I Forum di Amici della Vela

Versione completa: problema stampo femmina
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:DNon so chi diceva che l'alcool a contatto con l'aria evapora io userei una buona cera, se poi si vuole risparmiare va bene anche la cera che si usa in falegnameria è un ottimo distaccante Big Grin.
Un mio amico mi diceva che un periodo di tempo ha usato la famosa cera Liù quella dei pavimenti e andava bene lo stesso, e pensate la comprava dal droghiera sotto casa.
Già l'alcool 'evapora in aria libera' è una autentica perla di saggezza Big Grin.Nel caso in questione è una prerogativa indispensale,sarà poi il residuo secco a formare una pellicola 'vinilica' ,perdonate l'approssimazione, stile domopack sul pezzo.
Appunto solubile in acqua e/o alccol ma inattaccabile dallo stirene ed altri solventi tipicamente presenti nei gelcoat e nelle resine poliesteri e/o vinilesteri.
Sulle cere nulla da eccepire tranne :
1)sono meno resistenti ai solventi ed al calore che si formerà durante la catalisi ,tenderanno quindi a trasferisi sul controstampo e se non adatte,addirittura a sciogliersi lasciando aderire in alcuni punti la resina/gelcoat all'originale.
2)non tutte vanno bene ,quelle da pavimeni ed altre, spesso contengono siliconici così quando andremo a stendervi sopra il gelcoat tenderanno a formare i cosidetti 'occhi di pernice' nella sostanza dei piccolo crateri sulla superficie del gelcoat che poi sarà quella a vista.
Nell'esperienza personale io uso una cera mirror,soprattutto con le resine epossidiche, a base di carnauba che ha una temperatura di fusione più alta e dopo 15min si lucida perfettamente con uno straccio di cotone .
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da eclypse
Già l'alcool 'evapora in aria libera' è una autentica perla di saggezza Big Grin.
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
... tranquillo. Tra poco Fradiavolo darà dell'incompetente anche a te. A perte lui, tutti gli alri qui sono imbecilli.
Ma sai.. lui é un 'pofessionAsta'. In questo momento sta utilizzando venti chili di resina per fare lo stampo di un timone di 420 più bello di quello originale.
Questo l'ho fatto l'anno scorso.
Il prototipo nella foto così come uscito dallo stampo ,ancora senza verniciatura trasparente :
composito = carbonio e resina epossidica
tecnica = infusione
nessun uso di macchinari professionali

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<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da eclypse
Questo l'ho fatto l'anno scorso.
Il prototipo nella foto così come uscito dallo stampo ,ancora senza verniciatura trasparente :
composito = carbonio e resina epossidica
tecnica = infusione
nessun uso di macchinari professionali

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<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Va bene che non è ancora verniciato....ma come è possibile che sia uscito così dallo stampo? Sui bordi non hai rifilato nulla?
ok scusa, mi sono espresso male ,nella foto i semigusci li ho già scontornati rifiniti sui bordi ed assemblati assieme .
Intendevo dire ,che l'aspetto superficiale è quello del pezzo così come esce dallo stampo ma che dopo una fine carteggiatura ad acqua ed alcune mani di poliuretanica trasparente sarà a specchio ed inoltre per l'effetto filtro da parte della verniciatura protetto contro l'azione dei raggi solari.
Ricordo che l'esposizione ,diretta e prolungata ,agli UV dell'epossidica la ingiallisce e ne altera le caratteristiche 'fisico/meccaniche'.
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da eclypse
Questo l'ho fatto l'anno scorso.
Il prototipo nella foto così come uscito dallo stampo ,ancora senza verniciatura trasparente :
composito = carbonio e resina epossidica
tecnica = infusione
nessun uso di macchinari professionali

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caspita! complimenti è un capolavoro, perchè non ci racconti la procedura che hai usato per realizzarlo?
forse impariamo qualcosaWink
Premesso che non sono tutte idee mie ,ma sono anche frutto di una 'setacciatura' della rete durata qualche mese Cool.
Il punto focale del tutto è la cosidetta intavolatura,sarà questa che terrà in posa l'originale in maniera stabile e che consentirà di delineare la linea di mezzeria ,nel senso dello spessore ,consentendo poi la realizzazione di due 'semigusci' controstampi speculari .
Nelle due immagini si vede l'intavolatura e l'allineamento sulla mezzeria dell'originale .Il legno impiegato è truciolato laminato con spessore 18mm si reperisce facilmente nei brico etc.I vari 'perni' sono ricavati da barra filettata ,nel mio caso tutti diametro 10mm lunghi 16 cm escluso i perni di fisaggio della testa del timone che sono da 8mm poichè i fori sul timone hanno quella misura. Per posizionarli ho usato quattro dadi per ogni perno,intervallati da rondelle piane 'maggiorate', ovvero uno sotto ed uno sopra la tavola inferiore e uno sotto ed uno sopra la tavola superiore .Agendo sui dadi sotto la tavola superiore si mette la stessa perfettamente in piano e poi si stringono quelli di sopra per bloccare il tutto.
Le foto credo chiariscano il concetto meglio delle parole...eccole

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x Mania2.
Domanda:
stampo per fare un pezzo unico o per una produzione di serie?
Cambia tutto...
Saluti
al di là delle competenze che ognuno ha o si attribisce,
trovo che in un forum le offese c'entrano ben poco.
pregherei pertanto i partecipanti del 3d di correggerecancellare
improperi non pertinenti.
Per disegnare la sagoma del timone,sulla tavola superiore,il più fedelmente possibile ho usato un accogimento ,vedi foto,la basetta per circuiti elettronici l'ho usata per due motivi è già perfettamente con i lati in squadra e... l'avevo già in casa Wink
Si perchè usata come nella seconda foto ,seguendo il contorno mantenendo la basetta sempre ortogonale al pezzo e con il lato inferiore aderente alla tavola ci eviterà di cambiare la distanza dal pezzo ,modificando involontariamente l'angolo del portamine.
Adesso con un buon segetto alternativo e mano ferma...
Teniamo comunque presente che il taglio andrà poi stuccato con la plastilina ,vedi foto,quindi scheggiature e/o piccoli errori di taglio saranno ripianati.
Allego alcune sequenze per rendere il concetto incluso 'l'emitimone'
già trattato con alcool polivinilico (PVA) come distaccante

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attrezzo per disegno
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attrezzatura per stuccatura
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Stesura plastilina ,ho trovato utile stenderla come da foto da sx verso dx ,per i mancini va bene ovviamente anche al contrario,così da compensare mano a mano, l'allungamento dovuto allo schiacciamento
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Rasatura
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Primo semiguscio pronto per il gelgoat e laminazione
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da prop
x Mania2.
Domanda:
stampo per fare un pezzo unico o per una produzione di serie?
Cambia tutto...
Saluti
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
stampo unico.
Per eclypse: continua nell'illustrazione del lavoro , che è veramente interessante...
Ma, nel creare il 1° semiguscio, la tavola intorno al timone, che crea uno spessore, non dà fastidio; penso lo capirò con il proseguio del racconto.
PS. i complimenti te li ho già fatti
mania2 Ma, nel creare il 1° semiguscio, la tavola intorno al timone, che crea uno spessore, non dà fastidio; penso lo capirò con il proseguio del racconto.

&gt; No mania2, se osservi la seconda foto di due post fa vedrai che l'originale ,'affiora' alla sua esatta mezzeria (nel senso dello spessore)col bordo superiore della tavola.
In pratica una volta posizionato l'originale grossolanamente si agisce sui dadi dei quattro perni interni al taglio ,passando la mano fra le due tavole svitandoli o avvitandoli,affinchè il bordo superiore della tavola di sopra si allinei perfettamente ,su tutto il contorno,con la mezzeria dell'originale.
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da eclypse
mania2 Ma, nel creare il 1° semiguscio, la tavola intorno al timone, che crea uno spessore, non dà fastidio; penso lo capirò con il proseguio del racconto.

&gt; No mania2, se osservi la seconda foto di due post fa vedrai che l'originale ,'affiora' alla sua esatta mezzeria (nel senso dello spessore)col bordo superiore della tavola.
In pratica una volta posizionato l'originale grossolanamente si agisce sui dadi dei quattro perni interni al taglio ,passando la mano fra le due tavole svitandoli o avvitandoli,affinchè il bordo superiore della tavola di sopra si allinei perfettamente ,su tutto il contorno,con la mezzeria dell'originale.
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
forse ho capito.
allora prima lamini un semiguscio, appoggiandoti al modello e alla tavola che penso serva per realizzare un bordino.
Poi, hai necessità di laminare l'altro semiguscio, probabilmente inverti la tavola inferiore, riposizioni quella superiore nell'altra mezzeria (?) e lamini l'altro semiguscio del modello...ma è meglio che me lo racconti tu
Bello il tracciatore di McGyver..

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Bravò Eclypse, sto seguendo il thread con il sacchetto da PopCorn in mano...
Grazie Guest sei troppo gentileBlush
Intanto però mi è venuto un dubbio: Magari ,se ci sono,i meno esperti si spaventano un po' per la laboriosità ed i costi.
Per la prima,si è laboriosetto teniamo conto però che fra foto e scrittura forse sembra un'opera magna.Ma fra il dire e il fare stavolta ,credetemi con le regole giuste,è abbastanza più semplice fare.
Per la seconda ,i costi,un punto da più dibattuto la spesa per la resina ed il tessuto per il sontrostampo .Adesso attirerò gli strali di chi di queste cose ne fa una professione.
Io ,e magari sbaglio,per il controstampo adopero resina poliestere ,fibra di vetro esattamente mat 300gr/mq e gelcoat poliestere.
Il 'conto della serva' ,sento già i primi tuoni di qualcuno, lo faccio così: rapporto teorico resina/tessuto (in peso)1:1 ma nella pratica con la stesura manuale in aria libera 20% di eccesso di resina.
Quindi,secondo me,sono necessari 300gr/mq mat e 360 gr/mq resina.
lo spessore di ogni strato sarà + o - la grammatura del mat diviso 1000 con il risultato in mm = 0,3 .
Il controstampo dovrà avere un'ottima stabilità dimensionale che si traduce in uno spessore di almeno 4/5 mm applicando poi degli estradossi (rinforzi tipo omega sulla superficie esterna del controstampo)
Nel mio caso il controstampo misura T.F.Big Grin 100x50 cioè 0,5mq quindi 360gr diviso 2 totale 180 gr di resina per ogni strato.
n° strati necessari per ottenere 4mm di spessore (poi ci sarà in più lo spessore del gelcoat) sono per ,difetto, cica 13 perciò 13x180 =2,34Kg di resina + un quantitativo per fissare gli estradossi diciamo che arriviamo a 3,5 Kg per un costo ,medio dalle mie parti,di 9€/Kg = 31,5€ .
Da qui già si evince che 150 /200 euri saranno necessari solo per approntare i controstampi,considerando l'acquisto del gelcoat per stampi circa 2,5kg sulle 18 euro/Kg mat 300gr/mq (6mq X 2) x 6€/mq =72euri ( i prezzi scendono ,ovviamente, si riesce a comprare da grossistiWink ,qui elenco prezzi sulla piazza)
Per la mia esperienza l'uso oculato ,leggi posizionamento ,dei rinforzi (estradossi)consente di limitare molto lo spessore del controstampo (restando anche sui 4mm medi ) con risparmio in euri e peso pur consevando un'ottima rigidità.
Spesso per gli estradossi dei controstampi uso tubi plastici di 16-20mm di diametro come quelli degli elettricisti.
P.S. certo se qualcuno con più esperienza di me infilasse qualche consiglio...Cool.Del resto questo non ha pretesa di essere un testo di riferimento ma divulga soltanto una mia esperienza da hobbista
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da eclypse
Grazie Guest sei troppo gentileBlush
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Figurati! Ti stai presentando 'con il botto'! Riconosco in quello che fai molte delle mie metodologie di lavoro e approccio.

<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Intanto però mi è venuto un dubbio: Magari ,se ci sono,i meno esperti si spaventano un po' per la laboriosità ed i costi.
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Se trovano la tua descrizione un pò laboriosa, é meglio che lascino stare. Nessuno ha mai detto che si fa tutto in quattro e quattr'otto.

<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Per la prima,si è laboriosetto teniamo conto però che fra foto e scrittura forse sembra un'opera magna.Ma fra il dire e il fare stavolta ,credetemi con le regole giuste,è abbastanza più semplice fare.
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
E quoto al 1000/1000 che spiegare é più complicato che fare. Big Grin

<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Per la seconda ,i costi,un punto da più dibattuto la spesa per la resina ed il tessuto per il sontrostampo .Adesso attirerò gli strali di chi di queste cose ne fa una professione.
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... non stà credere.

<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Io ,e magari sbaglio,per il controstampo adopero resina poliestere ,fibra di vetro esattamente mat 300gr/mq e gelcoat poliestere.
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
perfetto!

<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Il 'conto della serva' ,sento già i primi tuoni di qualcuno, lo faccio così: rapporto teorico resina/tessuto (in peso)1:1 ma nella pratica con la stesura manuale in aria libera 20% di eccesso di resina.
Quindi,secondo me,sono necessari 300gr/mq mat e 360 gr/mq resina.
lo spessore di ogni strato sarà + o - la grammatura del mat diviso 1000 con il risultato in mm = 0,3 .
Il controstampo dovrà avere un'ottima stabilità dimensionale che si traduce in uno spessore di almeno 4/5 mm applicando poi degli estradossi (rinforzi tipo omega sulla superficie esterna del controstampo)
Nel mio caso il controstampo misura T.F.Big Grin 100x50 cioè 0,5mq quindi 360gr diviso 2 totale 180 gr di resina per ogni strato.
n° strati necessari per ottenere 4mm di spessore (poi ci sarà in più lo spessore del gelcoat) sono per ,difetto, cica 13 perciò 13x180 =2,34Kg di resina + un quantitativo per fissare gli estradossi diciamo che arriviamo a 3,5 Kg per un costo ,medio dalle mie parti,di 9€/Kg = 31,5€.
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... impeccabile.

<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Da qui già si evince che 150 /200 euri saranno necessari solo per approntare i controstampi,considerando l'acquisto del gelcoat per stampi circa 2,5kg sulle 18 euro/Kg mat 300gr/mq (6mq X 2) x 6€/mq =72euri ( i prezzi scendono ,ovviamente, si riesce a comprare da grossistiWink ,qui elenco prezzi sulla piazza)
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
... corrispondono.

<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Per la mia esperienza l'uso oculato ,leggi posizionamento ,dei rinforzi (estradossi)consente di limitare molto lo spessore del controstampo (restando anche sui 4mm medi ) con risparmio in euri e peso pur consevando un'ottima rigidità.
Spesso per gli estradossi dei controstampi uso tubi plastici di 16-20mm di diametro come quelli degli elettricisti.
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io uso il tubo da innaffio da giardino, tagliato in longitudinale. Ma ottimo il tuo suggerimento. Me la segno!

<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
P.S. certo se qualcuno con più esperienza di me infilasse qualche consiglio...Cool.Del resto questo non ha pretesa di essere un testo di riferimento ma divulga soltanto una mia esperienza da hobbista
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Non penso che serva. Semmai accettare il consiglio di Prop, e chiarire che stai facendo un'impianto con tutti crismi di una produzione in piccola serie.
Conviene preparare il tutto ed offrirli ad amici e circoli nautici.

Per 'pezzi unici' io stavo per suggerire un'altro metodo più da battaglia, solo che lo stampo va poi perso. Quindi seguo la tua descrizione, anche se alcuni punti mi sono ancora oscuri.

Ma la tua capacità ormai é indubbia e mi aspetto che alla fine sarà tutto chiaro. Al massimo ti farò in quel momento qualche domandina. Tipo il gelcoat...

Bravissimo. Prosegui così! E mi compiaccio per la tua analisi dei costi. Facessero tutti così... Quando la faccio io mi pigliano per scemo.
Si,Guest è meglio chiarire.
Non l'ho ancora scritto ,mi sono lasciato prendere dalla descizione ,ma questa procedura visto i costi e il tempo necessario,è adatta perlopiù alla riproduzione di più esemplari magari ,come dici tu, da proporre agli amici del circolo.
Il gelcoat! Innanzi tutto non è vero che vanno bene tutti i tipi esistono almeno due grandi famiglie,come in molti sapranno,poliesteri o epossidici .Avendo utilizzato resina poliestere (per oraBig Grin) utilizzeremo un gelcoat poliestere la resina che useremo per la laminazione si legherà non solo 'fisicamente' ma anche chimicamente al gelcoat, si creeranno autentici legami molecolari rendendo il composto un tutt'uno e nel distacco dello stampo e dell'eventuale sigillante dal controstampo ,come vedremo nelle fasi successive, sarà una manna.
I glecoat ! si trovano :
1)per finiture esterne (lo stesso che tocchiamo quando 'accareziamo' la nostra barca) abbastanza duro ma dotato di una certa elasticità per resistere a piccoli urti e/o flessioni .
2)Paraffinato ,identico al precedente ma con aggiunta una percentuale + o - 2-3% di paraffina adatto alle riparazioni di gelcoat danneggiati .Il gelcoat al 'naturale' secca solo in assenza d'aria ,nel paraffinato invece la paraffina contenuta affiorerà in superficie impermeabilizzando all'aria il gelcoat sottostante che catalizzerà normalmente .
3)Gelcoat per stampi ,quando catalizzato ovviamente,è molto duro ma non sopporta flessioni(anche per questo il controstampo deve avere un certo spessore ed essere rigido) cioè non si scalfisce facilmente e resisterà anche a qualche cacciavitata maldestra che gli assesteremo per separare il controstampo dallo stampo Wink
Per l'applicazione ,secondo me, vale un unica regola (sia a pruzzo che come nel mio caso a pennello) la prima mano moooolto leggera ci impedirà di inglobare bollicine d'aria che renderebbero la superficie all'interno del controstampo ,una volta seccato il gelcot, piena di piccoli crateri.Poi a distanza di 3/4 ore il gelcoat sarà ancora appicicosetto via con la seconda mano stavolta un po' più pesante e quindi una terza come la seconda.Attendere ancora 3/4 ore e si può iniziare a laminare il mat.
Purtroppo ,pigrizia, non ho tutte le foto laminazione inclusa ma credo che chi si cimenti con questa roba ,quella fase,sappia come si fa altrimenti chiedereWinke proverò a descriverla




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Se permetti, infilo qualche frase qui e la....

<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da eclypse
Si,Guest è meglio chiarire.
Il gelcoat! Innanzi tutto non è vero che vanno bene tutti i tipi esistono almeno due grandi famiglie,
1)per finiture esterne (lo stesso che tocchiamo quando 'accareziamo' la nostra barca) abbastanza duro ma dotato di una certa elasticità per resistere a piccoli urti e/o flessioni .
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Ok. Tutta questa cosa l'avevo spiegata mesi fa, e quando avevo affermato che il gelcoat é un pò flessibile (l'avevo definito, giusto per capire 'gommoso') mi avevano 'palettato' definendole assurdità.

Non voglio interrompere il flusso del tuo discorso. Mi faceva strano di utilizzare il gelcaot qui, dove sullo stampo ipotizzavo l' utilizzo di cera o al massimo il liquido distaccante, e pensavo che tu proseguissi con la costruzione con tessuto di carbonio monoassiale a vista. Ma ripeto. Ignora le mie perplessità e prosegui.

<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Purtroppo ,pigrizia, non ho tutte le foto laminazione inclusa ma credo che chi si cimenti con questa roba ,quella fase,sappia come si fa altrimenti chiedereWinke proverò a descriverla
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Lascio ad altri di chiedertelo. Ma penso proprio di si.
Risalve Guest !
Scusa di ,nuovo,non sono stato chiaro nella/e descrizione/i .
L'obbiettivo è ,al momento,costrure due controstampi o stampi femmina come dir si voglia io non mi fomalizzo Smile in materiale composito mat e resina con rivestimento interno in gelcoat che ci garantirà una superficie perfettamente liscia sulla quale ,previa trattamento vedi più vanti, andremo a laminare i semigusci in carbonio .
I due semigusci ,finiti,saranno carbonio a vista come da foto nel post di 'presentazione' dove sono ritratti assemblati.
Potevo si usare l'unidirezione ma ho optato per il twill (trama e ordito si intrecciano ogni due maglie)generando linee di forza a 45°
Per tre motivi
1) l'unidirezionale costa molto di più
2) seguendo le curve e gli avvallamenti del controstampo l'unidirezionale tende a disunirsi trama e ordito tendono scorrere più facilmente l'una sull'altra distorcendo l'estetica della trama finale a vista ( se non si sta veramente molto attenti )
3 ) la resistenza alla trazione è nell'unico senso delle fibre perciò ,considerando le forze in gioco sul timone torsione e flessione ,gli strati andrebbero disposti ortogonalmente l'uno a l'altro

Allora ,secondo me, conviene usare il twill dove ogni strato si oppone alle torsioni e flessioni con stessa resistenza casomai uno strato in più o una grammatura più alta .
Qui entra in gioco l'altra decisione importante da prendere.
1) layout (laminazione) a mano senza sacco a vuoto
2) come sopra ma con sacco a vuoto
3) infusione
Per la 1 si lamina con pennelli spatole e rulli ed il tessuto si impregna strato per strato l'impatto degli utensili spesso altera l'estetica della trama stirandola .
Ha il vantaggio di non richiedere macchinari per il vuoto e/o altri tessuti tecnici.
Gli svantaggi certezza di inglobare bollicine d'aria nella resina e nessun ausilio per rimuoverle (si i rulli frangibolle fanno qualcosina ma..).Il rapporto resina fibra è alto 1:1 = peso elevato caratteristiche meccaniche del prodotto finito (rispetto al potenziale) medio-basse finitura superficiale ,a causa delle bollicine ,piena di piccoli crateri.

Se si ha a disposizione una macchina per il vuoto (autocostruibile con poco ) eventualmente su richiesta pubblico le foto della mia.
Allora sceglieremo o la 2 o la 3 perchè proprio applicando il vuoto 'aspireremo' con l'opzione 2 quasi con l'opzione 3 (infusione) tutta l'aria intrappolata nel tessuto e nella resina.
Ma l'infusione ha un altro vantaggio il tessuto viene steso a secco e solo dopo aver steso tutti gli strati si 'inietta' la resina migliora ancora il rapporto resina/fibra si riesce ad ottenere con relativa facilità 400/450 gr di resina e 600/650 gr di fibra ogni kg di manufatto .
nella foto l'unica disponibile,sob!,si intavede il contostampo finito ed in quella sotto il tessuto nel sacco prima dell'infusione

si vede poco ma in arancio il controstampo
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tutto pronto per l'infusione...
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semiguscio finito questo è la prima realese poi verrà modificato


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