(11-10-2017 11:32)angelo2 Ha scritto: vado un pò OT....con l'aumentare del vento, in navigazione, il paterazzo si deve cazzare... ok, ma quanto? ci si deve basare , metodo okkiometrico, sulla eventuale catenaria di quello di prua? sulla tensione delle sartiole orientate a poppa? oppure finchè ,con la maniglia del winch, riesco a girare il tendipaterazzo? quando si spacca tutto? ho un ordine, crocette NON acquartierate, due sartie(alta e bassa) , e due sartiole(verso poppa e prua) per lato....Grazie
Occhio a dargli di paterazzo, quando la catenaria e' relativamente ridotta, ridurla di un centimetro addizionale moltiplica gli sforzi per x, con x che aumenta quanto piu vuoi ridurla (nella teoria, una catenaria pari a zero implica una forza infinita).
Nella barca da corsa di mio padre avevamo idraulica con manometri, oltre un certo limite pompa pompa la pressione aumentava e sulla catenaria l effetto era appena percettibile. Porte non ce n erano, avevamo prudenzialmente deciso che fosse troppo quando l asse dell elica non era piu allineato, avevamo misurato e preso quello come riferimento.