Circuito scotta randa a V rovescia - doppio paranco oceanico
#1
Buona Pasqua a Tutti.
Sono incuriosito dal circuito randa a V rovescia, credo che venga definito anche doppio paranco oceanico. Per intenderci, quello armato ad esempio sul Matmut di Van Den Heede (https://youtu.be/2y-nNsEHkJA).
Non riesco a trovare molto in rete, sarei interessato a comprenderne pregi e difetti, tipicità e modo di utilizzo, tipologia di imbarcazioni alle quali preferibilmente è indirizzato.
Grazie
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#2
Si può eliminare la rotaia di scotta della randa e diminuire lo sforzo sul vang alle andature lasche. Hai due scotte per regolare lo svergolamento, regolazione più laboriosa.
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#3
Dal video sembra un circuito chiuso, quando cazza a sinistra si vede muoversi anche la scotta del paranco di dritta
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#4
Interessante!! Considerando che non devi più manovrare il trasto l'impegno della manovra in virata o abbattuta potrebbe essere leggermente più semplice. Unito poi ad altre due positività: niente trasto tra i ball e boma ben fermo in rada!!
Ho visto che le scotte sono diverse e quindi non un unico circuito solo che non capisco perché escono due capi dal bozzello con strozzascotte sul paramare. Bullo illuminaci!
Ci sono due strozzascotte uno per il paranco principale ed uno per la regolazione di fino?
Ho visto al rallentatore: ci sono due strozzascotte!
Un po' troppo cordame ma se si elimina la regolazione di fino per barche entro i 10-11 metri potrebbe essere una alternativa.
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#5
Attendiamo luce da Bullo, nel frattempo vi ringrazio per i contributi.
Rilevo che, forse, potrebbe essere utile anche come ritenuta del boma alle andature portanti.
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#6
(04-04-2021, 15:34)pietroz Ha scritto: Attendiamo luce da Bullo, nel frattempo vi ringrazio per i contributi.
Rilevo che, forse, potrebbe essere utile anche come ritenuta del boma alle andature portanti.
In parte, non manterrà il boma come una ritenuta ma non lo farà passare sulle teste come in una strambata!!
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#7
Allora il para mare di solito è a prua come hanno i motoscafi del servizio pubblico a Venezia.
Il signore ha eliminato la rotaia che c'era in pozzetto complicandosi la vita con due paranchi, regolazione più lunga da fare, se lasca un pò di più la scotta sotto vento va a forzare sulla draglia.
In andature molto lasche non ha più il trasto da saltare ma ha la scotta di sopravento di mezzo, passa sopra o sotto.
In poppa filo, fil di ruota, si mette una ritenuta al boma non robusta, se il boma dovesse andare in acqua con una straorzata dovrebbe rompersi. La ritenuta va messa verso prua.
Quanto più semplice con la rotaia di scotta, Si da lo svergolamento con la scotta e poi col carello della scotta sul trasto si apre e si chiude.
La vela però è un'opppppinione.
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#8
Ecco, dopo Bullo poco da dire, ma per uno che va da solo il sistema può aiutare ad avere meno sbattimenti di boma senza dover combattere con vang e trasto. Vi dirò che in qualche occasione ho provato a mettere due scotte, più o meno come il nostro, ma solo per delle poppe con più rollio che vento, o anche in caso di ventone, ma alla fine la ritenuta "a perdere" come ha detto Bullo è la soluzione più semplice, che non stravolge la normale manovrabilità: più cima da far scorrere più tempo e fatica e probabilità di impicci.91
Timore di vita frugale induce molti a vita piena di timore.
(Porfirio)
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#9
E allora che trasto sia for ever!!
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#10
Il trasto normale del Rustler è messo così:
[hide]     [/hide]
VDH è partito per fare un giro del mondo "d'epoca" gran parte ad andature portanti, in solitario (su un giro del mondo, ma anche per molto meno) si tratta di decidere "mi tengo la possibilità di giocare di trasto magari su bordi di decine d'ore o giorni, oppure mi belin di 'sta rottura di balle e ogni volta che attraverso il pozzetto non rischio di inciampare o comunque non devo scavalcare una sbarra di traverso?"
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#11
Anche perchè con quel trasto ci fai poco e con il doppio circuito hai una ridondanza.
Non bello da vedere ma sicuramente comodo e efficace nel contesto.
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#12
Comunque è un problema di barche IOR che hanno la randa piccola (con relativo boma corto) a favore di un grande Genoa.
La tendenza attuale, finalmente, riporta la randa (dal veneziano "la granda") ad avere la maggior superficie nel piano velico. Dunque il boma più lungo permette di piazzare il trasto più comodo, a filo coperta, a poppavia delle panche. Se non addirittura a poppavia del timoniere.
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#13
a me dopo due giorni che non vedo terra mi viene l' ansia, pensare di traversare per settimane e alle portanti mi pare come staccare la spina ed entrare in letargo.
se a uno gli piace quel modo... che se ne fa del trasto? immagino che a quel punto il lavoro sul vang sia molto piu utile e importante.
amare le donne, dolce il caffe.
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#14
(04-04-2021, 20:09)osef Ha scritto: Comunque è un problema di barche IOR che hanno la randa piccola (con relativo boma corto) a favore di un grande Genoa.
La tendenza attuale, finalmente, riporta la randa (dal veneziano "la granda") ad avere la maggior superficie nel piano velico. Dunque il boma più lungo permette di piazzare il trasto più comodo, a filo coperta, a poppavia delle panche. Se non addirittura a poppavia del timoniere.

Qui sopra si parla di un Rustler, in solitario, nella GGR, non proprio una "corsa" vera e propria sullo stile VG dove magari lo spirito di sacrificio/masochismo è altro: per quanto riguarda barche da crociera-viaggio con equipaggio ridotto questa controcorrente rispetto agli armi IOR è una tendenza per me (molto) controproduttiva, personalmente randona, boma lungo, fiocchetto relativamente piccolo sono caratteristiche che per quell'utilizzo specifico metterebbero un'enorme "X" nera sopra a una barca così, manco morto.
Tante ragioni, una per tutte pensare al lavoro necessario per adattare la superficie velica totale a oscillazioni di vento fresco fra 15 e 25 nodi, ripetute varie volte al giorno. Aggiungere dei crocettoni ben bene all'indietro che intralciano o semibloccano la randa quando si vuole terzarolare al lasco/gran lasco, bella ricetta.
Ri-preciso prima che rivengano fuori i classici quaranta nodi a randa piena, mi riferisco a navigazioni ben precise, giusto per cercare di dire che ciò che appare vantaggio da un punto di vista può essere considerato incubo da un altro punto di vista. Smile
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#15
Mi so Venesian ma la randa a Venezia sempre chiamata e sentito dire in modo sbagliato la VELA, a prua fiocco, genoa.
La GRANDA forse xè un termine terricolo.
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#16
Anche a Venezia si vede che non rispettate le tradizioni. Proprio le vostre così importanti.
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#17
(06-04-2021, 08:09)bullo Ha scritto: La GRANDA forse xè un termine terricolo.-

Forse deriva dai francesi (che sono tutt'altro che terricoli) : Grand Voile.

ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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#18
(04-04-2021, 14:45)Norman2016 Ha scritto: Ho visto che le scotte sono diverse e quindi non un unico circuito solo che non capisco perché escono due capi dal bozzello con strozzascotte

E' un sistema per avere una due demoltipliche: se tiri un capo hai demoltiplica completa (6:1 o 8:1) se tiri entrambi i capi hai demoltiplica dimezzata (3:1 o 4:1)
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#19
(06-04-2021, 14:41)clavy Ha scritto: E' un sistema per avere una due demoltipliche: se tiri un capo hai demoltiplica completa (6:1 o 8:1) se tiri entrambi i capi hai demoltiplica dimezzata (3:1 o 4:1)

Grazie, avevo individuato questo particolare rivedendo al rallentatore o studiando i fermo immagine.
Come già è stato detto c'è molto cordame tra i piedi ed un trasto a centro pozzetto è comunque un problema per cui la scelta potrebbe essere più facile.
Ma se questo fosse vicino alla colonna della timoneria in fondo non dovrebbe creare molti problemi ed allora il molto cordame potrebbe non essere gradito.
Naturalmente non tocco il problema efficenza dell'uno o dell'altro. Una maggiore efficenza farebbe passare in secondo ordine il fastidio della manovra. IMHO
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#20
nel video si vedono solo andature portanti. L'uitlizzo della scotta randa è limitato ad aprire o chiudere la randa, il resto lo fa il vang.
E' comprensibile la scelta
Quando ti entra nelle vene, non puoi più farne a meno Sir Peter Blake
N.B.J.S. Erik Aanderaa Chi è in mare naviga, chi è a terra giudica
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