No, non dici minchiate, hai ragione infatti fletti longitudinalmente l'albero e smagrisci la vela.Ci sono armi dove conviene proprio fare così.
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Sailor ti da dei buoni consigli con un ma...
Come ti ha fatto notare Mania2 puntualmente e sinteticamente, il consiglio di Sailor risulta un po' macchinoso e non adatto ai tuoi spazi, comunque ti costerebbe dei soldini di un fabbro che ti saldi l'inox in opera.
Io non sono un rigger, pertanto non ho una competenza tecnica specifica, magari con un pelo di esperienza di più, quindi capisco bene i tuoi problemi e allora 'senti a me'.
Vista la tua situazione (non fai regate) io lascerei così e mi preparerei una bella chiave e un bello spezzone di ferro piatto (che non rovina gli spigoli dell'arridatoio a differenza del cacciavite), li terrei sempre a portata di mano specifica per il paterazzo. Manterrei sempre lubrificato l'arridatoio e senza coppiglie che sono un casino, tutt'al più ci metti un sagolino o dei pernetti facili da movimentare.
Prima di uscire regoli il paterazzo in funzione delle condizioni di vento e mare ma tendenzialmente tieni un po' più cazzato del dovuto perché se ti rinfresca il vento avrai un po' più di versalità.
Evita di andare a tendere l'arridatoio ( che non è un tenditore meccanico) in navigazione quando lo strallo poppiero è in tensione perché rischi di spannarlo, invece se devi lascarlo no problem.
Sperimentando un po' di volte ti creerai dei riferimenti sull'arridatoio in funzione del vento in modo da sapere la tensione adatta alla giornata.
Per iniziare tieni presente che, per avere un'idea se non si dispone di tensiometro, una pretensione di uno spiroidale del 20% del carico di rottura corrisponde ad un allungamento di circa 2mm/m e del 40% di 4 e così via ( ovviamente partendo da cavo scarico).
:8:Veramente leggendo i tuoi interventi ritengo che questa sia la cosa migliore nel tuo caso.
Ciao