CONSIGLI RESTAURO I.O.R.
caro rinovich,
un prima classe IOR progettato da frers e costruito in alluminio è una barca di grandissima classe, pur con i limiti dello IOR; sicuramente è costruita senza risparmio ed è disegnata da uno che sa disegnare le barche che devono andare per mare, e non ha scopiazzato altre barche aggiungendo qualcosa per sfruttare il buco del momento nella formula.
quindi, occorre fare un tentativo approfondito per vedere se è recuperabile.
- prendo per buono che lo scafo sia di alluminio; è molto probabile che non ci siano grosse magagne; Sciarrelli diceva, e sappiamo quanto era paradossale, che l'alluminio è il miglior materiale per le barche, peccato che tema l'umidità; chissà quanto tempo la barca è stata all'asciutto, ma se tieni una pentola di alluminio per venti anni in un capannone, credi che per questo sia da buttare? c'è da valutare bene la cosa di cui l'alluminio soffre, ovvero la corrosione; esiste una tecnica per farlo, il lavoro un po' rognoso sarà la verifica dei perni del bulbo (uno dei due lavori più delicati, assieme alla verifica del motore); un signore molto bravo, che sa vita, morte e miracoli dell'alluminio si chiama ing. Marco Cobau (non trovo il numero, ma su internet ci sono sicuramente i riferimenti per chiamarlo); una sua perizia sullo scafo, e sul resto, costa una cifra accettabilissima ed è indispensabile per sapere come stanno veramente le cose;
- la coperta: sarà da verificare, naturalmente, ma in genere è la cosa messa meglio, oppure facilmente riparabile;
- l'attrezzatura: saranno da cambiare vele e manovre fisse; qualche hardware sarà da rinnovare, ma non credo ci sia da fasciarsi la testa, almeno allo stadio di ipotesi in cui stiamo parlando;
- il motore: io non lo sbarcherei subito; il diesel non è aperto al mondo esterno; si potrà provare, dietro consiglio di un bravo meccanico, a cambiare filtri, olio, materiale che si è consumato, ed a fare quello che il meccanico consiglierà per un tentativo di avviamento in loco (non prima di aver collegato entrata ed uscita di acqua di raffreddamento ad un bidone);
quindi, una pulita come si deve ad interno ed esterno, una perizia, poi una valutazione; a naso direi che questa prima spesa vale assolutamente l'impresa, e (vado sempre a naso e per quello che si vede) potrebbe anche riservare delle ottime sorprese, nel senso di una mole non esagerata di soldi e lavoro per riportarla ai fasti di un tempo; ricorda sempre che i prima classe erano l'aristocrazia del mondo delle regate, ad esclusione dei maxi, che appartenevano a 10 ricchi del mondo.
sicuramente non dovrai lavorare con in testa l'obiettivo del prezzo di rivendita, che potrebbe essere meno della metà di quello che credi, ma con l'obiettivo di avere una bellissima barca;
questo è ciò che penso io.
buona fortuna
beppe
ps: il discorso di rifare le appendici è risibile; allora le pinne ed il timone erano fatti così; cambiare il profilo della pinna per ottenere un piccolo vantaggio idrodinamico, a parte che costa quanto restaurare la barca, snaturerebbe il progetto, richiederebbe adeguamenti strutturali importanti e costosi; ma sopratutto non è da consigliare perché una barca è un insieme complesso di volumi e struttura, le cose non sono slegate ma intimamente connesse, fatti per interagire con con una vela che spinge in un certo punto ... etc .. lascia perdere questi discorsi.
se vuoi, scrivimi e ci sentiamo in privato.
|