(07-12-2016 13:41)sailflyer Ha scritto: [quote='KARLO' pid='439030631' dateline='1481109605']
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Mi dispiace, non è così. Penso tu sappia che non ha alcun senso parlare di DPI in una vela realizzata in materiali disomogenei ..
finalmente concordo con te,
purtroppo un libro su come si fa una vela non l' ha mai scritto nessuno (io non l' ho mai letto) e anche se qualcuno lo scrivesse.. saremmo tutti a dire che si fa diverso.
per le reazioni di una tensostruttura pero la carta stampata non manca.. un po di amene letture male non farebbero.
i velisti so come i piloti, non glie ne frega nulla di come sono fatti motori, gli interessa solo parlare di cavalli, e cosi finiscono per non capire a fondo i motivi di regolazioni manutenzione e gestione... e spesso neanche i limiti del loro motore.
nelle tensostrutture, le sollecitazioni sono solo di trazione, non ci sono ne flessione ne taglio. ma le vele (nelle filmles e' piu raffinata la valutazione) non sono fatte di cavi, ci sono delle pellicole, dei tessuti, o delle reti che impediscono gli scorrimenti tra le fibre attive, il momento flettente continua ad essere assente ma le sollecitazioni di taglio ci sono, nascono all interno della membrana nell' impossibilita per le fibre di cambiare le direzioni di lavoro.
esempio, parte di tensostruttura che lavora sotto una pressione costante (o sotto il peso della fune) in direzione e modulo, valutato con solutore lineare a elementi finiti:
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e qua sotto lo stesso elemento valutato con sistemi non lineari, piu o meno riconducibili alla tecnica di Newton-Raphson.(piu o meno perche a me non tornano uguali i conti ne i coseni direttori)
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credo si veda bene che gli spostamenti angolari sono presenti e importanti.
fibrare lungo le direzioni delle sollecitazioni con alti moduli (ripetto a quelli del resto della vela) dovrebbe ridurre sotto carico (che poi so carichi veramente modesti.. 300 pascal li regge pure il sacchetto della spesa che danno alla coop) la variazione degli angoli, e la impossibilita per le fibre di adattarsi al carico cambiando l' angolo di lavoro che genera le sollecitazioni di taglio e che si vedono sulla struttura sotto forma di "cannoni" angolati a 45 gradi rispetto alle sollecitazioni a trazione.
ridurre il modulo della matrice per consentire alle fibre un po di liberta nell' orientarsi lungo le direzioni delle sollecitazioni, questa e' la "scommessa" delle filmles, ancora ne so troppo poco per poterci dare di coltello.