Non sono un chimico , anche se mi è sempre piaciuta come materia e per corso di studi sia al liceo per 3 anni e due esami all' università nel biennio , sia di chimica organica che inorganica e poi nell' ambito lavorativo degli ultimi 15 anni in una multinazionale del settore plastico alimentare e farmceutico , in cui per passione ho approfondito insieme ai miei colleghi la materia per quanto riguarda i polimeri, non mi permetto di contraddire il tuo amico chimico . E sembrerebbe ovvio visto , che l' ipoclorito di sodio in percentuali basse di concentrazione dal 5 al 9 % PURO (e non di quelli profumati addittivati da altre sostanze), può essere utilizzato perfino per potabilizzare l' acqua da bere in concentrazioni di 2 gocce per litro circa ; sicuramente lo sapevate già tutti, ma ripetita iuvant. Quindi si sarebbe portati a pensare che è difficile che possa dare origine a sostanze inquinanti in mare e che siano pericolose. Purtroppo non è così : con concentrazioni di cloro > del 10 % risulta
molto pericoloso per il mondo marino, come si evince dalla seguente scheda , redatta da un gruppo internazionale di esperti per conto di ILO e dell'OMS, con il contributo finanziario dell'Unione europea (
ILO e WHO 2018)
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(clikate sull' immagine e diventa leggibile, la parte evidenziata). Diciamo meglio evitare che finisca in mare.