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(28-08-2015, 18:00)Franc Ha scritto: Copiando un amico ora sto provando pure io:
ho acquistato una nuova scotta in unico pezzo e a metà faccio un semplice nodo a bocca di lupo alla bugna del fiocco o genoa.
Nonostante la mia perplessità per ora, avendo incontrato solo ariette, tiene. Vedrò in inverno con venti più impegnativi.
Nel frattempo accetto vostri consigli ed esperienze in merito.
non ricordo chi.. mi disse che e' un modo da morti di fame, non farlo che passi da povero. 
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30-08-2015, 22:21
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 30-08-2015, 22:34 da mckewoy.)
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io faccio così con la cima galleggiante dell'anulare. i nodi scorsoi che non si usurino scorrendo.
i Responsabili. chissà quanto pagarebbero per essere comprati
mi dispiace aver venduto la Gitana ma son contento
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(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 30-08-2015, 22:31 da mckewoy.)
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i Responsabili. chissà quanto pagarebbero per essere comprati
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La gassa si scioglie in fretta anche se bagnata, tirata, martoriata e strapazzata; e c’è un modo per farlo.
Le gasse sulla scotta, se fatte bene: una destra e una a sinistra (pochi lo sanno e ancor meno lo fanno), più difficilmente inciampano nella sartia quando si recuperano.
Nella gassa puoi velocemente far passare un cavo per dar volta ad un secondo winch, se sul tamburo di quello in servizio si accavalla la scotta (raro, ma succede ed è un bel match).
Le scotte con la gassa si possono girare ogni tanto, così si usurano uniformemente (e durano di più).
Eccetera.
Se l’anello di rinforzo è serio (= grande), il nodo di arresto deve essere veramente grande, quindi a più passate e scioglierlo bagnato è lunga.
L’impiombatura col grillo tessile, se c’è mare morto e senza vento, col tira e molla del fiocco si può sciogliere (è successo); un grillo metallico (grillone dato lo spessore dei rinforzi al punto di scotta) se lo si becca in faccia fa un bel male (e la redancia, anche da sola, scherza poco), e sbatacchiando qua e là, la sartia la trova e l’abbraccia con voluttà.
La scotta continua, variamente strozzata al centro, o è infilata direttamente nell’anello e non la si leva più, o chiede un grillo (vedi sopra); non si può girare, e se se ne rovina anche una banda, si ritorna alla scotta singola e al primo capoverso.
Comincio a credere che Bullo ci abbia preso: navigare è un oppppppppppppinione.
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31-08-2015, 12:11
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 31-08-2015, 12:12 da myrias.)
in realtà il motivo delle due scotte annodate con due rispettive gasse deriva dalla necessità di una manovra particolare, non vorrei dire una boiata ma mi pare si chiami "virata con le code";
sostanzialmente quando si ha una canaletta con due alloggiamenti tipo tuff-luff e si vuole armare una nuova vela al volo senza perdere un istante (ovviamente in regata) ma la canaletta libera è ahimè quella sottovento, che si fa? si inferisce la nuova vela sottovento (non senza fatica per il povero prodiere) la si issa e la si mette in posizione, poi si slega dalla bugna della vecchia vela la controscotta che è ovviamente in bando e si fa una bella gassa alla bugna della nuova vela, a questo punto alla prima virata la vela che non vogliamo più (la cui scotta superstite a questo punto sarà in bando) potrà essere ammainata e riposta, senza dimenticarsi di cambiare di bugna anche la scotta ormai sopravvento. Applausi grazie
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(30-08-2015, 22:21)mckewoy Ha scritto: io faccio così con la cima galleggiante dell'anulare. i nodi scorsoi che non si usurino scorrendo.
Non ho capito se usi il primo nodo per le scotte, ma se usato per le scotte, mi sembra una trappola perfetta per le sartie.
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(31-08-2015, 12:11)myrias Ha scritto: in realtà il motivo delle due scotte annodate con due rispettive gasse deriva dalla necessità di una manovra particolare, non vorrei dire una boiata ma mi pare si chiami "virata con le code";
sostanzialmente quando si ha una canaletta con due alloggiamenti tipo tuff-luff e si vuole armare una nuova vela al volo senza perdere un istante (ovviamente in regata) ma la canaletta libera è ahimè quella sottovento, che si fa? si inferisce la nuova vela sottovento (non senza fatica per il povero prodiere) la si issa e la si mette in posizione, poi si slega dalla bugna della vecchia vela la controscotta che è ovviamente in bando e si fa una bella gassa alla bugna della nuova vela, a questo punto alla prima virata la vela che non vogliamo più (la cui scotta superstite a questo punto sarà in bando) potrà essere ammainata e riposta, senza dimenticarsi di cambiare di bugna anche la scotta ormai sopravvento. Applausi grazie
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(31-08-2015, 12:16)dapnia Ha scritto: (31-08-2015, 12:11)myrias Ha scritto: in realtà il motivo delle due scotte annodate con due rispettive gasse deriva dalla necessità di una manovra particolare, non vorrei dire una boiata ma mi pare si chiami "virata con le code";
sostanzialmente quando si ha una canaletta con due alloggiamenti tipo tuff-luff e si vuole armare una nuova vela al volo senza perdere un istante (ovviamente in regata) ma la canaletta libera è ahimè quella sottovento, che si fa? si inferisce la nuova vela sottovento (non senza fatica per il povero prodiere) la si issa e la si mette in posizione, poi si slega dalla bugna della vecchia vela la controscotta che è ovviamente in bando e si fa una bella gassa alla bugna della nuova vela, a questo punto alla prima virata la vela che non vogliamo più (la cui scotta superstite a questo punto sarà in bando) potrà essere ammainata e riposta, senza dimenticarsi di cambiare di bugna anche la scotta ormai sopravvento. Applausi grazie

 Smettila, ognuno si complica la vita come vuole! 
Che poi ste scotte coi nodi, ste vele che vanno su e giù (o dentro e fuori) sono oscene e faticose... ma non è meglio una bella chiavetta, un bel pieno dal benzinaro e via? 
C'è pure d aggiungere che tutta sta roba (sartie, vele, scotte, redancie, strozzatori, bozzelli) costano un patrimonio e vanno sostituiti, anche se ogni morte di papa!
Siamo sicuri che si risparmia rispetto a riempire il serbatoio...? 
SIete fissati co ste vele, basta !!!  
Pensare è il lavoro più arduo che ci sia, ed è probabilmente questo il motivo per cui così pochi ci si dedicano.
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(31-08-2015, 14:26)Klaus Ha scritto: (31-08-2015, 12:16)dapnia Ha scritto: (31-08-2015, 12:11)myrias Ha scritto: in realtà il motivo delle due scotte annodate con due rispettive gasse deriva dalla necessità di una manovra particolare, non vorrei dire una boiata ma mi pare si chiami "virata con le code";
sostanzialmente quando si ha una canaletta con due alloggiamenti tipo tuff-luff e si vuole armare una nuova vela al volo senza perdere un istante (ovviamente in regata) ma la canaletta libera è ahimè quella sottovento, che si fa? si inferisce la nuova vela sottovento (non senza fatica per il povero prodiere) la si issa e la si mette in posizione, poi si slega dalla bugna della vecchia vela la controscotta che è ovviamente in bando e si fa una bella gassa alla bugna della nuova vela, a questo punto alla prima virata la vela che non vogliamo più (la cui scotta superstite a questo punto sarà in bando) potrà essere ammainata e riposta, senza dimenticarsi di cambiare di bugna anche la scotta ormai sopravvento. Applausi grazie

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(31-08-2015, 14:34)ZK Ha scritto: (31-08-2015, 14:26)Klaus Ha scritto: (31-08-2015, 12:16)dapnia Ha scritto: (31-08-2015, 12:11)myrias Ha scritto: in realtà il motivo delle due scotte annodate con due rispettive gasse deriva dalla necessità di una manovra particolare, non vorrei dire una boiata ma mi pare si chiami "virata con le code";
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