Cari ADV,
vi vorrei porre un piccolo quesito con il quale mi sono recentemente confrontato, certo che le vostre indicazioni mi saranno preziose in futuro.
CONTESTO:
Cesenatico, primo pomeriggio di Sabato scorso, un bel vento teso sui 18 nodi con raffiche intorno ai 22-23 nodi, mare che iniziava a formarsi.
SITUAZIONE:
Io, l'amico armatore e rispettive 'girls' decidiamo di uscire per fare qualche bordo con il suo Elan 344 per fare un po' di esperienza.
Lui al timone e io alle manovre, con il supporto del resto dell'equipaggio.
Appena usciti dal canale e vista l'effettiva condizione del mare e del vento decidiamo (in modo veramente molto cautelativo) di prendere direttamente due mani.. e qui nascono i miei dubbi (premettendo che sono in una fase in cui la mia cultura nautica e l'esperienza sul campo possono solamente crescere
):
La presa ti terzaroli è un operazione che ho sempre eseguito senza particolari problemi adottando quella che definirei la procedura 'standard' ovvero andatura di bolina, boma lascato, amantiglio cazzato, una persona all'albero che va ad incocciare la brancarella, ecc... , ma in quell'occasione mi si sono presentate in un colpo solo una mezza novità, e una novità assoluta.
La mezza novità con la quale avevo avuto a che fare solo una volta: la randa armata con il circuito delle borose messo in modo che al posto della brancarella sull'inferitura c'è un bozzello che funge da rinvio per la borosa in modo che non ci sia più bisogno di andare all'albero per ridurre la vela (molto onestamente non so se questa 'configurazione' ha un nome ben preciso... nel caso ci fosse mi farebbe piacere saperlo)..
La novità assoluta: Issare la randa prendendo fin da subito due mani con il circuito sopra elencato (con il sistema classico non ci sarebbero stati ovviamente problemi)
Per quanto riguarda il primo punto devo dire che avevo avuto modo di provarlo solo un'altra volta, ma in quell'occasione nel complesso non ho avuto grandi problemi andando di bolina, sventando la randa e poi lascando la scotta della drizza.. quel poco di pressione che il vento faceva sulla vela era sufficiente per farla rimanere aperta e nel contempo non opponeva uno sforzo eccessivo per ammainarla cazzando la borosa. A quel punto ho cazzato la borosa fin quando il bozzello che funge da rinvio sull inferitura non è arrivato a 'fine corsa' e la base si era ben stesa. A quel punto ho dato un ulteriore cazzata alla drizza della randa, riportato il boma in posizione e via senza particolari problemi.
A questo riguardo mi piacerebbe solo sapere che c'è qualche sistema per evitare che il bozzello che diventa il nuovo punto di mura e/o la borosa vadano a fare un eccessivo sforza su parti della randa ammainata che magari ci sono finite in mezzo.
Per il secondo punto invece chiedo lumi perché, anche se non posso dire di essermi trovato in seria difficoltà, ho comunque impiegato un po' più tempo del previsto per issare la randa prendendo direttamente due mani.
Andando un po' per logica e un pò per tentativi le cose sono andate così:
- motore acceso e velocità sufficiente per poter governare contrastando le onde
- prua al vento
- una persona all albero (io) a vedere quando
più o meno il bozzello della seconda mano si sarebbe trovato nella posizione giusta, mentre un altra persona cazzava la drizza randa.
- una volta individuato all'incirca il punto giusto si è bloccata nello stopper la drizza randa, e cazzato la borosa arrivando al risultato che l'inferitura era in tensione, la borosa pure, ma il nuovo punto di mura (cioè il bozzello) era 'sospeso' una spanna sopra la porzione della randa rimasta in bando.
- ritenendo questa posizione non corretta (e qui dovete dirmi se ho fatto bene o male) ho lascato nuovamente un po' di drizza, ricazzato la borosa in modo che il punto di mura andasse bene ad appoggiare e comprimere la parte di randa in bando e poi di nuovo cazzato la drizza randa per dare la giusta tensione all'inferitura.
Ripeto, questa procedura me la sono inventata sul momento cercando di ragionare sul funzionamento del circuito, quindi può essere che ci sia un modo molto più pratico (ad esempio farsi un bel segno sulla borosa in corrispondenza dello stopper in modo da sapere prima quanta cazzarne.. ammesso che si riesca a farlo con la randa ancora nel lazy bag ?!) e mi farebbe molto piacere avere il consiglio di chi è più pratico.
Alla fine comunque tutto è andato come doveva anche se ci sono voluti 3-4 minuti di lavoro e il cambio almeno 3-4 volte della scotta e della borosa sul winch (cosa non particolarmente comoda).
Sarebbe stato tutto più facile potendo issare un po' più randa per poi richiamarla con il circuito della borosa, ma essendo prua al vento questa ovviamente tendeva a cadere non appena si apriva lo stopper della drizza..
..probabilmente il tutto si è reso un po' più complicato anche dal fatto che la borosa della seconda mano e la drizza randa sono dalla stessa parte e quindi richiedono l'utilizzo dello stesso winch..
Grazie a tutti dei consigli...
G.Giacomo