La patina rossiccia si vede molto spesso, ma in prossimità dell'impiombatura; ed è vero che se ne va col decapante e non ritorna. Mentre le chiazze lungo la sartia, come nella foto di glb47, non le ho mai viste su funi nuove: tra l'altro di venditore qualificato non particolarmente economico. Se aveva la barca lì anche prima e non gli è successo con le sartie vecchie, o è diventato sfortunato o era meglio l'acciaio di prima.
È un errore tipico - le vecchie sartie che sono sopravvissute fino ad oggi ovviamente sono quelle che avevano più probabilità; quindi, quelle di qualità migliore e che ovviamente hanno già subito il processo di passivazione e sono passate indenni da vari accidenti. Si potrebbe affermare che tutte le vecchie sartie *ancora vive* sono (o erano) di qualità e non hanno avuto incidenti. Per le sartie nuove invece abbiamo il campione completo, quindi anche delle sartie che sono state sfortunate e hanno subito una contaminazione. C'è anche da considerare un fatto abbastanza semplice: una sartia di 10 anni è sostanzialmente immune a qualsiasi cosa (a livello superficiale, le piombe sono un'altra storia) quindi un contaminante ambientale potrebbe attaccare una sartia nuova ma non una vecchia. Si vedono riedizione dello stesso ragionamento (sbagliato) in diverse salse: longevità della popolazione, MTBF, processi di qualità etc. La longevità della popolazione è la mia preferita: guardi un 95enne e dici "Ah! prima la gente era più resistente! Non c'erano tutte le malattie di ora!"; e grazie, quei pochi che sono arrivati a quell'età sono resistenti, gli altri sono morti. Ora glb47 pulirà le sue sartie, darà il prodotto passivante, e fra 15 anni dirà che le sue sartie sono molto migliori di quelle che faranno a quel tempo (oppure se le mangia la ruggine, una delle due).
L'anno scorso ho cambiato le sartie, e anche a me hanno fatto la patina rossiccia vicino ai terminali, essendo la cosa fastidiosa ho chiamato il rigger il quale mi ha consigliato di non usare prodotti che potrebbero ridurre la tenuta nel tempo, c'è qualcuno che ha usato qualche prodotto tipo quelli sopra qualche anno fa per capire se c'è un pericolo di tenuta nel tempo dell'impiobatura? La ruggine (patina) sul terminale mi preoccupa per l'effetto che può fare negli anni...
Vi chiedo.. avendo terminali norsemann, in alternativa al sostituire tutto, visto la scarsa qualità delle sartie odierne, è plausibile: smontare i terminali suddetti, tagliare 2/3 cm di sartie e farli rimontare, (riutilizzando la stessa sartia),aggiustando la tensione con gli arridatoi? tutto a bordo, a regola d'arte con rigger esperti...sembra che le rotture siano prevalentemente a livello dei terminali... ideona o follia??
@AndreaB72 È vero ma non sono d’accordo. I 95enni sono un’elite (e non un campione casuale) dei giovani di ieri. Le sartie vecchie no: perché il principale motivo di sostituzione non è il disalberamento o il cedimento; ma una scelta individuale dell’armatore. Spesso basata su ‘vox populi’ diffuse da chi le vende. Questo sporca il dato: come se molti dei mancati vecchietti, invece che per malattia, fossero stati eliminati di proposito appena raggiunto il compleanno X. Comunque non cambia molto: prima o poi hai motivi per cambiare il sartiame, e non è che ti astieni se pensi che sia meno duraturo dell'originale. Il mio (fune spiroidale) l'ho rifatto nel 2019: ha fatto una leggera patina rossastra vicino i tenditori, poi sparita dopo una pulizia leggera: cosa che comunque accadeva anche con i materiali di prima. Lo controllo spesso, anche sopra, e non vedo differenze rispetto al primo giorno. In assenza di elementi nuovi, non prevedo affatto la sostituzione a 7 o 10 anni. La patina rossastra o giallognola di Dato non va confusa con la "pit corrosion", che purtroppo si riconosce molto chiaramente senza lasciare dubbi.
Un aggiornamento. Mi ha appena chiamato la ditta in questione, telefonicamente, a seguito della mia domanda di chiarimenti. Mi e' stato spiegato che in effetti vi e' una differenza tra i vecchi sartiami ed i nuovi, proprio sulla passivazione post-produzione. Le nuove regolamentazioni limitano l'uso di prodotti passivanti, e quindi occorre essere piu' pazienti che un tempo per dare modo al materiale di "auto-passivarsi". Mi e' stato confermato che non vi e' alcun rischio di erosione e degradazione dei giunti. Hanno dedicato tutto il tempo necessario per spiegarmi bene, in maniere estremamente cortese e, devo dire, convincente. Ma non solo, si sono anche offerti di concordare un incontro in barca durante il quale visioneremo insieme la situazione e mi mostreranno come usare il loro nuovo prodotto per rimuovere la colorazione ed accelerare la passivazione senza intaccare la qualita' dei giunti. Devo dire che non me la aspettavo: chapeau!
Quindi non è un gomblotto a danno di noi poveri velisti???
Vai tranquillo che G&G è gente seria.
@Gabriele, si chiamano specifiche, non vox populi, e le fanno i produttori appunto perché loro sono quelli che fanno le cose e conoscono i limiti. Vox populi della peggior specie (facebook e simili) è quella del tizio che dice "chi ha costruito e progettato X mi dice che dopo N anni il rischio aumenta e devo cambiare, ma io lo so che è un complotto di chi vende X e faccio come mi pare". Lavorando nella tecnologia da una vita, provo sentimenti estremamente negativi quando vedo queste cose, se poi vengono da utenti di cose che ho fatto, io arrivo a pensieri esplicitamente malevoli (specialmente quando devo risolvere i casini invece di dire "e c...i tuoi, io te lo avevo anche scritto!").
(04-09-2023 17:51)Dato Ha scritto: [ -> ]e mi mostreranno come usare il loro nuovo prodotto per rimuovere la colorazione ed accelerare la passivazione senza intaccare la qualita' dei giunti.
OT Ma che senso hanno tali nuove regolamentazioni tecniche? Limitano l'utilizzo di passivante per i produttori e poi ce lo deve mettere l'utilizzatore? Fra l'altro in un ambiente per nulla controllato, sciacqua qui e là ne finisce metà in mare ?
Eh... questa sarebbe una bella domanda.
Anche io ho avuto le stesse delucidazioni e mi sono sembrate plausibili Uso il termine "plausibili" perché le nuove normative (nazionali, europee, non lo so) speso non sono "intelligenti" anche se si prefiggono un "obbiettivo intelligente"
Limitare l'uso dei passivanti in fase di produzione, dove un fenomeno di inquinamento e/o di rischio anche per gli addetti è più facilmente controllabile, per poi dover intervenire in una fase successiva rischiando un possibile "inquinamento diffuso" ne è un esempio Un'altra possibile lettura, purtroppo statisticamente più consolidata, è che si limiti l'utilizzo di un prodotto inquinante in fase di produzione per non aggravare i costi interni (di depurazione e/o sicurezza in questo caso) che vanno poi ad incidere sul prezzo finale del prodotto (ahi ahi ahi!! È il mercato; quante volte ce lo sentiamo dire!!) Adesso aspetto che arrivi il materiale, poi vedrò come procedere e quali risultati verranno raggiunti; sicuramente un intervento "a posteriori" ha dei costi, anche economici, che non possono e non devono ricadere sull'utente finale per un evento preventivabile (esperienza pregressa in loco) ed a pochi mesi dalla fornitura (garanzia)
(04-09-2023 10:01)angelo2 Ha scritto: [ -> ]Vi chiedo.. avendo terminali norsemann, in alternativa al sostituire tutto, visto la scarsa qualità delle sartie odierne...[]
2-3cm non bastano devi accorciare il cavo da entrambi i lati un po' sopra la piomba per eliminare anche la parte stressata vicina al punto rigido. Mi pare che una volta proprio Norseman commercializzasse dei terminali allungati per fare il lavoro di accorciamento del cavo. Però mi pare anche che Norseman abbia chiuso o sia stata assorbita a seguito di una partita difettosa che aveva creato problemi.
La cosa più probabile e che ovviamente non ha implicazioni etiche, come sembra che pensiate tutti, è che la gestione del processo di passivazione sia aumentata di costo in maniera drammatica a causa del trattamento speciale imposto dall'uso di prodotti chimici pericolosi. A causa di questa situazione il fornitore ha deciso di non dare più quel servizio, che magari è necessario solo in certi casi. Questo permette di tenere il costo e il prezzo più basso. Immaginate la scena: g&g dice che la passivazione costa 500 euro perché devono ammortizzare (giustamente) il costo e il cliente risponde "eh, figa, per due pennellate di acido? Ce le do io in giardino!".
Mi accodo per consigli. Scendo giù l'albero e smonto, lascio stare o salgo e rimetto nuovi rivetti?
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Così, a guardare la foto che però non è sufficientemente nitida, a me sembra che se quel che vedo è una crepa nella saldatura, i rivetti siano l'ultimo dei problemi di quel supporto.
Controllo almeno una volta ogni anno e non l'ho notata se non nella foto. Appena posso risalgo e non appena rientro controllo le foto dell'anno scorso. Ma se fossero solo i rivetti cosa consigli.
I rivetti ci metti un attimo a cambiarli con degli altri in monel o acciaio inox. Ma non credo che abbiano una funzione strutturale, data la presenza delle grosse viti a testa esagonale che si vedono in foto. Vai su, prendi in mano la crocetta e tirala verso prua e verso poppa dall'estremità e vedi se quella crepa si muove.
Sul forum se ne è parlato tanto, chi le cambia dopo 10,20,30 anni, sulla mia barca di 33 piedi ad un controllo visivo stanno bene, ma ovviamente non basta e siccome siamo arrivati a 20 anni ho deciso di sostituirle. Oltretutto penso che i precedenti proprietari non hanno mai fatto nemmeno un controllo all'albero per cui ne approfitto e faccio revisionare tutto. Ho chiesto un preventivo per materiali, disalberamento, controllo, sostituzione, rimontaggio, sosta in cantiere: 4000euro circa (sartiame spiroidale) Sinceramente non mi aspettavo una tale cifra, volevo sapere se chi l'ha fatto ultimamente ha speso cifre simili. Io ho scelto di affidarmi ad una ditta che si occupi di tutto. Grazie
Una volta disalberato cambia da te il sartiame, fai tutto com'è adesso, per la regolazione dell'albero, una volta montato ci sono spiegazioni in merito qui sul forum.
Se può interessarti, per la tua barca il materiale influisce per circa la meta del totale richiesto.