Ruota timone poco morbida
#1
Buon giorno ADV,

la ruota del mio First 375, già non morbida di suo, ha la caratteristica di indurirsi al crescere di vento e mare.
Ho ispezionato tutto, dalla colonnina all'agghiaccio e pare tutto ok.
Ho provveduto a spruzzare un po' di Teflon, sia sugli ingranaggi che sulla boccola (per quanto possibile) ma non è cambiato nulla.
Premesso che il fenomeno in realtà non è niente di eccezionale, ma considerato che spesso timona la mia dolce metà, anche in condizioni meteo dure, vorrei risolvere il . possibile
E poi, da quando ho timonato (con onda notevole) il Comet 375 di un noto ADV barbuto, timone che si manovrava con due dita, beh... mi è rimasto questo tarlo...
Probabilmente sarà un "difetto" di progetto, tuttavia vi chiedo qualche suggerimento.
Grazie
bv
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#2
Prima di pensare a problemi (che comunque hanno certamente iniziato ad esserci visto che dici che e' "già non morbida di suo") osserva se con vento e mare sei costretto a tenere il timone non centrato e se il fenomeno e' accentuato di bolina piuttosto che su altre andature.
E' un fenomeno tipico sui First (avevo un 38s5) che sotto un po' di sbandamento tendono all'orza e invitano a operare con timone alla puggia, cosa che aumenta considerevolmente l'azione dell'acqua sulla pala richiedendo piu' sforzo al timoniere, la cosa si corregge regolando le vele per eliminare la tendenza orziera di queste barche, si sacrifica un po' (poco) di angolo al vento ma si guadagna in velocita' (il timone angolato e' un freno). Il fenomeno, ovviamente, si sente piu' forte se gia' la boccola inferiore ha iniziato a bloccarsi per rigonfiamento della ghiera o incrostazioni, il Teflon praticamente non fa' nulla in questi casi, Kermit a suo tempo suggeri' di lubrificare (colandolo dall'interno della losca) con comune detersivo per piatti, ho provato il sistema e (su un 47.7) ha funzionato per un paio di anni, poi ho dovuto smontare il timone e correggere il problema alla radice eliminando le incrostazioni presenti.
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#3
(08-11-2017, 11:22)IanSolo Ha scritto: Prima di pensare a problemi (che comunque hanno certamente iniziato ad esserci visto che dici che e' "già non morbida di suo") osserva se con vento e mare sei costretto a tenere il timone non centrato e se il fenomeno e' accentuato di bolina piuttosto che su altre andature.
E' un fenomeno tipico sui First (avevo un 38s5) che sotto un po' di sbandamento tendono all'orza e invitano a operare con timone alla puggia, cosa che aumenta considerevolmente l'azione dell'acqua sulla pala richiedendo piu' sforzo al timoniere, la cosa si corregge regolando le vele per eliminare la tendenza orziera di queste barche, si sacrifica un po' (poco) di angolo al vento ma si guadagna in velocita' (il timone angolato e' un freno). Il fenomeno, ovviamente, si sente piu' forte se gia' la boccola inferiore ha iniziato a bloccarsi per rigonfiamento della ghiera o incrostazioni, il Teflon praticamente non fa' nulla in questi casi, Kermit a suo tempo suggeri' di lubrificare (colandolo dall'interno della losca) con comune detersivo per piatti, ho provato il sistema e (su un 47.7) ha funzionato per un paio di anni, poi ho dovuto smontare il timone e correggere il problema alla radice eliminando le incrostazioni presenti.
Si, smorzando la tendenza orziera il problema diminuisce. Il problema è che in regata devi quasi sempre fare prua. Cmq al prossimo carenaggio faccio smontare e controllare le boccole, che male non fa. Grazie
Bv

Inviato dal mio G7-L01 utilizzando Tapatalk
BV
Roberto "Sailor"
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#4
in presenza di incrostazioni si potrebbe pensare a colare dalla losca
acido muriatico ma occhio alle esalazioni(all'inox ,boccole e resina non fa niente) a seguito un lavaggio con acqua dolce
e detersivo come già detto.


IanSolo
ho detto una sciocchezza?
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#5
(08-11-2017, 12:35)andros Ha scritto: in presenza di incrostazioni si potrebbe pensare a colare dalla losca
acido muriatico ma occhio alle esalazioni(all'inox ,boccole e resina non fa niente) a seguito un lavaggio con acqua dolce
e detersivo come già detto.


IanSolo
ho detto una sciocchezza?

Dipende da come e' fatta la boccola, nel mio caso non avrebbe risolto essendo un cuscinetto con troppa roba fra i rulli.
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#6
(08-11-2017, 15:00)IanSolo Ha scritto:
(08-11-2017, 12:35)andros Ha scritto: in presenza di incrostazioni si potrebbe pensare a colare dalla losca
acido muriatico ma occhio alle esalazioni(all'inox ,boccole e resina non fa niente) a seguito un lavaggio con acqua dolce
e detersivo come già detto.


IanSolo
ho detto una sciocchezza?

Dipende da come e' fatta la boccola, nel mio caso non avrebbe risolto essendo un cuscinetto con troppa roba fra i rulli.
a più riprese muovendo il timone secondo me qualcosa succede.
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#7
Se la boccola è troppo giusta il timone diventa duro, in questo caso si dovrebbe sentire la differenza tra il giorno e notte, tra l'estate e l'inverno. In questo caso porta la boccola a retificare.
Se la boccola è in teflon non serve perchè a lungo andare ti frega l'acciaio e il timone diventerà tenero.
Al momento del montaggio avresti dovuto accoggerti subito che il timone era duro.
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#8
hai provato a ridurre?
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#9
(08-11-2017, 19:21)bullo Ha scritto: Se la boccola è in teflon non serve perchè a lungo andare ti frega l'acciaio e il timone diventerà tenero.

Il Teflon (quello vero: il "politetrafluoroetilene" puro e non le tante plastiche o i suoi copolimeri che i meccanici chiamano "Teflon" ma che non lo sono) e' un materiale ceroso molto scivoloso che cede facilmente sotto azione meccanica, difficilmente quindi puo' produrre danno ai metalli contro cui striscia e solo raramente viene utilizzato per fare bussole antifrizione pur avendo un bassissimo coefficiente d'attrito e nullo assorbimento d'acqua in quanto tende a deformarsi sotto sforzo infatti lo si definisce come materiale avente "scarse proprietà meccaniche come trazione e compressione anche sotto pesi molto limitati".
E' strano quindi cio' che dici ma forse ti riferisci a bussole realizzate con sue mescole e in particolare a quelle con fibre di vetro (pero' molto raramente usate) o con fibre di altri materiali di elevata robustezza (poliammide per esempio) che possono effettivamente usurare il metallo contro cui lavorano.
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#10
Tirammo su la barca, ostrega il timone era storto di una quindicina di gradi.
Colpi mai sentiti da nessuno solo un giorno un pò più duro poi regolare.
Smontato era l'acciaio rovinato la boccala in teflon perfetta.
Non sono un tecnico, il teflon non è più stato usato.
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#11
bullo non era di teflon la boccola.
amare le donne, dolce il caffe.
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#12
Teflon ne ho usato tanto per tanti impieghi, come dice ZK "non era di teflon la boccola": non sarebbe rimasta "perfetta".
Il meccanico avra' detto "Teflon" come ha detto quello che ha smontato il mio timone salvo ricredersi quando gli ho mostrato le specifiche del cantiere che parlava di rulli in "Torlon" (che e' una Polyamide-imide) e ghiera di contenimento in "Delrin" (che e' Poliossimetilene), materiali ben diversi come composizione e proprieta' dal Teflon anche se, in particolare il Delrin, ad un occhio inesperto possono sembrare simili.
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#13
Sta di fatto che si consumò l'acciaio.
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#14
per consumare l' acciaio ci vuole roba dura, dal nylon in su, magari pure abrasiva, caricata con vetro magari.
sopra 3 tonnellate ci vogliono i cuscinetti sul timone, le soluzioni a boccola vanno tutte in crisi.
amare le donne, dolce il caffe.
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#15
Bullo,
non e' una critica a te ne' vogliamo dire che non sia vero cio' che hai visto (al contrario! succede ma non con il Teflon), la precisazione riguarda il diffuso modo dei meccanici di definire "Teflon" cio' che non lo e' solo perche' vagamente gli assomiglia, modo che induce ad usare impropriamente quel termine in quasi tutti i casi in cui si parli di ghiere o boccole antifrizione in materiale plastico di colore bianco.
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#16
(08-11-2017, 11:22)IanSolo Ha scritto: E' un fenomeno tipico sui First (avevo un 38s5) che sotto un po' di sbandamento tendono all'orza e invitano a operare con timone alla puggia, cosa che aumenta considerevolmente l'azione dell'acqua sulla pala richiedendo piu' sforzo al timoniere, la cosa si corregge regolando le vele per eliminare la tendenza orziera di queste barche, si sacrifica un po' (poco) di angolo al vento ma si guadagna in velocita' (il timone angolato e' un freno).

Caro Guido, su questo punto mi piacerebbe esprimere un'opinione un po' più completa, per dare un contributo positivo a chi legge.
In realtà, se metti a punto una barca per andare veramente forte di bolina un po' di angolo di timone alla poggia non solo è sano, ma è anche indispensabile!
Mi spiego: le nostre barche di bolina in condizioni normali scarrocciano con un angolo di circa 2/3 gradi, chi più chi meno. Ciò significa che i profili alari delle appendici immerse (bulbo e timone) hanno un grado di incidenza di appunto 3 gradi con il flusso dell'acqua. Ora, a 3 gradi l'efficienza del profilo alare è ben lontana da essere quella massima, quasi tutti i profili utilizzati per le appendici danno il meglio di sé con angoli di incidenza compresi tra i 5 ed i 6 gradi. Ciò significa che se ricerco la massima efficienza ed il massimo contributo del timone ad ostacolare lo scarroccio, in bolina devo farlo incidere circa 3 gradi (alla poggia ovviamente) rispetto alla mezzeria della barca! Smiley2Smiley2Smiley2
Ciò significa anche che quando ho messo a punto e regolato bene la barca di bolina lo sforzo sul timone è sempre sensibile, se non ci fosse questo sforzo la barca non sfrutterebbe al meglio le sue appendici.
Se invece andiamo oltre i 4 gradi di incidenza, allora il timone inizia a frenare e succede esattamente quello che scrivi tu.
Conclusione: mettere a punto la barca e timonarla di bolina molti la considerano soltanto un'arte, mentre invece con la tecnica si può fare davvero tanto! Wubsmiley
Per tornare in tema, sicuramente conviene sfilare il timone e fare accurata manutenzione alle boccole. Il delirin è fondamentale perché garantisce stabilità dimensionale, teflon e nylon hanno l'orrenda tendenza a gonfiarsi con il tempo e vanno periodicamente sostituiti. Meglio di tutto una bella gabbia a rullini...
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#17
Tatone la mia opppinione è che il timone riceve i filetti fludi diversamente dalla pinna di deriva la quale li devia e li fa arrivare al timone diritti e non con angolo di 2°/3° , quindi perchè anche il timone produca portanza bisogna tenerlo alla poggia, la barca dev'essere orziera.
Mia opppppinione e di Marcaj, altri dicono di no.
Non so?
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#18
(09-11-2017, 10:42)bullo Ha scritto: Tatone la mia opppinione è che il timone riceve i filetti fludi diversamente dalla pinna di deriva la quale li devia e li fa arrivare al timone diritti e non con angolo di 2°/3° , quindi perchè anche il timone produca portanza bisogna tenerlo alla poggia, la barca dev'essere orziera.
Mia opppppinione e di Marcaj, altri dicono di no.
Non so?

Io la penso esattamente così, barca orziera, timone alla poggia di 3 gradi circa (poco più di un settore di una ruota a 6 razze, circa) Smiley2
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#19
(09-11-2017, 10:33)Tatone Ha scritto:
(08-11-2017, 11:22)IanSolo Ha scritto: E' un fenomeno tipico sui First (avevo un 38s5) che sotto un po' di sbandamento tendono all'orza e invitano a operare con timone alla puggia, cosa che aumenta considerevolmente l'azione dell'acqua sulla pala richiedendo piu' sforzo al timoniere, la cosa si corregge regolando le vele per eliminare la tendenza orziera di queste barche, si sacrifica un po' (poco) di angolo al vento ma si guadagna in velocita' (il timone angolato e' un freno).
....
Per tornare in tema, sicuramente conviene sfilare il timone e fare accurata manutenzione alle boccole. Il delirin è fondamentale perché garantisce stabilità dimensionale, teflon e nylon hanno l'orrenda tendenza a gonfiarsi con il tempo e vanno periodicamente sostituiti. Meglio di tutto una bella gabbia a rullini...

Daccordo su tutto il resto (che io ho molto sintetizzato forse in modo non chiarissimo) ma una nota ancora sul Teflon ci vuole: il Teflon NON assorbe acqua e NON si gonfia ma soprattutto NON viene usato per fare ghiere o boccole antifrizione per assi sottoposti a carico perche' NON e' adatto a resistere a sforzi.
Cio' che va' notato e' che esistono in commercio numerosi prodotti realizzati con mescole di Teflon e altri materiali (Fibre di vetro, Carbone, Grafite, Bisolfuro di molibdeno, Bronzo, Polvere di ceramica) o Fluoroetilene copolimerizzato con altri monomeri ma il risultato di tali trattamenti NON e' piu' chiamato "Teflon", e' un'altra cosa con caratteristiche anche notevolmente diverse sia chimiche che meccaniche. In particolare le mescole con fibra di vetro o polvere di ceramica sono resistentissime ma danno l'inconveniente descritto da Bullo e non sono adatte per azionamenti molto frequenti causa l'usura che producono nel tempo.
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#20
(09-11-2017, 10:55)IanSolo Ha scritto: Daccordo su tutto il resto (che io ho molto sintetizzato forse in modo non chiarissimo) ma una nota ancora sul Teflon ci vuole: il Teflon NON assorbe acqua e NON si gonfia ma soprattutto NON viene usato per fare ghiere o boccole antifrizione per assi sottoposti a carico perche' NON e' adatto a resistere a sforzi.
Cio' che va' notato e' che esistono in commercio numerosi prodotti realizzati con mescole di Teflon e altri materiali (Fibre di vetro, Carbone, Grafite, Bisolfuro di molibdeno, Bronzo, Polvere di ceramica) o Fluoroetilene copolimerizzato con altri monomeri ma il risultato di tali trattamenti NON e' piu' chiamato "Teflon", e' un'altra cosa con caratteristiche anche notevolmente diverse sia chimiche che meccaniche. In particolare le mescole con fibra di vetro o polvere di ceramica sono resistentissime ma danno l'inconveniente descritto da Bullo e non sono adatte per azionamenti molto frequenti causa l'usura che producono nel tempo.

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