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lucidatura GELCOAT-eccovi le foto
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starghost Offline
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Grazie, Polimeri,

e perchè no nanotec?

Sii più esaustivo per favore, così capiamo senza alcun dubbio.
07-07-2011 16:13
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kermit Offline
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Citazione:sventola ha scritto:
eccovi le foto della mia prima lucidatura dopo 8 anni : la fiancata di sx fatta per prima che ero ancora fresco è perfetta quella di dx un pò meno Sad
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Bel lavoro Max! Allora non è vero che i Bavaria sono sempre opachi SmileSmile
07-07-2011 16:18
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polimeri Offline
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Citazione:Leonardo696 ha scritto:
Citazione:polimeri ha scritto:
le nanoparticelle negli strati sacrificali sono molto pericolose, qualunque oleofobico siliossanico puo' ravvivare le murate con lo stesso effetto senza inserire un pericolo cosi' elevato, quando la tecnologia diventa espressione commerciale si rischia di utilizzarla male come un tempo.... ricordate il mantra anni 80: disegnato/progettato dal computer..... ecco molta nanotecnologia e' usata con lo stesso scopo

per ultimo

perchè le nanoparticelle sarebbero pericolose negli strati superficiali?

da diverso tempo sto raccogliendo documentazione dal web e non ho ancora trovato niente in proposito

hai dei link da cui trovare documentazione, vorrei approfondire l'argomento

attenzione non negli strati superficiali ma negli strati sacrificali, cioe' quelli privi o poveri di legante

un luidante, un detergente o una cera sono strati sacrificali, cioe che sono destinati a consumarsi

le nanoparticelle sono disperse nella fase liquida fino a che non evapora il solvente del sistema, poniamo che sia un alcol per esempio e visto che la loro pericolosita' nasce con l'aerodispersione non c'e' alcun rischio fino a che sono all'interno del liquido

se il sistema e' formato dal solvente, dal legante assente o debole e dalle nanocariche avremo un problema dopo che si sara' applicato il prodotto:
una volta evaporato il solvente, a trattenere le nanoparticelle rimane solo il legante

nel caso di un detergente non vi e' legante che le trattenga e quindi avremo l'effetto di aver cosparso di nanoparticelle pressoche' libere (trattenute solo da deboli cariche elettrostatiche sulla superficie trattata con elevato rischio di aerodispersione successiva

nel caso di un lucidante o una cera, essendo proddotti che non debbono essere filmogeni, a trattenere le nanocariche sulla superficie ci sara' anche la resina legante , ma purtroppo, essendo in bassa percentuale e dalla consistenza morbida e' uno strato sacrificale destinato a consumarsi nel tempo...rilasciando nanoparticelle molto pericolose nell'aria

ora si sente dire che le nanoparticelle esistono anche in natura...ma non e' afatto cosi', perche' le nanocariche usati in molti prodotti sono di natura chimica totalmente differente da quelle esistenti in natura un titanio biossido nanometrico ad esempio assolutamente non esiste.....e poi abbiamo anche l'esempio lampante dell'amianto che seppure sia abbondantemente presente in natura non e' molto adatto ad essere respirato

non credo che in rete si possano trovare riferimenti o link, ma il concetto, cercando di semplificare, e' questo
07-07-2011 16:26
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kawua75 Offline
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ok, ma la pericolosità di cui parli in cosa consiste di fatto?

perdonami, manon riesco ad afferrare il danno che possa scaturire...
07-07-2011 16:39
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sventola Offline
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Citazione:kermit ha scritto:
Citazione:sventola ha scritto:
eccovi le foto della mia prima lucidatura dopo 8 anni : la fiancata di sx fatta per prima che ero ancora fresco è perfetta quella di dx un pò meno Sad
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Sventola e kermit stanno sfatando tsntissimi luoghi comuni sui plasticoniBig Grin:cool:ciao max

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07-07-2011 16:52
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starghost Offline
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Polimeri,

credo ci siano 2 questioni aperte,

1- Le nanoparticelle liberate nell'aria possono essere pericolose per la salute, soprattutto dell'equipaggio o dei vicini di banchina.

2- Il trattamento con nanotecnologie può arrecare danni di vario tipo al laminato, a esempio, può essere ripetuto? in che modo deperisce? ecc ecc

Ti ringrazio ancora per la cultura che ci dai, perché finora questo problema era stato approcciato in modo non così scientifico.

Altra questione, il tipo dio trattamento che più po meno suggerisci (oleorepellenti + ...) come funziona e che risultati può dare ? (durata,ecc)

Grazie ancora
07-07-2011 16:53
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polimeri Offline
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Citazione:kawua75 ha scritto:
ok, ma la pericolosità di cui parli in cosa consiste di fatto?

perdonami, manon riesco ad afferrare il danno che possa scaturire...

beh la stessa o peggiore pericolosita' dell'inquinamento e delle polveri sottili che in questo caso diventano ultrasottili, il nostro organismo non ha alcuna difesa contro la penetrazione di particelle cosi' fini, i filtri nasali e le mucose non le trattengono e ce le ritroviamo direttamente dentro l'organismo

ora la maggior parte di particelle che si riducono a tali dimensione sono particelle per nulla biodegradabili come gli ossidi di silicio e ossidi di titanati e zinco,
tali sostanze quando ridotte a nanodimensioni assumono caratteristiche nuove e del tutto inedite ad esempio il biossido di titanio che e' una polverina bianca che si usa essenzialmente come pigmento bianco nelle vernici, nelle plastiche e ogni qual volta si voglia dare un aspetto bianco coprente.....appena diventa nanofiller diventa trasparente e non piu' coprente...ma non solo, da pigmento che non alcuna influenza sull'angolo di contatto esso diventa un forte modificatore delle tensioni superficiali dei liquidi, uo' comportarsi come un tensioattivo potentissimo o il suo opposto contrario, ma non basta esso diventa anche un potente germicida attivato dalla luce uv

insomma per effetti molto complessi e non ancora del tutto ben compresi tra le interazioni molecolari e le masse delle molecole si assiste a materiali tradizionali che cambiano completamente le loro caratteristiche e prestazioni una volta nanoridotti

ora pensiamo ad un organismo umano che introduca all'interno dei propri liquidi organici un modificante delle tensioni superficiali, che oltretutto e' significativamente attivo in dosi molto molto piccole.....pensate all'influenza che avrebbe sui processi biologici...il pericolo di cancro diventerebbe solamente l'ultimo dei problemi

e ve lo dice uno che crede che l'ecoarchitettura e il veganesimo siano sonore cavolate, ma il titanio nanometrico non lo introdurrei mai nel mio organismo

questo e' solo un esempio da moltiplicarsi proporzionalmente rispetto a tutte i filler nanotech di cui comincia un impiego commerciale
07-07-2011 17:05
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polimeri Offline
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Citazione:starghost ha scritto:
Polimeri,

credo ci siano 2 questioni aperte,

1- Le nanoparticelle liberate nell'aria possono essere pericolose per la salute, soprattutto dell'equipaggio o dei vicini di banchina.

2- Il trattamento con nanotecnologie può arrecare danni di vario tipo al laminato, a esempio, può essere ripetuto? in che modo deperisce? ecc ecc

Ti ringrazio ancora per la cultura che ci dai, perché finora questo problema era stato approcciato in modo non così scientifico.

Altra questione, il tipo dio trattamento che più po meno suggerisci (oleorepellenti + ...) come funziona e che risultati può dare ? (durata,ecc)

Grazie ancora

1 per la pericolosita' faccio riferimento al post sopra

2 e' necessaria una premessa: normalmente questo tipo di prodotti non hanno un'azione dovuta esclusivamente alle nanotecnologie, bensi' l'azione principale e' esplicata da resine, oli e cere oleofobiche ed idrorepellenti.....e poi e' integrata anche una nanocarica

quel che forse non sono riuscito a spiegare bene e' che spesso tale integrazione e' assolutamente inutile o il beneficio derivato e' talmente minimo che si traduce solo in vantaggio commerciale di dare l'idea di prodotto d alta tecnologia
ma la funzione oleorepellente, protettiva e lucidante e' effettuata da ben piu' tradizionali componenti quali sono appunto le resine e gli oli contenuti nel prodotto

il difetto di applicare gi oleorepellenti ed idrorepellenti sulle superfici e' solo esclusivamente dalla eventuale successiva verniciatura, come successe negli anni 70 con le cere per le auto contenenti elevate percentuali di silossani.....la protezione e' fenomenale, la brillantezza rinnovata...tutto bellissimo fino a quando viene il momento di riverniciare allora son dolori ed i solventi antisilicone ben raramente possono asportare tutti i residui se le percentuali di contaminazione sono elevate

si ricorre allo stratagemma di utilizzare un bagnante additivato alle vernici che puo' contribuire ad evitare il classico effetto delle occhiellature...ma l'adesione reale con prova allo strip subisce comunque una drastica diminuzione sulle superfici contaminate

insomma le cere oggi come oggi contengono basse percentuali di oleorepellenti siliconici e fluorurati proprio per questi motivi e per non litigare con i carrozzieri (che nonostante le basse percentuali ancora oggi riscontrano alcuni problemi)

il problema della sovra applicazione di un nuovo trattamento non c'e', non essendo prodotti filmogeni non necessitano di una adesione ma semplicemente penetrano nella microporosita' superficiale sino a saturarla, quindi lo stesso trattamento o altro trattamento similare puo' essere ripetuto mano a mano che consuma
si chiama strato sacrificale appunto uno strato che e' destinato a proteggere la superficie sottostante consumandosi esso stesso al posto del sottofondo
07-07-2011 17:23
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Jak Offline
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Porca miseria Polimeri, che bello leggerti!
Mi sapresti dire quali sono attualmente gli impieghi delle nanoparticelle?
07-07-2011 17:23
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Leonardo696 Offline
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Citazione:polimeri ha scritto:
Citazione:Leonardo696 ha scritto:
Citazione:polimeri ha scritto:
le nanoparticelle negli strati sacrificali sono molto pericolose, qualunque oleofobico siliossanico puo' ravvivare le murate con lo stesso effetto senza inserire un pericolo cosi' elevato, quando la tecnologia diventa espressione commerciale si rischia di utilizzarla male come un tempo.... ricordate il mantra anni 80: disegnato/progettato dal computer..... ecco molta nanotecnologia e' usata con lo stesso scopo

per ultimo

perchè le nanoparticelle sarebbero pericolose negli strati superficiali?

da diverso tempo sto raccogliendo documentazione dal web e non ho ancora trovato niente in proposito

hai dei link da cui trovare documentazione, vorrei approfondire l'argomento

attenzione non negli strati superficiali ma negli strati sacrificali, cioe' quelli privi o poveri di legante

Se gli strati sacrificali non sono quelli superficiali, ma possono essere quelli interni al film, come fanno se interni a disperdersi nell'aria?

Come fanno ad esserci strati privi o poveri di legante?

Se le nanoparticelle, per essere applicate necessitano di un liquido che faccia da legante per l'applicazione, mi risulta difficile pensare che vi possa essere uno strato privo appunto di legante
07-07-2011 17:47
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polimeri Offline
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Citazione:Jak ha scritto:
Porca miseria Polimeri, che bello leggerti!
Mi sapresti dire quali sono attualmente gli impieghi delle nanoparticelle?

beh a livello sperimentale moltissimi, e' un campo enorme in cui si e' all'asilo nido, le promesse sono enormi si parla di grafene ad esempio in grado di immagazzinare energia senza perdite in modo efficiente…significherebbe in un colpo abbattere il piu' grosso handicap delle energie alternative la non conservabilita' nel tempo del surplus d'energia, significherebbe creare batterie enormemente piu' efficienti e potenti in grado di generare un picco pari all'assorbimento massimo

oppure tessuti e filati per vestiti ad alte prestazioni, in grado di essere battericidi o almeno batteriostatici comprese le stesse confezioni di prodotti alimentari senza la necessita' di conservanti aggiunti e quindi automaticamente anche assunti (pare che ci conservino anche dopo morti)

oppure tessuti in grado di comportarsi come delle debolissime celle solari generando autonomamente calore nel periodo invernale

in elettronica pare che molte nanotecnologie possano superare abbondantemente le prestazioni degli attuali processori

adesivi a prestazioni molto piu' elevate degli esistenti in grado di aggrapparsi a superfici difficili senza alcun pretrattamento come alcune plastiche tipo polipropilene


nelle applicazioni reali , per ora molto meno
si usano per migliorare i compositi aumentandone la tg e quindi permettono l'ottenimento di compositi ad elevate resistenze con peso molto minore dei metalli....ma tali benefici sono molto limitati e costosi e trovano applicazione nell'industria aerospaziale e militare
un'applicazione che mi viene in mente invece gia' parecchio utilizzata nell'industria e' il trattamento antiriga al plasma dove uno strato nanometrico fa da protettivo antiriga a metalli, plastiche lenti etc

in alcune vernici isolanti, dove con spessori piu' bassi si possono otttenere gradi d'isolamento maggiore

nel rendere conduttive superfici masse trasparenti che sarebbero altrimenti isolanti,

tutti questi utilizzi comunque sono in matrice solida (un po' come l'amianto, se esso fosse contenuto all'interno di una resina epossidica non avrebbe alcuna possibilita' di areodispersione perche' la graduale lunghissima perdita di coesione della resina non avviene liberando le singole fibre di amianto ma con microschegge di amianto ancorato alla resina e non abbastanza fine da aerodisperdersi

sostituendo all'amianto le nanoparticelle il discorso e' identico, se si inserisce in un detersivo appena l'acqua sara' evaporata rimarra uno strato di nanopovere che non ha naulla che ne blocchera' la graduale aerodipersione (graduale perche' a differenza della polvere la nanopolvere rimane attaccata senza colla perche' la massa e' talmente bassa che le forze d'attrazione molecolacolare di natura elettrostatica la trattengono sino a che per sfregamento o trazione qualche altra forza le strappa dalla superficie

dentro un tessuto e' la stessa cosa, perche' non si tratta di tessti intrisi ma di fibre polimeriche, resine a forma di fili che contengono nanosferule, quindi in matrice solida sono incapsulate

metterle insieme a detersivi (assenza di matrice legante) o in matrici deboli quali le cere e gli oli , o in matrici che si degradano spontaneamente spolverando come il cemento e' un utilizzo estremamente sconsiderato di una tecnologia che potrebbe darci tanto
07-07-2011 18:03
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kawua75 Offline
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Citazione:polimeri ha scritto:
Citazione:kawua75 ha scritto:
ok, ma la pericolosità di cui parli in cosa consiste di fatto?

perdonami, manon riesco ad afferrare il danno che possa scaturire...

beh la stessa o peggiore pericolosita' dell'inquinamento e delle polveri sottili che in questo caso diventano ultrasottili, il nostro organismo non ha alcuna difesa contro la penetrazione di particelle cosi' fini, i filtri nasali e le mucose non le trattengono e ce le ritroviamo direttamente dentro l'organismo

ora la maggior parte di particelle che si riducono a tali dimensione sono particelle per nulla biodegradabili come gli ossidi di silicio e ossidi di titanati e zinco,
tali sostanze quando ridotte a nanodimensioni assumono caratteristiche nuove e del tutto inedite ad esempio il biossido di titanio che e' una polverina bianca che si usa essenzialmente come pigmento bianco nelle vernici, nelle plastiche e ogni qual volta si voglia dare un aspetto bianco coprente.....appena diventa nanofiller diventa trasparente e non piu' coprente...ma non solo, da pigmento che non alcuna influenza sull'angolo di contatto esso diventa un forte modificatore delle tensioni superficiali dei liquidi, uo' comportarsi come un tensioattivo potentissimo o il suo opposto contrario, ma non basta esso diventa anche un potente germicida attivato dalla luce uv

insomma per effetti molto complessi e non ancora del tutto ben compresi tra le interazioni molecolari e le masse delle molecole si assiste a materiali tradizionali che cambiano completamente le loro caratteristiche e prestazioni una volta nanoridotti

ora pensiamo ad un organismo umano che introduca all'interno dei propri liquidi organici un modificante delle tensioni superficiali, che oltretutto e' significativamente attivo in dosi molto molto piccole.....pensate all'influenza che avrebbe sui processi biologici...il pericolo di cancro diventerebbe solamente l'ultimo dei problemi

e ve lo dice uno che crede che l'ecoarchitettura e il veganesimo siano sonore cavolate, ma il titanio nanometrico non lo introdurrei mai nel mio organismo

questo e' solo un esempio da moltiplicarsi proporzionalmente rispetto a tutte i filler nanotech di cui comincia un impiego commerciale
Cavoli, questo aspetto non l'avevo mai preso in considerazione come penso nessuno di noi. Se fosse vero ti rendi conto della bomba che stai lanciando?

La nanotecnologia sta prendendo sempre più piede nel mondo della nautica ma anche in molti altri settori: stiamo diventando tutti delle inconsapevoli bombe inquinanti? destinati a morire intossicati?Sadsmiley

Non ho possibilità di contraddirti ma neanche di confermare ciò che sostieni. Prendo semplicemente atto della tua indiscussa competenza ma spero tanto che qualcuno di noi, altrettanto competente in materia, possa contraddire quanto sostieni. Per ora lasciamo la facoltà del dubbioWink
07-07-2011 18:10
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Jak Offline
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Per lavoro mi occupo di sicurezza sul lavoro e, per quanto mi riguarda, posso solo confermare la pericolosità delle polveri sottili, esattamente nei modi e per i motivi che ha scritto Polimeri
07-07-2011 18:17
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polimeri Offline
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Citazione:Leonardo696 ha scritto:
Citazione:polimeri ha scritto:
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le nanoparticelle negli strati sacrificali sono molto pericolose, qualunque oleofobico siliossanico puo' ravvivare le murate con lo stesso effetto senza inserire un pericolo cosi' elevato, quando la tecnologia diventa espressione commerciale si rischia di utilizzarla male come un tempo.... ricordate il mantra anni 80: disegnato/progettato dal computer..... ecco molta nanotecnologia e' usata con lo stesso scopo

per ultimo

perchè le nanoparticelle sarebbero pericolose negli strati superficiali?

da diverso tempo sto raccogliendo documentazione dal web e non ho ancora trovato niente in proposito

hai dei link da cui trovare documentazione, vorrei approfondire l'argomento

attenzione non negli strati superficiali ma negli strati sacrificali, cioe' quelli privi o poveri di legante

Se gli strati sacrificali non sono quelli superficiali, ma possono essere quelli interni al film, come fanno se interni a disperdersi nell'aria?

Come fanno ad esserci strati privi o poveri di legante?

Se le nanoparticelle, per essere applicate necessitano di un liquido che faccia da legante per l'applicazione, mi risulta difficile pensare che vi possa essere uno strato privo appunto di legante


allora c'e' un po' di comprensibile confusione

liquido non equivale a legante

legante signicica cio' che tiene insieme che lega, che incolla

quindi l'acqua e' un liquido ma non incolla

facciamo un esempio pratico

prendiamo una colla il vinavil (ovviamente e' gia' un composto ma per semplicita' consideriamolo come se fosse una sostanza)
il vinavil e' una colla

adesso vogliamo fare uno strato protettivo a base di vinanvil procediamo cosi'

decidiamo che spessore deve avere il nostro strato protettivo e visto che il vinavil e' denso se vogliamo avere uno spessore sottile dobbiamo aggiungergli del diluente che nel caso del vinavil e' l'acqua

l'acqua aggiunta una volta steso il nostro formulato a base di vinavil e acqua, se ne andra' per evaporazione e rimarra solo un sottile film di vinavil
abbiamo fatto uno strato di solo legante avremo una sottilissima pellicola trasparente di resina vinnilacetato che e' il vinavil puro


ora pero' o ci accontentiamo delle prestazioni di questo film oppure cerchiamo di modificarne alcune prestazioni, ad esempio il vinavil non e' molto reesistente alle righe
possiamo allora introdurre delle cariche, cioe' delle polverine solide che andremo ad aggiungere al nostro formulato di prima fatto di acqua e vinavil, quando esso si asciughera' (evaporera' il solvente acqua) avremo uno strato di polverine tenuto assime dal vinavil

quindi l'acqua ha funzione solvente
il vinavile e' la matrice legante
la polverina e' la carica o filler

questa e' tecnica tradizionale

se vogliamo possiamo aggiungere delle polveri nanometriche all'interno del nostro formulato

avremo quindi la stessa situazione
acqua solvente che evapora
vinalvil sempre matrice legante
e nanoparticelle fillcer

quando lo strato si consumera' si asporteranno particelle grandi (rispetto ai nanometri ovviamente) composti da legante e filler e non sara' pi' possibile separare il legante dal filler nanometrico


vediamo invece come si fa un impregnante protettivo non filmogeno
piu' o mneo nella stessa maniera ma o non si mette la resina legante o si usano leganto molto morbidi e dallo scarso potere legante

quindi avremo ad esmpio in un lucdidante rinnovante oleofobico
un solvente che ha i compito di regolare la viscosita' e permettere l'agevole applicazione o penetrazione all'interno dei pori della supefice
un olio, una cera o una resina semisolida per ottenere il ludico, l'effetto bagnato e l'effetto oleorepellente antisporco, in questi casi si usano polimeri fluorurati, alcuni silossani organo modificati che a differenza del vinavil dell'esempio sopra non si trasformano in prodotti solidi ma sono polimeri cerosi tipo la cera d'api,
questi polimeri non rappresentano una matrice adesiva e solida, sarebbe come voler formulare una colla con la cera d'api, non sono in grado di garantire che l'eventuale carica dispersa in loro non si liberi tal quale e si diffonda nell'aria dopo l'applicazione

quindi ricapitolando la matrice dei materiali che contengono nanotecnologie deve essere talmente adesiva, compatta e resistente da garantire che nel tempo la carica non possa separarsi mantenendo la sua dimensione nano

si potranno separare interi aggregati di molecole, intere schegge micrometriche ma che non avendo piu' la dimensione estrema dei nanometri non rappresentano un pericolo
07-07-2011 18:27
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polimeri Offline
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Citazione:kawua75 ha scritto:
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Citazione:kawua75 ha scritto:
ok, ma la pericolosità di cui parli in cosa consiste di fatto?

perdonami, manon riesco ad afferrare il danno che possa scaturire...

beh la stessa o peggiore pericolosita' dell'inquinamento e delle polveri sottili che in questo caso diventano ultrasottili, il nostro organismo non ha alcuna difesa contro la penetrazione di particelle cosi' fini, i filtri nasali e le mucose non le trattengono e ce le ritroviamo direttamente dentro l'organismo

ora la maggior parte di particelle che si riducono a tali dimensione sono particelle per nulla biodegradabili come gli ossidi di silicio e ossidi di titanati e zinco,
tali sostanze quando ridotte a nanodimensioni assumono caratteristiche nuove e del tutto inedite ad esempio il biossido di titanio che e' una polverina bianca che si usa essenzialmente come pigmento bianco nelle vernici, nelle plastiche e ogni qual volta si voglia dare un aspetto bianco coprente.....appena diventa nanofiller diventa trasparente e non piu' coprente...ma non solo, da pigmento che non alcuna influenza sull'angolo di contatto esso diventa un forte modificatore delle tensioni superficiali dei liquidi, uo' comportarsi come un tensioattivo potentissimo o il suo opposto contrario, ma non basta esso diventa anche un potente germicida attivato dalla luce uv

insomma per effetti molto complessi e non ancora del tutto ben compresi tra le interazioni molecolari e le masse delle molecole si assiste a materiali tradizionali che cambiano completamente le loro caratteristiche e prestazioni una volta nanoridotti

ora pensiamo ad un organismo umano che introduca all'interno dei propri liquidi organici un modificante delle tensioni superficiali, che oltretutto e' significativamente attivo in dosi molto molto piccole.....pensate all'influenza che avrebbe sui processi biologici...il pericolo di cancro diventerebbe solamente l'ultimo dei problemi

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questo e' solo un esempio da moltiplicarsi proporzionalmente rispetto a tutte i filler nanotech di cui comincia un impiego commerciale
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La nanotecnologia sta prendendo sempre più piede nel mondo della nautica ma anche in molti altri settori: stiamo diventando tutti delle inconsapevoli bombe inquinanti? destinati a morire intossicati?Sadsmiley

Non ho possibilità di contraddirti ma neanche di confermare ciò che sostieni. Prendo semplicemente atto della tua indiscussa competenza ma spero tanto che qualcuno di noi, altrettanto competente in materia, possa contraddire quanto sostieni. Per ora lasciamo la facoltà del dubbioWink

come scrivo nel post precedente attenzione a non demonizzare,la matrice fa la differenza tra innocuo e pericoloso

anche il fuoco e' pericoloso, pericolossissimo eppure fa parte della vita di tutti noi

anche il sale da cucina e' un veleno ld 50 orale del comune sale da cucina e' di 3gr/kg , ld 50 orale che sono morte 50 cavie su 100 dopo la somministrazione di quel quantitativo...ora detto cosi' potrebbe sembrare una stupidaggine ma provate a mangiare un grammo di sale per ogni kg di vostro peso corporeo significa che un individuo da 80 kg deve assumere 240 grammi di sale, quasi due etti e mezzo eppure se lo fa muore

i veleni non esistono esistono solo le quantita' che trasformano ogni sostanza in un veleno
ecco le polveri sottili hanno bisogno di quantita' veramente veramente molto basse per diventare letali per l'uomo
se poi a queste nuove sostanze (perche' anche se cambiano solo le dimensioni esse si comportano da sostanze totalmente nuove) si dovesse aggiungere (come sembra altamente probabile) anche il fattore di bioaccumulo il patatrack e' fatto

del sale da cucina devi per forza assumerne una quantita' enorma prima di morire tutta all'interno di un breve intervallo di tempo, proprio perche' non si bioaccumula, cioe' il nostro organismo ha la capacita' di smaltire la sostanz eliminandola, dobbiamo quindi forzatamente superare la capacita' di smaltimento del nostro organismo per avvelenarci

invece per le sostanze nanometrico, come non siamo provvisti di alcuna difesa barriera al loro ingresso, non siamo neppure provvisti di un sistema di smaltimento d sostanze che non dovrebbero entrare in noi
per cui gli effetti del bioaccumulo sono del tutto imprevedibili ed addirittura impossibili da studiare prima che essi si verifichino
amianto docet
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 07-07-2011 18:45 da polimeri.)
07-07-2011 18:43
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danielef Offline
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Purtroppo polimeri solleva un grossissimo problema reale e di difficile soluzione perché la sua soluzione può solo venire da accordi politici globali.
Finché le leggi lo permettono anche se non usi nanoparticelle pericolose sul gelcoat della tua barca, il tuo vicino le può usare senza problemi e tu te le becchi tutte. Se in Italia non le si usano, nulla impedisce che nanoparticelle utilizzate in Francia o in Spagna giungano trasportate dal vento fino a noi, se in Europa non le si usano ci possono arrivare dagli USA e così via...

Ormai la maggior parte dei finanziamenti per la ricerca scientifica vanno alle nanotecnologie. Un po' dei finanziamenti vanno per la conoscenza delle ricadute sulla salute ma la maggior parte vanno per trovare nuove applicazioni industriali.
Che fare?

Daniele
07-07-2011 19:28
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starghost Offline
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Grazie Polimeri,

Leggerti è stato veramente istruttivo.

Avrei avremmo) però anche bisogno di una guida pratica del genere:

E allora posso cercare di ottenere un risultato tipo Conciaossa sul Nibani e in che modo?

Senza chiederti di fare nomi commerciali In pm me lo puoi dire) cosa dobbiamo cercare sulle etichette?

Grazie ancora
07-07-2011 19:44
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kawua75 Offline
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Messaggio: #38
lucidatura GELCOAT-eccovi le foto
Citazione:polimeri ha scritto:


invece per le sostanze nanometrico, come non siamo provvisti di alcuna difesa barriera al loro ingresso, non siamo neppure provvisti di un sistema di smaltimento d sostanze che non dovrebbero entrare in noi
per cui gli effetti del bioaccumulo sono del tutto imprevedibili ed addirittura impossibili da studiare prima che essi si verifichino
amianto docet
mamma mia che botta morale che mi hai datoSadsmiley
07-07-2011 20:29
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andante Offline
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Messaggio: #39
lucidatura GELCOAT-eccovi le foto
POLIMERI, complimenti per come padroneggi la materia ma, soprattutto, per come la sai divulgare!
Leggendoti ho capito molte cose.
Simone, ti metteremo in quarantena!
07-07-2011 20:43
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