Valvola inchiodata
E' una comune valvola di ottone cromato opaco DN 40 da pochi Euro, la vendono per inox equivocando sul fatto che la sfera interna (ma tutte lo sono) è di inox.
Si può anche aprire per sostituire la sfera o l'anello di tenuta, ma non ne vale la pena dato l’esiguo costo.
E’ avvitata sul passascafo.
I passascafo hanno all'interno della flangia esterna (!) due riscontri su cui fa presa un'apposita chiave che serve a tenere ferma la flangia stessa quando sviti o avviti la valvola.
La chiave può essere sostituita da un robusto piatto, di opportuna misura, saldato ad un tondino o tubo che fa da manico/leva, basta che il piatto si incastri nei riscontri.
Lo sforzo che si deve applicare per svitare quella valvola, anche dopo i vari interventi consigliati per lo sbloccaggio (complimenti ad alcuni per la fantasia), è notevole e difficilissimo da reggere in acqua senza un opportuno appiglio, il sub di turno, infatti, girerebbe su se stesso e non sempre basta fare leva con i piedi sulla pinna (provare per credere).
Aggiungo che, il prodotto della Wurth, ottimo sul banco da lavoro, potrebbe smuovere addirittura la flangia stessa; il cuneo dall’esterno, dovendo poi tenere ferma la flangia perché se gira nello scafo son dolori, non si può applicare; Svitol e cose varie agiscono perché penetrano per gravità ed il filetto della valvola in questione è in verticale, anche considerando la capillarità, non agirà sull’intero verme lasciandone una parte bloccata.
Dai e dai a forza di tentativi finisce che la flangia la smuovi ed allora, se sei in acqua, sono guai seri.
Ne consegue che a terra e con il sistema giusto è un lavoro da niente, in acqua hai buone probabilità di crearti una bella via d’acqua; quindi a barca in terra, con l’attrezzo nella flangia fuori ed una bella “cagna” o chiave inglese tosta dall’interno, in meno di dieci minuti hai fatto.
|