Nei discorsi fatti si è parlato di 'suscettività' alla corrosione (termodinamica) ma non di velocità della corrosione (cinetica).
Uno dei parametri che influenza maggiormente la velocità di corrosione in ambiente acquoso è il pH.
La presenza di sali nell'acqua di rubinetto, tra cui sopratutto carbonati e bicarbonati, solfati e bisolfati, fosfati e bifosfati ha un effetto tampone sul pH che non c'è sull'acqua demineralizzata (distillata o demiralizzata non cambia la sostanza ma solo il processo utilizzato per produrla).
Nelle caldaie delle centrali termoelettriche si alimenta sì acqua demineralizzata, per non accumulare i sali, che restano, mentre il vapore se ne và, ma sopratutto si analizza l'acqua circolante pressochè in continuo e si aggiungono di continuo sali e composti con effetto disossidante, distorcente dei cristalli, anticorrosivo e filmante.
Ribadisco che l'acqua demi facilita la corrosione dei circuiti se non adeguatamente trattata.
Ancora peggio è utilizzare acqua demi e glicole etilenico puro, che ha tendenza ad acidificare, e che può fare disastri in assenza dei componenti anticorrosivi e protettivi, anche verso l'acidificazione, presenti nelle formulazioni antigelo o 'liquido permanente' del commercio.