rifacimento coperta Genesi 43: dal teak a Kiwigrip
#1
Quando due anni fa ho cambiato barca comprando un Genesi 43 del 2002 ero consapevole che la coperta in teak della barca fosse stata trascurata dal precedente proprietario e necessitasse di manutenzioni importanti ma poi, coll'uso, mi sono reso conto che la situazione fosse più seria di quella inizialmente valutata: doghe scollate e sollevate con l'acqua che scorreva fra la coperta e la faccia inferiore delle stesse, viti a vista, comenti scollati, doghe rotte, una infiltrazione alla landa di sinistra. Così a ottobre scorso mi sono deciso a procedere con l'eliminazione del teak e a riverniciare la coperta con antisdrucciolo ma i preventivi chiesti in vari cantieri mi sono sembrati o eccessivamente cari o troppo indeterminati per poter affidare a loro i lavori. Per fortuna ho amici cari, artigiani esperti del settore, che mi hanno incoraggiato a fare da solo col loro aiuto e allora preso il coraggio a due mani e lasciando la barca in acqua al suo ormeggio mi sono buttato nell'avventura.
Per prima cosa abbiamo smontato tutta l'attrezzatura di coperta e tranne qualche vite delle rotaie del genoa particolarmente ossidata non abbiamo avuto particolari problemi, ma poi è iniziata la demolizione del vecchio teak e li è diventata una faccenda lunga, noiosa e faticosa portata avanti a scalpello e martello, fresa, rotorbotitale e cacciavite per le mille viti che fissavano le doghe alla coperta, per fare questo ci abbiamo messo novembre e dicembre lavorando nei we e in qualche giorno infrasettimanale, procedendo per settori e una volta che in ogni settore la coperta tornava pulita al vecchio gelcoat, davamo a pennello una mano di resina poliestere per impermeabilizzare e riempire i fori delle viti. Alla fine abbiamo tolto tutto il vecchio teak lasciando solo i tappi sotto alle lande. A fine dicembre abbiamo fermati i lavori e mentre un artigiano faceva le dime e predisponeva per rifare il teak delle panche pozzetto e della schiena d'asino del timoniere abbiamo utilizzato i mesi invernali per fare le prove su come imparare a dare correttamente la Kiwigrip.
A marzo, col rialzo delle temperature è iniziato il lungo lavoro zen di stuccatura, rasatura e carteggiatura di tutti i fori di vite e delle imperfezioni della coperta mentre un intero giorno è stato necessario per mettere in sicurezza l'albero, allentare le sartie, togliere le lande, eliminare il teak sottostante, stuccare, rasare e rimontare tutto.
Ad aprile abbiamo montato il nuovo teak (bellissimo) delle panche pozzetto, incartato tutti i profili e finalmente il 15 aprile abbiamo riverniciato con Kiwigrip bianca e rullo più marcato. Dopo, in un giorno, siamo riusciti a rimontare tutta l'attrezzatura (rotaie, cerniere, rinivii, ecc.) Oggi devo dire che dopo tanto lavoro e alcuni momenti di scoramento e difficoltà sono davvero soddisfattissimo del risultato finale: la barca sembra nuova appena uscita dal cantiere, così con la coperta bianca mi pare ancora più bella e la kiwi ha una tenuta eccezionale. Devo anche assolutamente ringraziare gli amici Filippo, Pietro e Andrea senza il cui aiuto e competenze sarebbe stato impossibile ottenere un risultato così bello e professionale. Se qualche ADV ha necessità di informazioni più dettagliate sono a disposizione
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#2
foto,please.
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#3
Bravo!!! Prego postare foto lavori e costi sostenuti per i vari materiali.
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#4
di foto ne ho moltissime, devo trovare il modo di ridurle e inserirle, per i materiali ho speso complessivamente circa 1.000 € di cui 480 per 9 kg di kiwigrip compresa quella utilizzata per le prove
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#5
Questo è un programma free, ottimo, e che fa al caso tuo. [hide]Image Resizer[/hide]
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#6
queste alcune foto del vecchio teak


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#7
la demolizione del vecchio teak


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#8
Lavoro che ho fatto anch'io su un GS42 con tek anche in tuga. È stato un lavoraccio, comprendo bene i momenti di scoramento. Poi però quando è uscita tutta bianca e perfetta (io l'ho verniciata a spruzzo) è stata una emozione.
La barca risulta nuova di pacca, la gente mi chiedeva come era possibile dato che il GS42 non lo fanno da oltre 20 anni.
Sono contento dell'esperienza, ma mai più nella vita Smiley4
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#9
foto della coperta senza più teak e il lavoro delle lande


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#10
Incartatura e verniciatura


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#11
il nuovo teak del pozzetto


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#12
Complimenti bel lavoro, sicuramente faticoso,ma è venuto bene .bravo .
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#13
Stavo guardando le tue . notato che tu hai tolto le doghe lasciando la colla che penso tu abbia tolto successivamente con una rotorbitale. io sto cercando di togliere anche la colla con lo scalpello e qualche buco mi scappa...
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#14
Complimenti! Una curiosità : a prescindere dalla sfiducia nei confronti dei cantieri, quanto ti avevano chiesto per il lavoro ?
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#15
Lavoro esemplare. Bravissimo!
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#16
@Umbe1893 Io per un lavoro analogo ho usato il Multimaster della Fein. È perfetto per staccare la colla senza fare disastri. Costa ma vale
_/)_BV
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#17
Bravo Gugli, complimenti! Cosa hai speso per il teak del pozzetto?
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#18
provo a rispondere alle domande: per Umbe 1893: si la colla la toglievo con lo scaplello ma dove non veniva la finitura è stata fatta con rotorbitale con dischi prima da 60 e e poi finita tutta la coperta a mano con tampone di legno e carta vetrata da 120 dopo aver stuccato millemila buchi di vite e imperfezioni. Per gli amici che mi chiedono dei costi posso dire che, coi preventivi che avevo, rifare tutta la coperta in cantiere equivaleva circa al 50% del valore della barca fra lavori , sosta, smontaggi, ecc. ecc. per Sergiot grazie per i complimenti e se vuoi info dettagliate sul costo per le panche del pozzetto sono a tua disposizione.
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#19
Ok grazie. proverò a farne un pezzo così per capire se viene meglio o comunque risparmio del tempo.
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#20
Grazie mi basta sapere quanto si spende per le sole panche
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