Salona 34 - bolina con vento teso e mare formato
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da mania2
in base alla mia esperienza ho notato che per piccole raffiche è più immediato scarrellare, si riesce ad aprire un pò la randa e scaricarla, ma quando la raffica è sostenuta non basta solo scarrellare; infatti talvolta proprio per come è realizzato il circuito di una scotta randa classico, scarrellando con un grosso spostamento del carrello sottovento, la scotta va in tiro e si produce un aumento della tensione della suddetta scotta; perciò il carrello si sposta sottovento e la balumina un pò si apre ma in parte questo effetto viene contrastato dal maggiore tiro che si crea sulla scotta randa che quindi tende ad abbassare un pò il boma limitando l'apertura della balumina.
Poi è ovvio che per una puntuale regolazione della randa bisogna operare sulla scotta.
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Mania, scarellando solamente, non apri la balumina, neanche un po', anzi, come detto, finisci per chiuderla ulteriormente.
Lo 'scaricare' scarrellando, e' una manovra immediata utile perche' scarichi potenza radrizzando la barca, ma questa potenza la togli a monte non a valle, cioe', riduci l'angolo di incidenza lasciando invariata (con trasto curvo) la balumina, e di conseguenza lo svergolamento.
Poiche' all'aumento del vento reale, non aumenta altrettanto il vento velocita' (velocita' della barca), se vuoi mantenere lo stesso angolo di incidenza su tutti i profili, BISOGNA ADEGUARE LO SVERGOLAMENTO.
ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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