armando il fiocco e quindi cazzando la relativa drizza, l'albero stesso trovi l'assetto di navigazione (sempre leggermente appoppato) stoppato nel moto verso prua dalle sartie divenute ben tese.
Poi si issa la randa che va mandata il più possibile in testa e poi regolata "di ghinda" usando come hai detto il bizzarro sistema a vite e arrangiandosi con una cimetta per la base.
Il resto, come hai detto, manca tutto, dal vang a rotaie, ....
Con venti medi non ci sono problemi a trovare un assetto in bolina.
Con venti leggeri devi avere un po' di grasso, vele non troppo cazzate, soprattutto la randa rischia di essere troppo cazzata di scotta su questa barca, e far camminare senza voler fare angoli esagerati, peso a prua zona panca sottovento per provare a ridurre la superficie bagnata e tanta pazienza...
Controlla la fusione in alluminio che serve da giunzione dei due pezzi dell'albero, smontandoli. Con vento FORTE FORTE, se corrosa, può spezzarsi per effetto combinato di compressione delle drizze esterne e flessione laterale (spanciamento al centro, mancano le crocette...).
Ciao,
