09-02-2011, 03:02
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 09-02-2011, 03:13 da vento forza10.)
Citazione:shabrumi ha scritto:
occhio a minimizzare l'allungamento elastico di una scotta.
Fabbroni sul suo libro riporta una tabella che mostra come, al 20% del carico di rottura, una cima di poliestere a doppia treccia subisce una allungamento di circa l'8% mentre una cima a doppia treccia con anima esotica solo del 2%.
Se prendiamo ad esempio un 38 piedi, con una distanza tra bugna del genoa 3 e winch di circa 3 metri, un allungamento dell' 8% significa ben 240 millimetri: praticamente un elastico al posto di una scotta...
Ok. Questo in teoria.
Vediamo in pratica.
Una scotta da 10 mm in poliestere doppia treccia di media qualità ha un carico di rottura intorno ai 2200 Kg. Il 20% fa 440 Kg.
Il Genova 105 di un Bavaria 34 sarà circa 25 mq.
Dalla formula (carico scotta = sup. velica * quadrato velicità vento * 0,02104) si ricava che la scotta di un Genova di 25 mq. sarà sotto un carico di 440 Kg con circa 29 nodi.
Ora mi chiedo: ma quanti di noi navigano in condizioni di vento che varia continuamente da 0 a 29 nodi?
Dalle mie parti esiste il Garbino le cui raffiche (che durano qualche decina di secondo) possono avere variazioni di 10-15 nodi e, detto tra noi, non ho mai notato che la mia scotta (poliestere doppia treccia di scarsa qualità) si comporta come un elastico.
Se navigo tranquillamente con 10 nodi e all'improvviso mi piomba addosso un groppo di 30 nodi, bè, credo proprio che le mie preoccupazioni saranno ben altre che mettermi a misurare di quanti cm si è allungata la scotta del Genova.
Resto dell'idea che si stia continuando a parlare di molta teoria e di poca pratica, visto che il quesito iniziale si riferiva all’alternativa tra scotta da 12 o da 10 mm.
Certo, se wake avesse manifestato l'idea di sostituire la sua scotta da 12 mm con una da 6 mm (sempre di poliestere), allora sono d'accordo che diventa prioritario interrogarsi su problematiche come carico di rottura e allungamento.
