Visto che viene citato Dapnia trascrivo qui il suo intervento tratto dalla discussione cui si fa riferimento:
"Collegando alluminio e zinco, l'alluminio si corrode proteggendo lo zinco, cioè proprio il contrario di quanto si vuole ottenere.
Per proteggere l'alluminio, o si vernicia tutto isolandolo (difficile su una cosa che si muove e si consuma), o si usano anodi di magnesio."
senza ulteriori commenti.
La tabella riportata dal link inserito come documentazione (il sito corretto e' questo
http://ycl.it/wp-content/uploads/2013/09...e.v4.0.pdf quello piu' sopra riportato non funziona) fornisce valori "rovesciati" e cio' e' quantomeno strano visto che elenca i potenziali riferiti alla cella a calomelano (quella che definisce "mezza cella argento/cloruro di argento") il cui potenziale di riferimento e' solo spostato rispetto alla cella ad idrogeno (che e' il riferimento universale definito come zero per le scale potenziometriche), tale cella viene utilizzata per comodita' essendo piu' maneggevole di quella ad idrogeno ma, fatte le debite differenze di tensione sottraendo una costante, il risultato DEVE essere lo stesso entro tolleranze molto piccole, se non lo e' c'e' sicuramente un errore nei valori (i potenziali che ho elencato nel mio intervento si trovano su molti testi con la stessa sequenza).
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.. il tuo discorso è valido in acqua dolce dove infatti si usa il magnesio, ian il tuo ragionamento teorico è perfetto beninteso, ma se lo usi a mare per assurdo fai dei danni....,
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I potenziali di scarica degli elementi non si rovesciano cambiando la composizione dell'elettrolita (suggerisco la lettura di qualche testo di elettrochimica all'argomento "potenziometria") quindi acqua dolce o di mare e' lo stesso, cambia solo la velocita' con cui l'anodo sacrificale si consuma, se piu' aggredibile per via di un elettrolita piu' attivo dura molto meno e protegge per meno tempo (solo su questo punto concordo).
Ovviamente parliamo di Alluminio puro o di sue lege a basso tenore di leganti, i potenziali cambiano (talora di molto) nel caso di sue leghe quali l'anticorrodal e simili.
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..e poi da ultimo con il tester impostato su resistenza non vedi scorrere la corrente nemmeno se ti sei fatto 10 litri di san giovese..
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Per quanto riguarda la conduzione dell'alluminio qui riporto un rudimentale esperimento eseguito poco fa usando una soluzione salina al 5% (simile all'acqua di mare.
1) Due elettrodi di Alluminio nudo, tester su portata ohmetrica 2KOhm fondo scala:
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e' evidente la conduzione (si vede che di San Giovese ne ha bevuto molto anche il tester..).
2) Un elettrodo in Alluminio nudo, secondo elettrodo in Alluminio anodizzato elettroliticamente a spessore e stabilizzato a caldo, tester su portata ohmetrica 2KOhm fondo scala:
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e' evidente l'assenza di conduzione segno che solo e solamente una ossidazione ben fatta produce protezione.