Prima che io cominciassi il restauro, era già stata sostituita la ruota di prua con un grave errore: era troppo corta. Ho detto dal inizio del restauro al Maestro d'ascia di inserire una pernaccia corta com'è in uso nelle barche del canale d'Inghilterra. E' un operazione difficile ma ritengo il risultato soddisfi anche un'altra mia richiesta. Al Boatshow di Lugano avevo incontrato un unico personaggio che mi aveva dato soddisfazione. Si tratta del titolare di un cantiere Tunisino che costruisce barche da pesca a vela latina.
Avevo notato legnami particolari in coperta: alcune parti in ginepro, olivo e lentischio.
La cosa mi aveva 'intrigato' alquanto.

Il titolare, immancabilmente Mohammed, mi disse che tendevano a costruire con il legname disponibile e quelli erano al momento sul mercato. Si fa così anche in tutta europa per la navigazione da lavoro.
Avevo quindi chiesto che alcuni particolari del Rurik, spigoli della tuga o la tavola di bando della tuga, fossero in qualche legno tipicamente Sardo.
Il tipo di lavori che faccio, sia per le barche che sulla terra ferma è sovente oggetto di commenti anche pesanti, ma questo mi da soddisfazione perché uno dei miei scopi è di far risvegliare il dialogo ed una sana discussione costruttiva.
Vi presento quindi la nuova pernaccia del Rurik. Il legno di olivo è di una pianta centenaria ed il ceppo dal quale è stato tagliato era 'a terra' da circa 30 anni. La prima foto è di un'altra barca: per dare riscontro di come devono essere le proporzioni.
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Le foto del Rurik.
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