17-08-2014, 11:19
Come da titolo del post, se si tratta di "tessuto", stiamo parlando di un prodotto (hydra-net dimension oppure hybrid contender) analogo al dacron ma con una rete ("net" appunto) di rinforzo in spectra o dyneema. Per le sue caratteristiche di modulo più elevato di quello del solo poliestere, il tessuto è in grado di contrastare meglio del dacron le tensioni in asse con i fili ( 0 e 90 gradi ), ma nulla può fare di meglio rispetto al dacron relativamente alle tensioni sul bias, ovvero si comporta più o meno come quello relativamente alle modifiche dei profili sotto il carico del vento o delle manovre (drizza, cunningham, outhaul), dato che è solo la coesione tra i fili, che sono più scivolosi di quelli in poliestere, che contrasta i carichi diagonali.
Relativamente alla tecnologia di costruzione, è la stessa del dacron, ovvero per i tessuti orientati sul fill, il cross-cut, per quelli orientati sul warp, il bi/triradiale.
Peso: dal 5 al 15% in meno di una in dacron.
Costo: dato che il tessuto costa dalle 2 alle 3 volte il dacron, la vela viene a costare da un 50 a un 100% a seconda del taglio, in più di una normale cross-cut in dacron.
Considerazioni: buona vela da crociera, longeva, a prova di . "carro armato" ma certo non da farci le regate, e per il peso e per la difficoltà a farle mantenere la forma sotto carico.
Più o meno lo stesso discorso vale per gli altri tessuti "ibridati" con altre fibre, es. Il vectran.
Già che ci siamo, una parolina anche sui laminati "a fili paralleli" (ovvero in rotoli) in spectra e dyneema.
Nulla di nuovo: si sfruttano le caratteristiche di queste fibre invece di quelle degli aramidici o del carbonio, per ottenere delle vele più elastiche e dunque più resistenti agli strapazzi rinunciando ad un filo di prestazioni per avere una maggiore durata.
Considerazioni: la costruzione è pannellata, dunque con i pregi ed i difetti di questa tipologia, ovvero buona laminazione industriale calandrata, ma costruzione pesante con la necessità di grandi rinforzi a sovrapposizione.
Costo: poco conveniente, se si considera che è una tecnologia superata dalle membrane che hanno un costo abbastanza simile.
....e sulle membrane.
Non tutti propongono membrane con la fibratura in dyneema, non per misteriosofiche ragioni commerciali, ma solo perchè i fili sono molto più "rognosi" da disporre e laminare di quelli aramidici (technora o twaron), e dunque si richiede una adeguata abilità ed attrezzatura, ed il costo è analogo. Le caratteristiche sono di una vela meno rigida di una in aramidico o in carbonio, dunque un pò più versatile, più adatta ad essere strapazzata e dunque più duratura. Adatta all'utilizzo misto crociera/regata, oppure alle regate lunghe......
Vi sono alcuni adv che hanno le vele in membrana di dyneema (p.es. jetsep e testacuore) che potrebbero darci il loro feedback.
Relativamente alla tecnologia di costruzione, è la stessa del dacron, ovvero per i tessuti orientati sul fill, il cross-cut, per quelli orientati sul warp, il bi/triradiale.
Peso: dal 5 al 15% in meno di una in dacron.
Costo: dato che il tessuto costa dalle 2 alle 3 volte il dacron, la vela viene a costare da un 50 a un 100% a seconda del taglio, in più di una normale cross-cut in dacron.
Considerazioni: buona vela da crociera, longeva, a prova di . "carro armato" ma certo non da farci le regate, e per il peso e per la difficoltà a farle mantenere la forma sotto carico.
Più o meno lo stesso discorso vale per gli altri tessuti "ibridati" con altre fibre, es. Il vectran.
Già che ci siamo, una parolina anche sui laminati "a fili paralleli" (ovvero in rotoli) in spectra e dyneema.
Nulla di nuovo: si sfruttano le caratteristiche di queste fibre invece di quelle degli aramidici o del carbonio, per ottenere delle vele più elastiche e dunque più resistenti agli strapazzi rinunciando ad un filo di prestazioni per avere una maggiore durata.
Considerazioni: la costruzione è pannellata, dunque con i pregi ed i difetti di questa tipologia, ovvero buona laminazione industriale calandrata, ma costruzione pesante con la necessità di grandi rinforzi a sovrapposizione.
Costo: poco conveniente, se si considera che è una tecnologia superata dalle membrane che hanno un costo abbastanza simile.
....e sulle membrane.
Non tutti propongono membrane con la fibratura in dyneema, non per misteriosofiche ragioni commerciali, ma solo perchè i fili sono molto più "rognosi" da disporre e laminare di quelli aramidici (technora o twaron), e dunque si richiede una adeguata abilità ed attrezzatura, ed il costo è analogo. Le caratteristiche sono di una vela meno rigida di una in aramidico o in carbonio, dunque un pò più versatile, più adatta ad essere strapazzata e dunque più duratura. Adatta all'utilizzo misto crociera/regata, oppure alle regate lunghe......
Vi sono alcuni adv che hanno le vele in membrana di dyneema (p.es. jetsep e testacuore) che potrebbero darci il loro feedback.
