A margine di questa lunga e interessante discussione, come contributo copio e incollo una delle decine di interventi che ho fatto sull'uso della pompa dell'acqua di raffreddamento primario del motore, nelle numerose discussione che con il contributo di molti hanno detto tutto quanto si poteva dire: è il primo che risulta usando la funzione “cerca”
Riguardo alla sicurezza dell’uso del motore come pompa di esaurimento, se ben fatto, riporto che qualcuna delle installazioni che ho fatto, una in particolare molto complessa, hanno passato l'esame del RINA per il certificato di sicurezza, tempo fa quando le barche "vecchie" grandi e non CE erano tenute particolarmente d'occhio
Dopo il copia e incolla ci sono delle opinioni personali sull’argomento dettate dalle esperienze fatte al riguardo
@@ Le pompe di sentina, in generale più ce ne sono meglio è, considerando che se sono a mano ci vogliono tante braccia robuste, e se sono elettriche ci vogliono tante batterie robuste; installate almeno in due punti differenti della barca sotto e in un posto comodo fuori.
Si potrebbe fare una prima divisione tra l’emergenza e l’uso comune, ma in genere nelle nostre barche a misura d’uomo, le stesse attrezzature servono in entrambi i casi.
La pompa trascinata meccanicamente dal motore la escluderei perché è ragionevole solo su barche di una certa stazza.
E’ utile, semplice e vale sempre la pena di farlo, attrezzare per l’esaurimento della sentina la pompa del circuito primario di raffreddamento del motore, la quale, se è vero che pompa poco, pompa sempre e senza fatica; in più pompa anche se le batterie, che facilmente sono più in basso del motore, sono a bagno, purché il motore lo si sia fatto partire prima e giri ancora: non farà miracoli ma tiene a bada una via d’acqua non esagerata, alleggerendo anche un po’ lo stress dell’equipaggio.
Sul come far girare il motore (Diesel) anche se è a mollo, è un argomento interessante di facile realizzazione, ma esula da questo discorso.
Naturalmente l’impianto va fatto in un certo modo: sull’ingresso dell’acqua di mare del filtro va montato un TE con una valvola, dalla quale parte il pescante della sentina, dall’altro ramo del TE parte il tubo che arriva alla valvola della presa a mare e le due valvole vanno manovrate in pendolo in modo da flussare in maniera efficace l’acqua in ingresso.
La valvola del pescante di sentina, deve essere ben accessibile e pitturata di colore evidente, non deve essere mai bloccata o legata e al termine del tubo spiralato che pesca in sentina ci va una succhiarola generosa e di buona qualità, per fermare le cose più grosse perché al resto ci pensa già il filtro dell’acqua di mare .
La manovra di questo sistema, deve essere chiara e nota a tutti e sono necessarie opportune indicazioni, tipo i nomi scritti sui manettini delle valvole, un piccolo cartello con le istruzioni in loco e una chiara procedura scritta tenuta con le carte della barca.
Provare il funzionamento del tutto e spiegarlo agli ospiti ogni tanto non guasta.
Come funziona: con un rapido passaggio da “chiusa la presa a mare del motore” a “aperta la valvola interna”; poi mentre il tutto gira, eventualmente regolare l’apertura delle due valvole, in modo che passi sempre la giusta quantità di acqua al motore (questo in caso di falla piccola ma continua).
Quando operante l’aspirazione dalla sentina, non va mai dimenticata e tenuta sempre d’occhio, per regolare il flusso dell’acqua necessario al raffreddamento del motore, perché se esaurita l’acqua “intrusa” e il livello residuo fosse troppo scarso, rischia di bruciare la girante.
Ovviamente servono poi altre pompe di sentina e sono anche previste dalle norme di sicurezza.
Almeno due manuali a membrana, una manovrabile dalla timoneria, una manovrabile dall’interno, entrambe con leva di azionamento il più lunga possibile e sistemate in modo di avere intorno un comodo spazio di manovra, considerando che, se servono, andranno manovrate anche per ore.
A valle delle pompe ci va una valvola di ritegno, ben dimensionata e seria, da cui parte il tubo pescante che è meglio se è corto, e che termina con una succhiarola di buona misura (sempre e solo per fermare le cose più grosse, dato che una duona pompa a membrana tira anche una certa fanghiglia).
Per barche a più compartimenti, anche se solo parzialmente stagni (per esempio se le paratie sono parziali e non arrivano fino al ponte), andrebbero messe una pompa a mano e una elettrica per ogni scomparto.
Le pompe elettriche, sono comode, sicure ed efficienti, ma hanno un paio di grandi difetti: consumano parecchio e di questo va tenuto gran conto, e si portano appresso un impianto elettrico, che per vari motivi è spesso fonte di grattacapi.
Sono generalmente installate per uso “comune”, cioè per esaurire le normali quantità di acqua che si possono trovare in una barca, questo non esclude la loro utilità se l’acqua da esaurire esagera in quantità.
Come regola generale, va installata una valvola di ritegno subito a valle della pompa e una succhiarola sul pescante, più sono corte tutte le tubolature afferenti ed efferenti e meglio è, l’impianto elettrico va fatto come si deve considerando assorbimento e spunto, e si deve tener conto di portata e prevalenza delle pompe per garantirne l’efficienza @@
A completamento delle opinioni da molti espresse in questo lungo post, osservo che:
- non è pensabile affidare la salvezza della barca al solo effetto pompante della girante del motore, perché come è ragionevole pensare, la portata è quello che è (la prevalenza è un’altra cosa e a confonderle si fanno guai), quindi se la via d’acqua ha portato il livello dell’acqua dentro a quello dell’acqua fuori, pur con la valvola aperta sulla sentina, la portata della pompa da sola non fa altro che spostare dell’acqua, il ché vuol dire che magari tiene a bada la falla, ma difficilmente esaurisce l’acqua
- se la sentina è davvero sporca (cosa brutta già in sé) qualunque succhiarola “a grana fine” si intasa quasi subito
- per ovviare a questo si colloca il TE direttamente a monte del filtro dell’acqua di mare e dopo ci si mette la valvola che devia da presa a mare a sentina in modo che il filtro stesso filtri anche l’acqua interna, la seconda valvola necessaria al funzionamento del complessivo è già montata sulla presa a mare (si spera)
- non ha senso montare una tre vie e/o lasciare la valvola a metà, come mi pare abbia osservato qualcuno, per farle fare come una specie di filtro, perché in caso di sporcizia è più facile che si intasi, senz’altro più di una succhiarola o di un filtro, con l’inconveniente che non si potrà liberare dalle impurità; la parziale apertura serve solo per modulare il flusso di aspirazione tra i due ingressi per non lasciare a secco la girante del motore, e questo si modula meglio con due valvole separate in modo da poter strozzare indipendentemente i due flussi
- se di acqua in sentina non ne entra molta e per qualche ragione si voglia usare la girante del motore e/o non si può usare una pompa elettrica o a mano (che sarebbe più adatta) è meglio lasciare che entri un bel po’ di acqua e si riempia ragionevolmente la sentina e poi deviare tutto il flusso, tenendo d’occhio l’esaurimento e invertendo la valvola quando l’acqua diminuisce; sperare/tentare/rischiare di asciugare la sentina con la pompa del motore equivale a bruciare la girante
- se la via d’acqua è continua ma scarsa, una buona pompa di sentina a mano o anche elettrica (non uno di quei giocattolini automatici che si vedono solitamente installati “per sicurezza”), ce la fa prima che il livello arrivi a coprire le batterie e in tempi minori della pompa del motore
- a questo proposito è una buona cosa pensare di mettere una batteria di emergenza in un punto alto, così da non essere subito annegata, ma è possibile (facilmente realizzabile) solo su barche di una certa stazza: solo così si, per esempio, può pensare di usare la pompa elettrica del cesso; la pompa manuale del cesso è meglio non considerarla perché esaurisce poco, è più delicata e aspira meno di una buona pompa a membrana manuale
- per inciso le pompe manuali che installano i cantieri di serie il più delle volte sono poco più che giocattoli: con leva corta, di portata ridicola, scomodissime da usare e messe in posizioni improponibili, mentre secondo il cantiere sono sufficienti a salvare la barca e in posizione comoda per chi sta timonando … provare per credere e rimanere preoccupati
- il secchio resta sempre un ottimo ed efficace mezzo di esaurimento (anche veloce) ma solitamente richiede un’altra persona che si occupi della barca mentre uno sgotta; sarebbe comodo svuotarlo, stando dentro, direttamente nel pozzetto perché svuotarlo fuori bordo andando su e giù richiede fatica e tempo, ma questo è possibile solo con ombrinali seri e ben dimensionati (altro spunto di riflessione sugli ombrinali messi dai cantieri: provare a tapparli, riempire il pozzetto d’acqua, stapparli e aspettare che si svuoti, spesso riserva delle sorprese)
- una pompa meccanica trascinata dal motore è un’ottima soluzione, ma di difficile installazione e che richiede spazio, ma è efficientissima e di altissima portata, e questa sì che può risolvere una situazione, perché non è che i motori diesel si fermino anche se a bagno per l’acqua, questo almeno fino a che l’acqua non arrivi al filtro dell’aria
- a questo proposito è pur vero che il filtro dell’aria è bene che peschi da un punto in basso vicino alla sentina, perché così la tiene in qualche modo ventilata, ma in pochi pensano ad intubare l’ingresso del filtro aria e installare un semplicissimo sistema di deviazione in emergenza dal naturale ingresso basso ad un punto alto: l’ho visto fatto solo su un paio di barche importanti
Molte altre cose si potrebbero dire al riguardo, ma ogni barca ha i suoi problemi e le sue soluzioni, e ogni testa ha le sue fisse
Ma è meglio così: rende il mondo più interessante