Jet Thruster vs. elica di prua
Allora, io nel frattempo (dal primo post del 21.1) ho valutato il jet thruster per la mia (44'). In particolare mi sono fatto offrire un sistema 'Dual' ovvero con possibilità di manovra in prua e in poppa con 2 joysticks. Informo che , per le vendite in Italia c'e' un rappresentante della ditta olandese sia a Rosignano che a Ravenna. Il venditore a Rosignano è gentilissimo e con una certa esperienza di cantieristica.
Secondo i calcoli fatti dalla casa madre in Olanda per il mio caso, servivano 2 pompe separate (70 kgf a prua e 50 kgf a poppa). In realtà sul sito del fabbricante c'e' un programmino di 'configurator' e a me dava che con un 70 kgf (pompa singola) si poteva manovrare sia poppa che prua. Evidentemente la realta' e meno ottimistica specialmente con vento laterale medio-alto. Volendo spendere meno e non complicarsi troppo la vita, si può evitare di mettere i turbogetti a poppa e la manovra e' totalmente simile ad una elica di prua.
In conclusione: alla fin fine dopo opportune considerazioni (che seguono) ho scelto di montare una elica di prua della Vetus da 90 kgf. Montata dal cantiere in un tunnel di 18 cm diametro. (3500/3800 euro al netto dell'IVA/con tutto). Rinuncio alla poppa.
Le ragioni della mia scelta sono principalmente dovute ai costi eccessivi del sistema Jet thruster anche se confesso che la soluzione e la novità mi allettavano. Seppur con sconti promozionali notevoli, fra una cosa e l'altra finivo per spendere circa 12,000 euro per il caso delle due pompe separate prua-poppa, e circa 6000 per il solo 70 kgf a prua. Successivamente mi hanno fatto anche una offerta pr un 70 kgf montato in forma dual (1 pompa con ugelli a poppa e a prua) a 8400 euro.
Costi alti a parte , ci sono però anche alcuni problemi tecnici da considerare. Premesso che il sistema funziona perfettamente, va detto che il tutto e' basato su una serie di tubi e ugelli, all'apparenza semplici ed allettanti, ma non è proprio così. In realtà i tubi di gomma rigida di 4-5 cm di diam) corrono per tutta la barca sotto al pagliolato. Gli ugelli, che nel filmato pubblicitario si vedono applicati sulla prua di un Beneteau con fresa da 2' da un sorridente operatore con tanto Sikaflex, sono un lavoro molto discutibile e delicato. Il mio cantiere si e' rifiutato di garantirli se fatti come nel filmato in quanto questo sarebbe possibile solo se la barca fosse in vetroresina piena e non a sandwich come il Beneteau del filmato. Il problema, secondo l'opinione di un tecnico, sarebbero le vibrazioni notevoli indotte dagli ugelli alla struttura con possibili infiltrazioni all'interno del sandwich nel tempo. Sempre per gli ugelli non e' inoltre molto allettante l'idea di sforacchiare tutta la barca con 3 prese a mare (2 a prua da 5 cm + una presa da 12 cm per l'aspirazione) e addirittura 6 per il mio caso di voler fare il sistema doppio prua-poppa. Queste nuove prese a mare, a differenza di quelle tradizionali (bagni, cucina, etc) si troverebbero , nel mio caso, in posizione poco raggiungibile, immaginatevi quindi i contorsionismi per chiudere le 6 valvole al momento di lasciare la barca da sola. Per evitare ciò mi hanno parlato di valvole elettro-attuate , ma le complicazioni (ed i costi) crescevano di conseguenza.
Le pompe (o la pompa se è 1) sono abbastanza ingombranti (come un generatorino per intenderci) di dimensioni circa 35 x 35 x 35 cm e del peso di circa 65-70 kg) . Per funzionare vogliono le loro batterie al gel dedicate (necessitano di fortissimo spunto) separate dal pacco batterie principali. Per la mia , volendo fare un sistema doppio avrei dovuto aggiungere 4 batterie ed un carica batterie aggiuntivo per non sovraccaricare quello esistente. Per evitare dispersioni con cavi lunghissimi , visti gli ampere in gioco, mi e' stato poi consigliato di mattere le batterie il più possibile vicino alla pompa da alimentare. Alla fine peso (pompa/e + batterie gel Optima) , spazio, buchi e tubi sotto i pagliolati mi hanno fatto virare per la elica tradizionale.
Nel'analisi fatta sono incorso anche in un sistema alternativo austriaco che si applica esternamente come un puffo aggrappato alla chiglia. E' la soluzione più economica, ma esteticamente e idrodinamicamente molto discutibile. Scartata subito.
Vado quindi con l'elica in tunnel, rinuncio all'innovazione (interessante) e ...speriamo bene.
Buon Vento
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