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Versione completa: Svergolare le vele
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(20-05-2014 12:56)utente non attivo Ha scritto: [ -> ]Non bastano i filetti, fidati

Certo, ma ti dicono molto
(20-05-2014 10:30)einstein Ha scritto: [ -> ]Tutto OK Albert, comunque, ritornando al meolo, credo si debba usare in funzione della sua progettazione, non certo per modificare la forma della vela.
ciao

Come sai, sull'uscita del genoa ed il meolo ci sono due scuole di pensiero:

la prima, che pur di avere un'uscita "pulita" sacrifica una discreta fetta di balumina allunandola negativamente di un 2.5-3%, in modo che il meolo quando cazzato tenda a tensionare verso poppa, oltre che verso l'interno, la balumina stessa.

la seconda, che preferisce un'uscita più "sporca" per non rinunciare alla superficie e limita l'allunamento negativo allo 0.5-1%; dunque il meolo, quando entra in azione, si limita a far arricciare verso l'interno l'ultima porzione di balumina.

Le considerazioni a favore dell'una e dell'altra teoria:

della prima, che da qualche anno in ORCi si misurano le catene intermedie del genoa, e dunque se si regata a compenso ORC ciò che si toglie dalla balumina non si paga in termini di prestazioni.... e l'uscita pulita è senza dubbio più "elegante".

della seconda, che, nel caso non si corra in Orci, tutta la superficie disponibile con vento leggero fa comodo e che, alla fine del genoa, lo strato limite è così spesso che del meolo un po'cazzato (non stracazzato !) il flusso non se ne accorge nemmeno.

Sono d'accordo comunque che cazzare più di tanto il meolo non sia il metodo migliore per aumentare il camber di una vela......a volte però, ma ovviamente non di bolina stretta, un po' di "ipersostentamento" da meolo in condizioni critiche di poca pressione ed onda, se si ha a riva la vela "sbagliata" e non c'è la possibilità di un cambio, può aiutare, soprattutto psicologicamente....

Ciao
(19-05-2014 22:00)gommo Ha scritto: [ -> ]
(19-05-2014 20:26)Gundam Ha scritto: [ -> ]
(19-05-2014 20:16)einstein Ha scritto: [ -> ]
(19-05-2014 18:05)France WLF Sailing Team Ha scritto: [ -> ]... comunque la teoria della ala dell'aereo andrebbe sviluppata a dovere, chissà se funziona davvero, ma credo che con gli strumenti che abbiamo a bordo delle (nostre) barche "normali" non si riesca a vedere se si guadagna uno 0,2knt

Continuo a fare come ho sempre fatto e non rischio.

E, secondo me, fai bene.
Il riferimento ai flap sugli aerei, credo non sia molto calzante con la vela. L'ipersostentamento, purtroppo, è accompagnato anche da un aumento della resistenza che supera sempre quello di portanza; in fase di decollo ci pensa la potenza dei motori a vincere la maggior resistenza, in fase di atterraggio invece, questa è voluta per diminuire la velocità.
Quando si va a vela non abbiamo il motore che ci spinge, né, credo, si desideri frenare.
ciao

Gia! Se proprio dobbiamo aver in mente un paragone con gli aerei, mi guarderi gli alianti. Loro non hanno il motore....

Comunque sulla mia bella non devo svergolar troppo la randa. In bolina, rispetto al paperini, devo tenerla con vele molto magre... Randa piu cazzata per dare sempre un po di pressione al timone...
Per quello che so anche gli alianti hanno i flaps e sono usati durante la fase di decollo ed atterraggio.

Peccato che non ci sia un ingegnere aeronautico in questa discussione. Stiamo parlando di efficienza dell'ala in base alla velocita' dell'aria che scorre attraverso il profilo alare. E stiamo parlando dell'efficienza della vela in base alla velocita' dell'aria che la investe. Il principio di funzionamento dell'ala e della vela e' identico.

Il motore che spinge non c'entra per nulla. Serve solo per far si' che l'aereo mantenga la sua velocita', e di conseguenza per mantenere la velocita' del flusso dell'aria intorno alle ali. Nella barca il vento mantiene la sua velocita' da solo, a prescindere.

Negli aerei si modifica il profilo per creare maggiore portanza verso l'alto ad una velocita' minore.

Nelle barche si aumenta il grasso per aumentare il delta di spazio che l'aria deve attraversare davanti e dietro alla vela.

La curvatura d'uscita serve solo ad aumentare ulteriormente la differenza tra i percorsi. Negli aerei i flap si abbassano incurvando il profilo. Nella barca il meolo si cazza con la stessa funzione.

Tutto questo entro certi limiti, oltre i quali la componente di drag (alla quale credo Einstein si riferisce) diventa superiore ai benefici del lift.

Flap negli alianti?....hummm
Motoaliante magari.
Il problema per un aliante è l'opposto in atterraggio.
Infatti ci sono i diruttori che servono a "distruggere" una parte del flusso e relativo sostentamento. Altrimenti con un aliante buono, una pista un po' caldina... non atterri mai nella vita... ma maimai...
Albert ha inquadrato perfettamente il discorso del meolo e del flap degli alianti. Ogni ulteriore aggiunta mi appare superflua.
Perchè?

..lo chiederò a Semeraro alla 151 miglia, poi però se mi fanno tornare dalla Giraglia a nuoto mi vieni a prendere con il gommo?
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