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Hai ragione, neppure io sono un fisico quindi non sono in grado di giudicare. Sapevo che la particella accelerava perché all'uscita dell'ala ci fosse la continuità di flusso, altrimenti vi sarebbe stato il vuoto e ciò “non poteva essere”. Poi la legge di Bernulli sul discorso velocità-pressione e li tutto OK.
Certo che, quando ho letto che le particelle non uscivano simultaneamente, mi è crollato un concetto di fisica molto ben radicato nella memoria sul quale ho spesso basato diversi ragionamenti. Ok, aspettiamo qualcuno che mangia fisica a pranzo e cena che ci darà la versione corretta.
Comunque, la spiegazione che mi sono dato è che la particella accelera per ricongiungersi all'uscita, senza esito, anzi, esce prima perché troppo veloce. Einstein ne aveva accennato parlando ( post 23.12 h 16.02) della condizione di Kutta che non viene rispettata dalle particelle nell'intradosso del fiocco, nel canale, che hanno una velocità superiore del 30% rispetto alla velocità del vento libero e quindi, credo, superiore anche a quelle dell’estradosso.
Certo che, in questo caso, mi aspettavo esattamente il contrario cioè che le particelle dell’estradosso avessero una velocità maggiore del 30%.
Sentiamo Claudio.
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Attenti che vi state ubriacando di fisica...
Tra me e il mare comanda il tempo...
Leandro
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Citazione:Scott ha scritto:
Hai ragione, neppure io sono un fisico quindi non sono in grado di giudicare. Sapevo che la particella accelerava perché all'uscita dell'ala ci fosse la continuità di flusso, altrimenti vi sarebbe stato il vuoto e ciò “non poteva essere”. Poi la legge di Bernulli sul discorso velocità-pressione e li tutto OK.
Certo che, quando ho letto che le particelle non uscivano simultaneamente, mi è crollato un concetto di fisica molto ben radicato nella memoria sul quale ho spesso basato diversi ragionamenti. Ok, aspettiamo qualcuno che mangia fisica a pranzo e cena che ci darà la versione corretta.
Comunque, la spiegazione che mi sono dato è che la particella accelera per ricongiungersi all'uscita, senza esito, anzi, esce prima perché troppo veloce. Einstein ne aveva accennato parlando ( post 23.12 h 16.02) della condizione di Kutta che non viene rispettata dalle particelle nell'intradosso del fiocco, nel canale, che hanno una velocità superiore del 30% rispetto alla velocità del vento libero e quindi, credo, superiore anche a quelle dell’estradosso.
Certo che, in questo caso, mi aspettavo esattamente il contrario cioè che le particelle dell’estradosso avessero una velocità maggiore del 30%.
Sentiamo Claudio.
Acc... Carlo.. sei in astinenza di Wuna; ti stai preparando per la prossima regatina!! 
Non so se l'hai nella tua biblioteca 'Le Vele' di B. Cheret; è un libro che parte da lontano, ha giusto l'approccio fisico. Forse un po pesante in alcune parti però insostituibile; ovviamente poi la teoria va sperimentata in mare.
b.v.
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29-12-2010, 04:54
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 29-12-2010, 15:55 da einstein.)
Tralasciando altri discorsi sul moto circolatorio e quant'altro e tornando al mondo pratico (così accontentiamo zanki e tiger), possiamo dire che la velocità del flusso sull'estradosso (dovuta al potente bisogno di riempire lo spazio dietro la linea di ristagno) dipende dall'angolo di incidenza, che a sua volta dipende anche dalla regolazione della randa (vedi effetto upwash); è come un gatto che si morde la coda, solo una corretta interazione tra le due vele determinerà la velocità ottimale del flusso in uscita, da soddisfare così la condizione di Kutta.
Circa l'interessante link postato sopra, direi che esiste una 'discreta' differenza di velocità espressa dai due mezzi, e di conseguenza del flusso che investe l'ala di un aereo e la vela di una barca.
Buona notte
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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la fisica è importante ma, siamo sicuri che occorra essere dei fisici per regolare una randa e far correrre al meglio la barca
carlo te lo dico io ...  EFFETTIVAMENTE è un problema ''FISICO'' e di raduni enogastronimoci
e.... no hai più il fisico !!!!!!! 
bv
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29-12-2010, 17:26
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 29-12-2010, 17:26 da einstein.)
Citazione:zankipal ha scritto:
allora perchè l'aria dell'estradosso dovrebbe aumentare la sua velocità? chi glie lo fa fare?
Glielo fa fare la strozzatura che si crea tra la parte convessa della vela e la linea di flusso libero posto ad una certa distanza, dove le molecole non sono deviate dal loro percorso in linea retta; fenomeno da associarsi all'effetto Venturi.
ciao
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Ma non c'è dubbio sul fatto che Einstein stia esponendo concetti corretti ed interessanti.
Solo che ripeto si rischia un po di ubriacarsi
Tra me e il mare comanda il tempo...
Leandro
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Citazione:tiger86 ha scritto:
Ma non c'è dubbio sul fatto che Einstein stia esponendo concetti corretti ed interessanti.
Solo che ripeto si rischia un po di ubriacarsi
[:134][:129] Ma .!
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Citazione:italpa ha scritto:
Citazione:tiger86 ha scritto:
Ma non c'è dubbio sul fatto che Einstein stia esponendo concetti corretti ed interessanti.
Solo che ripeto si rischia un po di ubriacarsi
[:134][:129] Ma .!
In questo periodo, poi...
[hide] ![[Immagine: 2010122916420_Ubriaco%20con%20bottiglia.gif]](http://www.amicidellavela.it/uploads/avatars/Klaus/2010122916420_Ubriaco%20con%20bottiglia.gif) [/hide]
Secondo me, fondamentalmente, dopo averci ragionato un pò su bisogna...
[hide] [/hide]
Pensare è il lavoro più arduo che ci sia, ed è probabilmente questo il motivo per cui così pochi ci si dedicano.
Henry Ford
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Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:zankipal ha scritto:
allora perchè l'aria dell'estradosso dovrebbe aumentare la sua velocità? chi glie lo fa fare?
Glielo fa fare la strozzatura che si crea tra la parte convessa della vela e la linea di flusso libero posto ad una certa distanza, dove le molecole non sono deviate dal loro percorso in linea retta; fenomeno da associarsi all'effetto Venturi.
ciao
Due disegnini, uno relativo ad un flusso idrico (corrente intorno ad un'isola) e l'altro relativo a un flusso aereo (vento intorno ad una vela), per dare una visibilità grafica a quella che Ein ha già descritto chiaramente: la frontiera del flusso asintotico.
[hide] ![[Immagine: 2010123110350_asi1.png]](http://www.amicidellavela.it/uploads/avatars/shabrumi/2010123110350_asi1.png) [/hide]
[hide] ![[Immagine: 2010123110423_asi2.png]](http://www.amicidellavela.it/uploads/avatars/shabrumi/2010123110423_asi2.png) [/hide]
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"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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11-01-2011, 23:44
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 12-01-2011, 05:06 da William MX.)
Scusate l'intromissione.
Volevo chiedervi, se possibile, di indicare una cosa fin troppo elementare per voi, ma non per me sulla regolazione della randa.
Potete dirmi i gradi dell'angolo del boma rispetto allo scafo.
Ad esempio: se vado di bolina stretta sui 45°, il boma deve stare praticamente a 180° ripetto allo scafo, diciamo perpendicolare alla poppa (almeno così penso).
Se invece vado al traverso, cioè ho il vento a 90°, il boma a quanto deve stare per avere la maggior portanza ?
Grazie.
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Citazione:William MX ha scritto:
Scusate l'intromissione.
Volevo chiedervi, se possibile, di indicare una cosa fin troppo elementare per voi, ma non per me sulla regolazione della randa.
Potete dirmi i gradi dell'angolo del boma rispetto al vento.
Ad esempio: se vado di bolina stretta sui 45°, il boma deve stare praticamente a 180° ripetto al vento, diciamo perpendicolare alla poppa (almeno così penso).
Se invece vado al traverso, cioè ho il vento a 90°, il boma a quanto deve stare per avere la maggior portanza ?
Grazie.
Mentre sul genoa (o fiocco) devi tenere d'occhio i filetti in ingresso, sulla randa devi controllare quelli in uscita (in balumina) che, per una regolazione di base, devono essere tutti orizzontali.
Premesso questo, non è detto che la posizione del boma, in bolina, debba essere sempre in mezzeria, dipenderà dall'intensità del vento e dalle condizioni del mare; potrà essere leggermente sopravvento come sottovento per uno svergolamento accentuato o ridotto.
Nel caso di vento al traverso, anche qui vale la regola dei segnavento in balumina tutti orizzontali, la posizione del boma verrà di conseguenza e, se sei nel dubbio, ricordati che è sempre meglio lascare che cazzare, in pratica dovresti tenere la parte anteriore della vela (quella vicina all'albero) al limite del rifiuto.
ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:William MX ha scritto:
Scusate l'intromissione.
Volevo chiedervi, se possibile, di indicare una cosa fin troppo elementare per voi, ma non per me sulla regolazione della randa.
Potete dirmi i gradi dell'angolo del boma rispetto al vento.
Ad esempio: se vado di bolina stretta sui 45°, il boma deve stare praticamente a 180° ripetto al vento, diciamo perpendicolare alla poppa (almeno così penso).
Se invece vado al traverso, cioè ho il vento a 90°, il boma a quanto deve stare per avere la maggior portanza ?
Grazie.
Mentre sul genoa (o fiocco) devi tenere d'occhio i filetti in ingresso, sulla randa devi controllare quelli in uscita (in balumina) che, per una regolazione di base, devono essere tutti orizzontali.
Premesso questo, non è detto che la posizione del boma, in bolina, debba essere sempre in mezzeria, dipenderà dall'intensità del vento e dalle condizioni del mare; potrà essere leggermente sopravvento come sottovento per uno svergolamento accentuato o ridotto.
Nel caso di vento al traverso, anche qui vale la regola dei segnavento in balumina tutti orizzontali, la posizione del boma verrà di conseguenza e, se sei nel dubbio, ricordati che è sempre meglio lascare che cazzare, in pratica dovresti tenere la parte anteriore della vela (quella vicina all'albero) al limite del rifiuto.
ciao
Grazie.
Appena riesco, provo.
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