shabrumi
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Chiarimento sulle andature
Credo che in barca a vela ridurre le vele in funzione dell' intensità del vento, dell' andatura,
delle caratteristiche della barca e dell' equipaggio disponibile allo scopo di mantenere la necessaria
sicurezza sia uno dei fondamentali sul quale 'non ci piove' e che ogni buon marinaio dovrebbe rispettare.
Vi invito comunque a considerare alcuni aspetti specifici delle regate, specialmente quelle a bastone con due
o più successivi lati di bolina e poppa:
Ad esempio se durante il lato di bolina l'intensità del vento reale pretenderebbe la presa di una mano di terzi, al giro
boa il lato di poppa ( dove a parità di reale l'apparente diminuisce in modo significativo ) pretenderebbe il ripristino
della mano stessa. Il tempo necessario per togliere e rimettere sta benedetta mano non è compatibile con i tempi di regata
dove i posti in classifica si guadagnano o si perdono per manciate di secondi.
Così i regatanti hanno, nel tempo, imparato che invece di ridurre la superficie della randa si può 'depotenziare' la randa stessa.
Paterazzo e stralletto in tensione, drizza e tesabase cazzati, utilizzo della manina e punto di scotta portato ben sottovento
diminuiscono significativamente la potenza della randa a piena tela ottenendo circa il risultato di una presa di terzi.
In questo modo, al termine della bolina, si è in grado di affrontare la poppa a piena tela.
Sono tecniche proprie della regata che, è mia opinione, non vanno utilizzate in crociera dove non ce ne sarebbe motivo e
dove navigare, se necessario, con una buona mano di terzi ci permette di goderci tranquillamente un buon bicchiere di vino
come aperitivo comodamente seduti nel pozzetto.
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01-08-2010 00:47 |
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