(15-05-2014 14:20)Gundam Ha scritto: [ -> ] (15-05-2014 13:38)bullo Ha scritto: [ -> ]Con vento io appiattisco la randa e scarello sotto vento, no svergolamento, che il timome non risulti troppo duro.
Prima però diminuisco a prua.
SE aumenta prendo le mani senza svergolare e scarello sotto vento.
Più piccolo a prua e più scarello sotto vento.
Questa è la mia oppppppinione.-
Perche riduci prima fiocco/genoa e poi randa? O meglio... Hai un genoa e se si con quale sovrapposizione o un fiocco?
Io, ho un 105%, prima riduco randa e poi se del caso fiocco.
non so che barca ha bullo ma presumo con armo i TA le quali solitamente hanno un genoa importante. Su quel tipo di barca si comincia a ridurre a prua.
Noi facevamo così: partivamo con il genoa, passavamo al genoa medio, se non bastava si dava un mano, se non bastava ancora si cambiava a prua e issavamo il fiocco, poi 2 mani, poi tormentina e poi si pregava... (ricordi d'infanzia!).
Altro metodo per svergolare la randa, valido su barche con aterazzo regolabile e armo frazionato (attaccatura strallo più in basso della testa dell'albero): cazzare paterazzo. L'albero si curva indietro. La parte alta della randa svergola scaricando potenza mentre lo strallo si tende diminuendo la catenaria e quindi depotenziando la vela di prua. Rilasciando il paterazzo si torna a dare potenza. Alcuni piccoli monotipi si portano così, manovrando il paterazzo come se fosse una manovra corrente, cazzandolo sulle raffiche e rilasciandolo quando passano, senza toccare le scotte nei limiti del possibile.
(15-05-2014 14:14)Klaus Ha scritto: [ -> ]Per Gommo, con poco vento svergolare le vele vuol dire renderle più efficienti, ossia potenziarle...
Forse con quel "potenziarle" intendevi farle rendere al max.
Ha ragione Gommo comunque, svergolando si depotenzia e si facilita il flusso d'aria, riducendo la resistenza indotta.
ciao
Quindi... svergolare significa aprire le vele nella parte alta. serve sia con molto vento per depotenziare (agendo sul paterazzo, sulla scotta randa e portando a poppavia il carrello del genova) sia con poco vento portando il trasto randa sopravento per dare una forma elicoidale alla vela.
(15-05-2014 15:54)Tonyst Ha scritto: [ -> ]Quindi... svergolare significa aprire le vele nella parte alta. serve sia con molto vento per depotenziare (agendo sul paterazzo, sulla scotta randa e portando a poppavia il carrello del genova) sia con poco vento portando il trasto randa sopravento per dare una forma elicoidale alla vela.
Anche sui frazionati si riduce prima a prua, il fiocco genoa tira giù la prua.
Sicuro che cazzando il paterazzo su un frazionato si tenda lo strallo?
Imbananando l'albero la I diminuisce e lo strallo fa più catenaria, per tendere lo strallo bisogna radrizzare l'albero o cazzare le volanti alte e mettere in forza anche le basse.
Chiedo scusa non avete le volanti nè le volantine, potete solo cazzare lo strallo, ci vuole il pinciometro, però.-
(15-05-2014 16:43)Klaus Ha scritto: [ -> ] (15-05-2014 15:39)einstein Ha scritto: [ -> ] (15-05-2014 14:14)Klaus Ha scritto: [ -> ]Per Gommo, con poco vento svergolare le vele vuol dire renderle più efficienti, ossia potenziarle...
Forse con quel "potenziarle" intendevi farle rendere al max.
Ha ragione Gommo comunque, svergolando si depotenzia e si facilita il flusso d'aria, riducendo la resistenza indotta.
ciao
Esatto, giocavo sul termine.
yay... ma cosi' facendo crei confusione nella mente di chi non e' molto sicuro. Potenziare e depotenziare e' ben diverso da rendere piu' o meno efficiente una vela.
@Einstein: Grazie per la mano di supporto.
Intervengo sul fatto del cazzare il paterazzo su un armo frazionato: L'effetto maggiore del cazzare il paterazzo e' quello di appiattire la randa. Le altre regolazioni vengono sistemate di conseguenza..
Gli armi frazionati non sono tutti uguali.
Dipende molto da quanta sovrapposizione hanno tanto per cominciare! Se hanno molta sovrapposizione cazzando bene le alte e pure le basse la catenaria non si forma, a quel punto si può giocare con la parte alta dell'albero (senza esagerare) e svergolare un poco la randa, ma non sarà mai uno svergolamento evidente come "sù carrello e lasca scotta".
Armi frazionati con meno sovrapposizione (tipo quelli con volanti non strutturali) non si regolano alla stessa maniera, magari hanno pure le crocette aquartierate ed allora è un altro mondo.
Abbananare l'albero comporta più catenaria perchè si "abbassa" e di conseguenza lo strallo si molla..
(15-05-2014 19:03)France WLF Sailing Team Ha scritto: [ -> ]Gli armi frazionati non sono tutti uguali.
Dipende molto da quanta sovrapposizione hanno tanto per cominciare! Se hanno molta sovrapposizione cazzando bene le alte e pure le basse la catenaria non si forma, a quel punto si può giocare con la parte alta dell'albero (senza esagerare) e svergolare un poco la randa, ma non sarà mai uno svergolamento evidente come "sù carrello e lasca scotta".
Armi frazionati con meno sovrapposizione (tipo quelli con volanti non strutturali) non si regolano alla stessa maniera, magari hanno pure le crocette aquartierate ed allora è un altro mondo.
Abbananare l'albero comporta più catenaria perchè si "abbassa" e di conseguenza lo strallo si molla..
Non sono d'accordo, cazzando il paterazzo si tira la parte finale dell'albero sotto l'incappellatura verso poppa e quindi si mette in tensione lo strallo, appiattendo la randa e diminuendo la catenaria.
(15-05-2014 15:15)kawua75 Ha scritto: [ -> ] (15-05-2014 14:20)Gundam Ha scritto: [ -> ] (15-05-2014 13:38)bullo Ha scritto: [ -> ]Con vento io appiattisco la randa e scarello sotto vento, no svergolamento, che il timome non risulti troppo duro.
Prima però diminuisco a prua.
SE aumenta prendo le mani senza svergolare e scarello sotto vento.
Più piccolo a prua e più scarello sotto vento.
Questa è la mia oppppppinione.-
Perche riduci prima fiocco/genoa e poi randa? O meglio... Hai un genoa e se si con quale sovrapposizione o un fiocco?
Io, ho un 105%, prima riduco randa e poi se del caso fiocco.
non so che barca ha bullo ma presumo con armo i TA le quali solitamente hanno un genoa importante. Su quel tipo di barca si comincia a ridurre a prua.
Noi facevamo così: partivamo con il genoa, passavamo al genoa medio, se non bastava si dava un mano, se non bastava ancora si cambiava a prua e issavamo il fiocco, poi 2 mani, poi tormentina e poi si pregava... (ricordi d'infanzia!).
Tu come fai?
Frizzz la tua barca è un 9/10 con crocette acquartierate verso poppa, praticamente quasi in testa.
Dubito che tu possa incurvare l'albero se non lasci le sartiole e le diagonali un pò lasche.
Io mi riferivo ad un'armo con crocette ortogonali di 7/8 con volanti strutturali di quelli di una volta dove si poteva fare quello che si voleva dell'albero. Il tuo è un palo come quello che ho sulla mia vecchia barca.-
L'argomento sembra banale ma racchiude un mare di concetti e importanti risvolti che vanno dall'analisi della profondità del piano velico per finire alla gestione dello slot tra le vele con il necessario parallelismo delle balumine.
Certo svergolando, aumentando il twist della randa, appiattisci le sezioni orizzontali e scarichi in alto dove la componente ribaltante è più importante. Ma non sempre è la cosa migliore. Basta pensare alle barche sprovviste di back
(16-05-2014 02:10)tiger86 Ha scritto: [ -> ]Certo svergolando, aumentando il twist della randa, appiattisci le sezioni verticali e scarichi in alto dove la componente ribaltante è più importante. Ma non sempre è la cosa migliore. Basta pensare alle barche sprovviste di back
Forse intendevi dire orizzontali.
ciao
si piega anche il 9/10. dipende tutto dalla tensione delle medie e basse. E' vero che non diventerà mai una banana, ma si piega abbastanza da appiattire la randa. Nel mio caso ad esempio devo tenere le basse piuttosto scariche, per permettere la flessione nellaparte centrale. Con basse tese "da manuale", l'effetto che ottengo è un albero dritto e piegato a "L" rovesciata solo in punta. Con basse più molle, l'albero si incurva con un arco molto più ampio, recuperando grasso dalla randa nella parte centrale, dove serve maggiormente.
Con paterazzo teso inoltre la catenaria sullo strallo diminuisce in ogni caso, perché l'abbassamento della punta (peraltro minimale) è ampiamente compensato dall'arretramento della stessa e dall'aumento della tensione sullo strallo. Inoltre il paterazzo agisce con una leva favorevole sul punto di penna dello strallo, amplificando la tensione.
Gli armi frazionati non sono tutti uguali.
Comunque cazzando troppo il paterazzo la catenaria aumenta, quasi con tutti gli alberi frazionati (un 9/10 non si può chiamare proprio proprio frazionato, o almeno non lavora come un albero ad elevato frazionamento).
Prendi l'albero di un One Tonner, quello si che è un albero frazionato (e gli fai quello che vuoi ..pure troppo). Sul mio vecchio One Tonner avevo un paterazzo in tessile, un cimino del 6 in spectra che non serviva praticamente a niente ..tranne che per tirargli indietro la penna per svergolare la randa, era una manovra rinviata con paranchino veloce e strozzato alla buona, per tutto il resto c'erano le volanti alte e basse (grosse, robuste, sui winch..) e svolgevano una funzione strutturale, solo con quelle si toglieva catenaria (e si teneva in piedi l'albero).
Il compromesso "randa appiattita da albero abbananato" contro "albero dritto e zero catenaria" è una valutazione molto difficile che si fa a bordo della propria barca dopo anni ed anni ..ed alla fine si rimane comunque con il dubbio!
Sulle barche moderne con velleità corsaiole l'albero frazionato viene rastremato, ovvero tagliata una parte di sezione, per renderlo piú sensibile alle regolazioni del paterazzo. In effetti sulla mia barca è molto evidente lo sbananamento e il paterazzo influisce molto nella regolazione della parte alta della randa
Sul 21 ho potuto constatare che calzando molto il Paterazzo è avendo le alte e base poco tensionate si provoca un aumento notevole della catenaria. Faccio notare che L' attacco delle alte è in corrispondenza circa dell'uscita della drizza fiocco e attacco strallo, cazzando forte il Paterazzo si sbanana l'albero e si ottiene di una diminuzione della tensione sartie e maggior catenaria
(16-05-2014 10:35)m.bruni99 Ha scritto: [ -> ]Sul 21 ho potuto constatare che calzando molto il Paterazzo è avendo le alte e base poco tensionate si provoca un aumento notevole della catenaria. Faccio notare che L' attacco delle alte è in corrispondenza circa dell'uscita della drizza fiocco e attacco strallo, cazzando forte il Paterazzo si sbanana l'albero e si ottiene di una diminuzione della tensione sartie e maggior catenaria
..ma hai un 21.7? Con le volanti? Crocette aquartierate oppure no?
Il 21.7 di solito monta una crocetta acquartierata ed un paterazzo, quindi per le "alte" e "basse" intendi le sartie non le volanti giusto?
Se si, nel tuo caso dovresti cazzare bene le sartie basse (che sono quelle che fanno maggiore sforzo e tengono l'albero più dritto e meno abbananato), le alte di conseguenza ma meno influenti per la banana, a quel punto cazzi bene paterazzo.
Il problema di cui parlavamo più sopra era per gli alberi frazionati (dove su quelli con molto frazionamento tipo albero di 14mt con frazionamento di 2mt e conseguenti volanti alte e basse) si riesce a giocare con il paterazzo per lo svergolamento.
Sul 21 non ci sono volanti e il Paterazzo non è strutturale.
Tra testa e attacco strallo c'è circa 1m.
L'albero ha un rake notevole di default.