Per chi non ha il trasto, per chi non ha il paterazzo regolabile, per chi ha poco da regolare perché ha una barca da pura crociera, diamo una regola generale sullo svergolamento?
Io non sono uno straesperto, però mi piace studiare e mi piace capire, oltre che verificare sul campo, log alla mano, e noto che anche quelli che si ritengono degli esperti, spesso commettono degli orrori nella regolazione delle vele. Partendo dal genova/fiocco, con poco vento d'accordo...spostiamo il carrello un po'in avanti, ma un poco! Non troppo da chiudere eccessivamente la balumina e creare un'unghia eccessiva e controproducente. Il facile del fiocco/genova è che quando il vento rinforza, con un'unica manovra possiamo svergolare e appiattire la vela: spostando il carrello all'indietro!
La Randa sembra più complicata perché a tante regolazioni, ma alla fine il concetto è sempre lo stesso: Quando devo svergolare e quando no?
Innanzitutto, come già detto, è il vang che la fa da padrona sulla randa, per quanto riguarda lo svergolamento, e con poco vento e di bolina, si dovrebbe mollarlo e quindi svergolare poiché il vento ridonda in alto, è come se venisse più da poppa quindi. Molti, invece, cazzano il vang e tengono ste rande strachiuse di balumina ma la barca non cammina, garantito. Anche la base.... e c'è tanta confusione dalle mie parti sul suo utilizzo, è importante nello svergolamento, perché magari vogliamo svergolare ma avere una vela piatta perché c'è forte vento, o magari vogliamo svergolare e ingrassare nello stesso tempo perché c'è questa volta poco vento. Ecco quindi che anche la regolazione della base è fondamentale. Quando si va di poppa, ovviamente, non serve svergolare, anzi! E quindi cazziamo il vang e molliamo la base.
Quando vedi che la randa rifiuta sull'albero, vuol dire che abbiamo esagerato di vang e/o base, e andremo a ricazzare un pochino.
Con vento sappiamo navigare tutti, ma quando è troppo o è poco, allora lì si scoprono le lacune in ognuno di noi!