(04-06-2020 17:37)Serenissima Ha scritto: Molti vecchi marinai consigliano acqua di mare e spazzola o meglio come dice il saggio Bullo fretazzo che ha setole vegetali lunghe e manico lungo utile per fare forza sullo strumento, la radazza si chiama anche oggi cosi, vedi il mocio ma le filacce alle estremità erano di canapa.
Oggi i ponti non hanno più il catrame che esce dai comenti e sporca il ponte quindi niente pietra pomice e forse neanche fretazzo visti gli spessori del teak sulle coperte attuali.
Di certo acqua di mare e spazzola è più economico e forse da anche buonissimi risultati.
I vecchi marinai usavano l'acqua di mare perchè solo di quella disponevano. In realtà l'acqua di mare non offre alcun vantaggio rispetto all'acqua dolce, anzi ! Inoltre poi occorrerebbe in ogni caso risciacquare con l'acqua dolce perchè l'acqua salata, sembrerà strano, ma col tempo rovina e invecchia il teck. Se l'obiettivo è pulire e "schiarire" il teck, l'unico metodo sicuro ed efficace è una spazzola non troppo morbida (ma neanche troppo rigida), la varecchina diluita al 50% e un po' di ... olio di gomito. Il teck assume un bel colore chiaro con le fibre che riprendono a mostrare il colore mielato naturale del teck. Ovviamente il risultato non è eterno e dopo una stagione di sole il grigio riavanza. La più grande porcheria che si possa fare è invece mettere i teck oil, un vero disastro dal punto di vista estetico e acqua gialla/arancione che a ogni lavaggio viene fuori (per almeno dieci anni) facendovi maledire quello che ve lo ha consigliato.