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Versione completa: Svergolare le vele
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sul cbs 750 armo TA vi è uno stralletto agganciato a metà albero ed appuntato in coperta a proravia. inizialmente pensavo fosse per la tormentina adesso penso che forse serva a fare tensione al centro d'albero in modo tale che cazzando il paterazzo sia più agevole far piegare la parte alta dell'albero.
(16-05-2014 10:35)m.bruni99 Ha scritto: [ -> ]Sul 21 ho potuto constatare che calzando molto il Paterazzo è avendo le alte e base poco tensionate si provoca un aumento notevole della catenaria. Faccio notare che L' attacco delle alte è in corrispondenza circa dell'uscita della drizza fiocco e attacco strallo, cazzando forte il Paterazzo si sbanana l'albero e si ottiene di una diminuzione della tensione sartie e maggior catenaria
Non posso che essere d'accordo. La catenaria dipende sicuramente anche dalla tensione delle medie e basse.

Però non dovresti confondere la tensione delle sartie, che sono laterali. Agiscono in una direzione da 90 o meno gradi rispetto alla forza applicata dal paterazzo.

Qui parliamo della catenaria dello strallo, che agisce a 180 gradi rispetto al paterazzo (ovvero in contrapposizione). Ergo, un aumento della tensione sul paterazzo, viene necessariamente bilanciata da una tensione aumentata sullo strallo.

Non importa se la punta dell'albero si abbassa. Quel movimento viene compensato dalla ridotta lunghezza dello strallo.

Il sistema a regime è in equilibrio, con tensione ugualmente ripartita su strallo e paterazzo.

Le laterali vanno in bando perchè non possono compensare la riduzione di lunghezza su cui vanno a lavorare.

Ora non ho tempo di farvi la scomposizione di forze, ma dalla spiegazione sopra dovrebbe essere chiaro.
(16-05-2014 08:59)einstein Ha scritto: [ -> ]
(16-05-2014 02:10)tiger86 Ha scritto: [ -> ]Certo svergolando, aumentando il twist della randa, appiattisci le sezioni verticali e scarichi in alto dove la componente ribaltante è più importante. Ma non sempre è la cosa migliore. Basta pensare alle barche sprovviste di back

Forse intendevi dire orizzontali. Smiley2
ciao
Ovvio certo!!!!!!! Smiley26
Scusatemi il lapsus ora correggo.
A determinare il grasso di una vela di prua è la geometria della sezione orizzontale alle varie altezze, e svergolando la sezione si appiatisce come ben tu sai, che oltre ad essere un attento trimmer sei anche un gran svergolatore... Smiley4
Ciao
(16-05-2014 11:41)Tonyst Ha scritto: [ -> ]sul cbs 750 armo TA vi è uno stralletto agganciato a metà albero ed appuntato in coperta a proravia. inizialmente pensavo fosse per la tormentina adesso penso che forse serva a fare tensione al centro d'albero in modo tale che cazzando il paterazzo sia più agevole far piegare la parte alta dell'albero.

Immagino tu stia parlando del baby stay che serve appunto a regolare l'albero.
(15-05-2014 22:58)Gundam Ha scritto: [ -> ]
(15-05-2014 15:15)kawua75 Ha scritto: [ -> ]
(15-05-2014 14:20)Gundam Ha scritto: [ -> ]
(15-05-2014 13:38)bullo Ha scritto: [ -> ]Con vento io appiattisco la randa e scarello sotto vento, no svergolamento, che il timome non risulti troppo duro.
Prima però diminuisco a prua.
SE aumenta prendo le mani senza svergolare e scarello sotto vento.
Più piccolo a prua e più scarello sotto vento.
Questa è la mia oppppppinione.-

Perche riduci prima fiocco/genoa e poi randa? O meglio... Hai un genoa e se si con quale sovrapposizione o un fiocco?

Io, ho un 105%, prima riduco randa e poi se del caso fiocco.
non so che barca ha bullo ma presumo con armo i TA le quali solitamente hanno un genoa importante. Su quel tipo di barca si comincia a ridurre a prua.

Noi facevamo così: partivamo con il genoa, passavamo al genoa medio, se non bastava si dava un mano, se non bastava ancora si cambiava a prua e issavamo il fiocco, poi 2 mani, poi tormentina e poi si pregava... (ricordi d'infanzia!). 19

Tu come fai?

con la mia (frazionato) se ho il genoa, passo all'olimpico e poi mano alla randa.

Se invece sono già con l'olimpico riduco solo la randa (1 o 2 mani se necessario). Cerco sempre di non andare con fiocco parzialmente rollato.
(16-05-2014 12:27)ITA-16495 Ha scritto: [ -> ]
(16-05-2014 11:41)Tonyst Ha scritto: [ -> ]sul cbs 750 armo TA vi è uno stralletto agganciato a metà albero ed appuntato in coperta a proravia. inizialmente pensavo fosse per la tormentina adesso penso che forse serva a fare tensione al centro d'albero in modo tale che cazzando il paterazzo sia più agevole far piegare la parte alta dell'albero.

Immagino tu stia parlando del baby stay che serve appunto a regolare l'albero.
Ed evita che l'albero pompi
Non posso che essere d'accordo. La catenaria dipende sicuramente anche dalla tensione delle medie e basse.

Però non dovresti confondere la tensione delle sartie, che sono laterali. Agiscono in una direzione da 90 o meno gradi rispetto alla forza applicata dal paterazzo.

Qui parliamo della catenaria dello strallo, che agisce a 180 gradi rispetto al paterazzo (ovvero in contrapposizione). Ergo, un aumento della tensione sul paterazzo, viene necessariamente bilanciata da una tensione aumentata sullo strallo.

Non importa se la punta dell'albero si abbassa. Quel movimento viene compensato dalla ridotta lunghezza dello strallo.

Il sistema a regime è in equilibrio, con tensione ugualmente ripartita su strallo e paterazzo.

Le laterali vanno in bando perchè non possono compensare la riduzione di lunghezza su cui vanno a lavorare.

Ora non ho tempo di farvi la scomposizione di forze, ma dalla spiegazione sopra dovrebbe essere chiaro.
[/quote]

Quindi? Mi sembra che però dite due cose contrastanti: con vento forte e armo in testa io ciò sempre dato giù di paterazzo, sia per la catenaria che per imbananare un pò il "palo" in collaborazione con il babystay e appiattire quindi la randa. Quindi la catenaria diminuisce o no?
Di nuovo.. dipende dall'albero e dal tipo di armo.
Tu hai un armo in testa hai detto? Bene, allora fai bene a cazzare paterazzo per togliere catenaria. Però arriverà un momento in cui cazzando troppo l'albero si abbanana e si abbassa e la catenaria cresce, se hai delle volenti non strutturali (che solitamente si agganciano poco sopra la metà albero, mettile in forza e l'albero si raddrizza, la catenaria diminuisce. Cosa prediligere se albero curvo con randa appiattita ma più catenaria o l'opposto questo non lo sa nessuno tranne colui che passa molto tempo a bordo della propria barca e fa tutte le prove del caso (magari in regata), magari alla fine è una via di mezzo fra le due ..chi può dirlo! Provaci..!
Quando l'albero "pompa" il suo pompaggio si traduce in una catenaria altrettanto ballerina, le volanti intermedie sopperiscono pure a questo.
(16-05-2014 13:33)masa66 Ha scritto: [ -> ]Quindi? Mi sembra che però dite due cose contrastanti: con vento forte e armo in testa io ciò sempre dato giù di paterazzo, sia per la catenaria che per imbananare un pò il "palo" in collaborazione con il babystay e appiattire quindi la randa. Quindi la catenaria diminuisce o no?

La roba più semplice da fare è andare a prua e traguardare il profilo dell'entrata del genoa.
Per qualche tempo ho regatato su una barca col Babystay e le oblique basse ( credo si chiamino così ) attaccate verso poppa a controbilanciare la sua tensione; tu potevi cazzare a morte il paterazzo, ma l'albero sempre dritto rimaneva. Mi sono sempre chiesto cosa serebbe accaduto lascando un po quelle basse oblique, ma non me lo hanno mai fatto fare...
(15-05-2014 10:27)gommo Ha scritto: [ -> ]Chiaramente, quando tocchi una vela o una manovra, devi riaggiustare anche tutto il resto per ritarare vele ed assetto.

chiaramente.
alcuni regolano il genoa e randa a seguire

io regolo la randa e poi il fiocco a seguire.

ho un trasto fatto ad archetto che mi posiziona il boma dove voglio e poi la trozza scorrevole con il suo caricabasso ( altri hanno la manina ) e poi la base randa.

lo svergolamento della vela nuova è quello che da il velaio. sulla vela vecchia devi intervenire tu di solito per ridurlo.

ricordo che sia randa che genoa hanno una manovra chiamata meolo. ma chi li utilizza??


i filetti vanno bene con le vele nuove.
dopo meglio guardare il parallelismo tra le balumine ( punto scotta regolato spesso meglio se con un barber ) ed i filetti di lana rossa fissati sulle sartie.

credo

NB la vela deve essere grassa.
IMHO, smagrire troppo la randa significa renderla simile ad una randa avvolgibile che sbanda la barca facendola avanzare poco
Regoli il genoa e la randa a seguire? Di che andatura parliamo..? Il discorso può essere lunghissimo, ad ogni modo di bolina stretta (parer mio) si regola il fiocco da target (nel senso che: "sulla tua barca il fiocco con stò vento va bene li"), poi il resto lo fa il timoniere, la randa viene regolata dopo il fiocco. Poi, di fino si lavora di nuovo sul fiocco, sul barber, sul carrello, di scotta sulle raffiche, sulle onde.. ma di partenza io parto dal fiocco in tutte le andature ..anche perchè il flusso sottovento alla randa è inficiato dal fiocco.

Il meolo non lo regola nessuno?? Si vede che O è troppo cazzato (e quindi non sbatte ma la balumina fa cucchiaio) O piace il ritmo del vento Wink

Filetti di lana alle sartie, vela nuova/vela vecchia, svergolamento del velaio, rande grasse o avvolgibili ...troppo lunga, mi arrendo!!
Non è che esista per forza una equazione randa avvolgibile= randa magra.
(15-05-2014 11:27)bullo Ha scritto: [ -> ]Sviluppa più forza aerodinamica una vela con la parte alta che stalla o una che non stalla?91
Se in penna fileggia bisogna ridurre lo svergolamento!Smiley32
Se fileggia prima la parte bassa bisogna svergolare!Smiley32
Il log ha sempre ragioneSmiley4.
Svergolare o non svergolare è un'oppppppinione.-

Difficile notare il fileggiare se hai full batten.
Come hai scritto dopo, anche io preferisco non svergolare con tanto vento ma appiattire ed aprire la randa per far portare solo una metà.
La randa tutta steccata si vede meno se fileggia.
Guarda i fili in balumina da che parte piegano, se sopravento è troppo lasca.
Rende meglio di bolina perchè il canale col genoa puoi farlo più stretto,
è più rigida vicino all'albero, rifiuta meno. 89
Mi sono capito meSmiley32
Sempre più complessa la discussione, e sempre molte opinioni. A questo punto tanto vale dire anche la mia.

mckewoy Ha scritto:chiaramente.
alcuni regolano il genoa e randa a seguire
io regolo la randa e poi il fiocco a seguire.

Mi trovi d'accordo.

Randa, soprattutto quella non ingessata con le stecche è la vela con più regolazioni (scotta, trasto, paterazzo, vang, cunningham ecc). Non a caso in inglese si chiama "main" e non a caso è quella che andrebbe regolata per prima, a maggior ragione sulle andature strette. Ovvero, la randa è quella che fa risalire. Il fiocco viene dopo.

Dunque, la randa si regola in modo che porti e che sia svergolata a dovere da boma a penna, con il grasso giusto eccetera.

Se si ha la (s)fortuna di averla full batten, non si possono chiedere miracoli, e tocca accontentarsi.

Dopo la randa, viene il fiocco (se genoa a maggior ragione). Si regola il canale (in base al vento) e la forma della balumina (la potenza). Su vele "stretch", anche il grasso.

Alla fine, è la volta del meolo. Sulla randa si può cazzare con venti deboli per aiutarla a prendere grasso anche in coda, senza esagerare per non trasformare la balumina in un freno. Con vento forte di solito va lasciato in bando (ci pensano le stecche alla balumina).

Sul genoa/fiocco il discorso è simile: Con vento debole aiuta ad ingrassare. Con vento forte, puntando, può essere necessario per fermare la balumina.
Per chi non ha il trasto, per chi non ha il paterazzo regolabile, per chi ha poco da regolare perché ha una barca da pura crociera, diamo una regola generale sullo svergolamento?

Io non sono uno straesperto, però mi piace studiare e mi piace capire, oltre che verificare sul campo, log alla mano, e noto che anche quelli che si ritengono degli esperti, spesso commettono degli orrori nella regolazione delle vele. Partendo dal genova/fiocco, con poco vento d'accordo...spostiamo il carrello un po'in avanti, ma un poco! Non troppo da chiudere eccessivamente la balumina e creare un'unghia eccessiva e controproducente. Il facile del fiocco/genova è che quando il vento rinforza, con un'unica manovra possiamo svergolare e appiattire la vela: spostando il carrello all'indietro!

La Randa sembra più complicata perché a tante regolazioni, ma alla fine il concetto è sempre lo stesso: Quando devo svergolare e quando no?
Innanzitutto, come già detto, è il vang che la fa da padrona sulla randa, per quanto riguarda lo svergolamento, e con poco vento e di bolina, si dovrebbe mollarlo e quindi svergolare poiché il vento ridonda in alto, è come se venisse più da poppa quindi. Molti, invece, cazzano il vang e tengono ste rande strachiuse di balumina ma la barca non cammina, garantito. Anche la base.... e c'è tanta confusione dalle mie parti sul suo utilizzo, è importante nello svergolamento, perché magari vogliamo svergolare ma avere una vela piatta perché c'è forte vento, o magari vogliamo svergolare e ingrassare nello stesso tempo perché c'è questa volta poco vento. Ecco quindi che anche la regolazione della base è fondamentale. Quando si va di poppa, ovviamente, non serve svergolare, anzi! E quindi cazziamo il vang e molliamo la base.
Quando vedi che la randa rifiuta sull'albero, vuol dire che abbiamo esagerato di vang e/o base, e andremo a ricazzare un pochino.
Con vento sappiamo navigare tutti, ma quando è troppo o è poco, allora lì si scoprono le lacune in ognuno di noi! 26
Il vento in alto non ridonda. ... ruota. Il ridondare è altra cosa.
Non mi reputo sfortunato ad avere una full batten,anzi.
Lo svergolamento dai 4 nodi in poi e fino ai 12/15 (dipende dalla barca quanta tela regge) è semplice da regolare: basta osservare i filetti e fare in modo che solo il filetto in alto scada sottovento per il 50% del tempo.
Con venti minori, difficile interpretare i filetti e conviene tenere vela svergolata tanto ed al contempo piatta, in modo da seguire la maggiore rotazione e consentire al vento di seguire la vela.
Con vento tale da compromettere l'assetto , quest'ultimo (e l'angolo se siano in regata) diventa la priorità. E per assetto occorre considerare non solo lo sbandamento ma anche e soprattutto l'equilibrio al timone (sempre qualche grado alla poggia per aumentare anche efficienza idro dinamica delle appendici).
Così si tende a regolare la randa come dice bullo e solo dopo il fiocco svergolandolo.
Si, ridonda non è il termine adatto, comunque Intendevo che viene più da poppa in alto proprio perché, quando è poco sopratutto, in alto è di più e quindi l'apparente di sposta qualche grado indietro.
E comunque non sono d'accordo col regolare prima la randa e poi il fiocco, perché quest'ultimo ha sempre influenza sulla randa, e quindi capita che una volta regolata questa, quando vai a cazzare il fiocco devi risettare di conseguenza anche la randa
(17-05-2014 05:54)utente non attivo Ha scritto: [ -> ]La Randa sembra più complicata perché a tante regolazioni, ma alla fine il concetto è sempre lo stesso: Quando devo svergolare e quando no?

Premesso che una buona gestione dello svergolamento è uno dei sistemi più efficaci per regolare le vele, in generale (di bolina): diminuendolo si riesce a stringere maggiormente, aumentandolo si predilige velocità e accelerazione (vedi in uscita di virata o con mare formato).
Ci sono due sistemi per ridurre potenza, appiattire o svergolare; con vento e onda è preferibile svergolare, senza onda meglio appiattire.
In definitiva, un buon trimmer dovrà ottenere dalla sua vela un equilibrio ottimale tra forma e svergolamento, naturalmente questo vale per l'insieme di ambedue le vele.
Anche nelle andature al lasco si dovrà svergolare in base al flusso deviato dalla vela di prua (molto più che in bolina); solo nelle andature prossime alla poppa piena si riduce.
Concordo con te che la randa va regolata per ultima.
ciao
Perfetto einstein!
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