RE: Consiglio materiale per strallo di trinchetta e relativo tenditore.
Non sono un tecnico, riporto solo la mia esperienza in materia di trinca che, navigando in Egeo mi capita di usare spesso.
sulla barca di prima (CAT 34'), su cui erano di serie le volanti (non strutturali) la realizzai con attacco in seconda crocetta, strallo fisso su volantino Wichard. Drizza rinviata in pozzetto e un cavetto agganciato sulla penna e vincolato facendolo passare all'interno di un paio di garrocci (anch'esso rinviato in pozzetto) consentiva di farla scendere e tener ferma ammainata quando non serviva. Per la virare il Genoa bastava alzare la trinca e "appuntarla" appena: il genoa ci scivolava sopra e, a virata finita e genoa regolato sulle nuove mura, tiravo giu' la trinca. Bolina quasi come con genoa.
Sulla barca attuale (Moody 376) , priva di volanti preesistenti,l'ho installata su rullafiocco a una quarantina di cm dalla testa. In questa configurazione la virata di genoa e' meno facile ed e' necessario rullare parte del genoa stesso.
Su ambedue le barche, ho realizzato il punto di scotta con una sorta di barber costituito da un cavetto di acciaio, di lunghezza calcolata, vincolato a piede d'albero e un bozzello all'altra estremita'.
Sul Moody la trinca, dotata di fascia antiUV, e' sempre armata, ormai da anni, senza problemi.
Con questa configurazione, aiutato anche da una trinca "grande" ( 18 mq contro i 9 previsti da progetto per una tormentina), presa la prima mano di terzaruoli e regolando la dimensione della trinca, ho una grande flessibilita' ed esco dal pozzetto solo per prendere una eventuale seconda mano. E, mare permettendo, riesco a bolinare con angolo e potenza piu' che accettabili .
Certo, e' una configurazione valida per una barca relativamente pesante e uso crocieristico, ma per me...Trinca forever!
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