ricostruzione puleggia rinvio
#21
(23-06-2020, 12:05)andros Ha scritto: puleggia di rinvio di materiale sconosciuto cotta e usurata non recuperabile.
soluzione: gola in alluminio anodizzato e cuscinetto in bronzo con sfere di torlon. per evitare galvaniche l'alluminio è stato incollato sulla corona. stabilite le misure metto in cantiere la seconda.

Complimenti, il risultato mi sembra un lavoro impeccabile.

...tuttavia, siccome anche io avrò presto lo stesso problema, mi permetto di chiedere qualche delucidazione che potrebbe sembrare una rottura di scatole per l'invidia; no, solo curiosità diciamo "tecnica"! :-)

Hai fatto qualche conto sulla pressione alla quale sono soggette le sferette e se sono in grado di sopportarla?
Lo dico perché la forza alla quale è soggetta quella puleggia è praticamente il doppio della tensione lungo la scotta (almeno sulla mia barca) e, non a caso, in genere quelle pulegge di rinvio hanno o boccole oppure, se particolarmente elaborate e care, cuscinetti a rulli.
Daniele
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#22
(02-07-2020, 10:59)danielef Ha scritto: Complimenti, il risultato mi sembra un lavoro impeccabile.

...tuttavia, siccome anche io avrò presto lo stesso problema, mi permetto di chiedere qualche delucidazione che potrebbe sembrare una rottura di scatole per l'invidia; no, solo curiosità diciamo "tecnica"! :-)

Hai fatto qualche conto sulla pressione alla quale sono soggette le sferette e se sono in grado di sopportarla?
Lo dico perché la forza alla quale è soggetta quella puleggia è praticamente il doppio della tensione lungo la scotta (almeno sulla mia barca) e, non a caso, in genere quelle pulegge di rinvio hanno o boccole oppure, se particolarmente elaborate e care, cuscinetti a rulli.
prima spiegami questa che mica l'ho capita
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#23
(02-07-2020, 18:37)andros Ha scritto: prima spiegami questa che mica l'ho capita

Forse non è intuitivo ma, in condizioni statiche, ci sono due forze che agiscono sulla puleggia lungo i due rami della scotta, entrambe in trazione e uguali alla tensione sulla scotta stessa.
Le due forze che sono vettori si compongono con la legge del parallelogramma.
Nel caso peggiore nel quale il rinvio è a 180°, la risultante è esattamente uguale a due volte la forza di trazione presente sul punto di scotta del genoa.
Se l'angolo è minore anche la forza risultante diminuisce diventando zero se, ovviamente, la puleggia non devia la scotta.
C'è una formula elementare funzione dell'angolo di rinvio che certamente trovi in qualsiasi testo di rigging.
Volendo esistono anche delle formule approssimate che danno la forza esercitata dal genoa sulla scotta in funzione di vari parametri.
Daniele
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#24
(02-07-2020, 21:40)danielef Ha scritto: Forse non è intuitivo ma, in condizioni statiche, ci sono due forze che agiscono sulla puleggia lungo i due rami della scotta, entrambe in trazione e uguali alla tensione sulla scotta stessa.
Le due forze che sono vettori si compongono con la legge del parallelogramma.
Nel caso peggiore nel quale il rinvio è a 180°, la risultante è esattamente uguale a due volte la forza di trazione presente sul punto di scotta del genoa.
Se l'angolo è minore anche la forza risultante diminuisce diventando zero se, ovviamente, la puleggia non devia la scotta.
C'è una formula elementare funzione dell'angolo di rinvio che certamente trovi in qualsiasi testo di rigging.
Volendo esistono anche delle formule approssimate che danno la forza esercitata dal genoa sulla scotta in funzione di vari parametri.
come la so io: se una cima ha un carico di 1 qualsiasi giro tu gli faccia fare
nulla avrà un carico superiore a 1.(eliminando gli attriti e inizio trazione che deve vincere gli attriti e l'inerzia)
se ci fosse un elemento con un carico maggiore a 1 avremmo un incremento di energia gatis;molto interessante,da studiarci su.
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#25
(03-07-2020, 08:17)andros Ha scritto: come la so io: se una cima ha un carico di 1 qualsiasi giro tu gli faccia fare
nulla avrà un carico superiore a 1.(eliminando gli attriti e inizio trazione che deve vincere gli attriti e l'inerzia)
se ci fosse un elemento con un carico maggiore a 1 avremmo un incremento di energia gatis;molto interessante,da studiarci su.


In realtà, ha ragione danielef, si applica un principio elementare, quello della carrucola, vedi disegnino qui .]


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
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#26
(03-07-2020, 09:31)Tatone Ha scritto: In realtà, ha ragione danielef, si applica un principio elementare, quello della carrucola, vedi disegnino qui .]


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
bene,assunto che i carichi sono quelli descritti dal disegno rispondo a danielef:
posto che la puleggia era nel migliore dei casi in derlin sfere comprese, ho sostituito le sfere con torlon e il cuscinetto con bronzo a parità di diametri e nr di sfere.
due materiali di gran lunga superiori come durezza e resistenza alla fatica rispetto al materiale originale.
se il delrin ha resistito 30 anni questa ne farà altrettanti.
copio e incollo:
"Questo materiale può rappresentare una sorta di via di mezzo tra un metallo e le altre materie plastiche ordinarie, "
spero che ciò sia sufficiente a pensare che il rinvio in questione sia quantomeno pari all'originale.
nulla vieta però di ricostruire paro paro una puleggia in delrin.
avrei potuto farla se avessi trovato il materiale in quantità consona a prezzi decenti.
il costo dei materiali usati, sfere comprese(70€), è stato assai contenuto a fronte di un costo dell'originale di 900€
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#27
(03-07-2020, 08:17)andros Ha scritto: come la so io: se una cima ha un carico di 1 qualsiasi giro tu gli faccia fare
nulla avrà un carico superiore a 1.(eliminando gli attriti e inizio trazione che deve vincere gli attriti e l'inerzia)
se ci fosse un elemento con un carico maggiore a 1 avremmo un incremento di energia gatis;molto interessante,da studiarci su.

Prima di tutto ti ringrazio per la spiegazione del tuo ultimo messaggio che è ragionevole e mi convince abbastanza.

Invece, mi scuserai, ma a questo messaggio non riesco a resistere, mi ci tiri per il bavero!
Confondi una forza con una energia; mentre la seconda si conserva, la prima non è soggetta a condizioni così restrittive.
Basta che pensi a cose molto semplici tipo la leva (quella che sollevava il mondo di Galileo) ma anche un winch o un paranco.
Come vedi c'è poco da studiarci su, in barca hai un sacco di esempi e, se non ci fossero, dubito che saresti in grado di farla navigare senza un rilevante numero di mozzi volenterosi e forti!
Con simpatica amicizia!
:-)
Daniele
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