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Versione completa: Opzione.... motore elettrico
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Siamo però ancora belli lontani da un uso pratico conveniente.

BV
In un bilancio dei pesi (motore+invertitore+serbatio) siamo ancora in favore dell'elewttrico. Forse in un sail-drive.. siamo lì e lì.

Come dicevo, me la sto studiando tutta... però é incoraggiante.



Non sono un esperto di elettronica, tuttavia penso che con un'oretta di un piccolo generatore a miscela non si carica un bel niente, e comunque se un'azienda avesse risolto tutti i problemi che concernono l'uso di dei motori elettrici come propulsione alternativa alle vele appunto in una barca a vela da crociera, penso che svolterebbe nei fatturati come non mai, visto appunto che tutti i possessori di una barca a vela ne vorrebbero uno a bordo...mia opinione chiaramente.

Non ho detto che siamo già a livello ottimale. Anzi ho deto che me la sto studiando...

Se mi dici di sostituire il tuo diesel, che usi in continuazione per andare da Ostia alla Sardegna, penso che NON ci siamo.
Ma gente che usa il motore per uscire e rientrare il canale navigabile e d eventualmente per fuggire dal maltempo o patana assoluta.. allora si che ci siamo.

Per quanto riguarda il mercato, sono molte i fattori che limitamno la diffusione di un qualsivoglia ottimo prodotto. La mancanza di esperienze, di centri assitenza, di un qualcuno a cui chiedere pareri ed esperienze, é un freno per il grande pubblico.

Se potessi, comprerei SUBITO un'auto della Tesla, http://www.teslamotors.com/ e mi sto adoperando per trasformare la mia SMART in elettrica.

Poi parte l''emulazione del gregge' che si sintetizza con 'se non c'é l'ha nessuno... ci sarà un perché!'. Frase di rara idiozia.

Per esperienza personale, quando parlo di queste propulsioni, mi arriva il classico 'OK, vai avanti tu che a noi ci vien da ridere'.

Per carattere sono un precursore e ho l'abitudine di rischiare nuove esperienze, con i miei soldi. Finirà come il Boomkicker che quando l'ho installato lo additavano come 'str***ta', ed adesso ce ne sono a decine, e li ho visti in marina su barche sportive da 40 piedi...

Poi scusa che ci fai con QUATTRO cavalli? I sistemi che sto vedendo sono pari a un 9 cavalli in su.

Se hai cattivo tempo e la barca che ciondola, con 4 cavalli al massimo monti la panna a neve per il tiramisù...

Ricordo due anni fa un mini 6.50 con un 6 cavalli, in partenza in Barcolana, che se non l'aiutava qualcuno... porello!
). Esco dal ormeggio e appena stimo che non disturbo con la procedura alzo le vele... Il motore lavora si e no una decina di minuti...


Guardando su un convertitore on line 2000 watt equivalgono a circa 2,7 cavalli vapore... cos'e' che mi sfugge?

BV

In questo momento, da quello che so, i carburanti classici hanno un coefficiente energia/volume migliore.

Esiste il problema della ricarica. Il gasolio lo tieni in una tanica, e l'energia elettrica?

Se resti senza carburante in mare aperto o su qualche isolotto sperduto chiami questi: http://www.sea-help.eu/it/it.aspx e te lo portano... Dove e come ricarichi le batterie in mare aperto?

Come hai detto ache tu, per adesso io lo vedo applicabile solo in una nicchia di 'velisti puri'.

Per tutti gli altri mi pare che la propulsione diesel-elettrica, già in applicazione produttiva su navi molto più grandi delle nostre, e' una soluzione applicabile.

La rivoluzione succederà prima in strada che in mare, secondo me...
Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .Ma é una cosa che mi 'prude molto'.

Per mettere un entrobordo sulla 24 piedi che sto refittando, meno di 10.000 euro, non é fattibile. Usati? Zero. Quindi un prezzo paragonabile al valore della barca.

I produttori di entrobordo snobbano completamente i proprietari di barche di meno di 30 piedi. Grandi, pesanti, complicati da installare e COSTOSISSIMI rispetto al valore della barca.

Quindi mi sono messo in testa di studiare le barchine tra i cinque e i nove metri con sistemi del genere. Non a breve termine e magari a 'interpolazioni successive', ma penso di riuscirci.

Negli Stati Uniti, sui laghi e in Florida nelle riserve naturali, i motori elettrici sono diffusissimi, e alla mia domanda su ogni quanto li ricaricassero, mi hanno tutti risposto che semplicemente alla sera collegavano il cavo e basta. E sto barlando di barche in continuo movimento per trasbordare i turisti tra vari punti della baia.

Esiste gente che ha fatto cose del genere...

Piede esterno per barchina daycruiser
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E piede a scomparsa per barca di prestazioni.
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Guardando su un convertitore on line 2000 watt equivalgono a circa 2,7 cavalli vapore... cos'e' che mi sfugge?

BV

REGISTRATI QUI .scusa. Giuro che il prossimo monitor lo compro antiriflesso...
Otto cavalli sono tanti anche se non so quanto grande sia la tua barca, ma se hai un fuoribordo, dubito più grande di un 28 piedi. E un quattro tempi pesa, sia da maneggiare per metterlo e toglierlo dalla poppa ma soprattutto in sede, lontano dal baricentro dalla barca.

Per tornare in argomento, ricordo un documento che spiegava come il rapporto energia della batteria vs. potenza in HP o KW sull'elica fosse come moltiplicare mele con banane.

Quindi voglio sgombrare il campo da tali parametri, e che le case costruttrici di questi sistemi, mi assicurino e spieghino i parametri e alla fin-fine senza troppe paturnie, che a fronte di (per esmpio) 300 ampere di batteria installata e carica, quanti cavalli mi ritrovo prodotti dall'elica, e per quanto tempo.

Non appena mi danno spiegazioni soddisfacenti, parte il mio ordine. Io ho 3500 euro 'soldi in bocca' per motorizzare adeguatamente un 24 piedi. Stiamo a vedere.
1 HP corrisponde a circa 740 W , quindi un motore come quello citato di 8 hp consuma 8x740=5920 W che a 12 V con un rendimento del tutto teorico del 90% significano 5920/0,9/12=548 Ampere. (ho ipotizzato 12 V per semplicita' in quanto tutti siamo abituati a calcolare consumi a questa tensione, il fatto che i motori lavorino a tensioni piu' alte significa solo che le batterie saranno poste in serie anziche' in parallelo ma il loro ingombro e peso non cambia)
Un banco di batterie stimato per un'autonomia di un paio d'ore, che mi pare il minimo ragionevole per garantire l'entrata e uscita dal porto piu' di una volta senza dover ricaricare e non avere guai considerando il rischio che comporta il fatto che non e' possibile sapere con esattezza quanta carica rimane su batterie che invecchieranno (sarebbe pure opportuno dividerle in due banchi da non usare insieme), e' un arnese da 1096 Ah che puo' essere costituito ponendo in serie parallelo la bellezza di 11 batterie da 100 Ah con pesi e ingombri noti se al piombo o con costi oggi ancora terribili se al litio (la batteria di riserva di un fuoribordo torqeedo, per esempio, che ha questa tecnologia costa quasi 10 volte a pari capacita' !).
Tanto per fare nomi la Vetus (e' la prima capitatami sotto mano) fornisce kit per motorizzazioni elettriche che pero' non sono mai previste per autonomie tanto piu' alte ma neanche tanto piu' basse visto che puo' sempre capitare di dover fare un'ora a motore in condizioni particolari di piatta molto prolungata o mare avverso e vento contrario.
Chi vuole approfondire puo' dare un'occhiata qui :
http://www.electricboats.co.uk/
oppure sfogliare con pazienza il sito di uno dei primi produttori di motori adatti (ma qui ci sono solo dati di impiego) :
http://www.solomontechnologies.com/
Un altra osservazione non trascurabile e' la ricarica, le batterie per stare bene non dovrebbero essere ricaricate con correnti superiori a 1/10 (fino a1/5 per le migliori) della loro capacita' nominale : questo significa un tempo di ricarica di 10 ore (che puo' essere ridotto al massimo a 5) pena una veloce riduzione della vita utile o della carica immagazzinabile.
Ora, per chi esce solo per la giornata o sui laghi, la cosa si puo' anche arrangiare (talora pure bene) ma per chi fa crociera la faccenda diventa improponibile : gia' si lotta per tenere cariche le batterie servizi non avendo normalmente accesso alla corrente di banchina figurarsi il problema di ricaricare per la propulsione !
Alla luce della tecnologia odierna, a mio parere, la soluzione e' il sistema ibrido che e' in corso di adozione e perfezionamento nel settore automobilistico ma trova gia' soluzioni nella nautica da diporto con il collaterale vantaggio di disporre di un potente generatore elettrico per i servizi di bordo.
Un commento a parte merita l'ecologia del sistema : non tutti fanno mente locale al fatto che le batterie non vanno solo smaltite ma anche costruite e, forse, non immaginano cosa cio' comporti (sono un chimico che per oltre 40 anni ha lavorato nella tecnologia dei componenti per l'elettronica e, fra questi, ci sono anche le batterie), la cosa non e' proprio esente da problemi per quante cautele si adottino a partire dall'estrazione dei materiali di base alla loro raffinazione e impiego per la costruzione, se vogliamo l'energia qualcosa ci tocca pagare in qualsiasi forma la generiamo, inoltre la corrente di ricarica da qualche parte viene prodotta e poi trasportata fino a noi, significa solo che invece che inquinare qui inquiniamo in un altro luogo. (nota : anche le celle solari vanno costruite !!).
Nota finale : da oltre 10 anni ho dotato il tender con un bel fuoribordo elettrico (ora lo chiamiamo 'Ottobre Rosso' per il silenzio in cui si muove) e ne sono estremamente soddisfatto per la totale assenza di problemi nell'impiego cui e' destinato.




Per tutti gli altri mi pare che la propulsione diesel-elettrica, già in applicazione produttiva su navi molto più grandi delle nostre, e' una soluzione applicabile.

La rivoluzione succederà prima in strada che in mare, secondo me...


Le batterie però sono grandi come lavatrici, e quando se ne guasta una o si esaurisce (altro problemino mica da niente per noi, visto quanto costano. Per la MM un pò meno), non vi dico il 'kamasutra' per farle uscire dai portelloni stagni, considerando che sono di piombo e piene di acido solforico ...
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equivale ad un 3 cavalli scarsi e mi da un'autonomia teorica di meno di due ore e mezza (ammesso e non concesso che possa davvero utilizzare tutte e 400 le ampere in queste 2 ore e mezza).

Giusto?

BV
C'é qualcuno che ha una tabella della coppia generata da un motore a scoppio di 10 cavalli all'asse d'uscita ?

E una tabella dei giri di un elica? Una cosa che rapporti passo elica / giri elica / nodi ?
Sono dell'idea che l'elettrico sia il futuro ma le barche dovrebbero nascere già da progetto con l'elettrico. Riguardo al peso delle batterie non ci sarebbero problemi se tali batterie fossero installate nella chiglia in sostituzione di parte della zavorra, inoltre bisognerebbe rivedere le superfici fotovoltaiche da esporre. Con 2-3 kw di fotovoltaico esposto si potrebbe realizzare un bel 40 piedi, anche le vele potrebbero essere fotovoltaiche


900.
Se ne discute da parecchi anni ultimo es:
http://www.deei.units.it/index.php?pagina=news&id=22
Nella mondo della vela la propulsione elettrica è più facilmente raggiungibile attraverso l'eolo, i pannelli solari e lo sfruttamento della rotazione dell'asse dell'elica. Ma non vi è nulla (ancora) di definitivo vista la perdita di rendimento complessiva.
Saluti.




Per tutti gli altri mi pare che la propulsione diesel-elettrica, già in applicazione produttiva su navi molto più grandi delle nostre, e' una soluzione applicabile.

La rivoluzione succederà prima in strada che in mare, secondo me...


Le batterie però sono grandi come lavatrici, e quando se ne guasta una o si esaurisce (altro problemino mica da niente per noi, visto quanto costano. Per la MM un pò meno), non vi dico il 'kamasutra' per farle uscire dai portelloni stagni, considerando che sono di piombo e piene di acido solforico ...


Io pensavo ad un sistema elettrico, ricaricato sulla presa in banchina, e il generatorino in barca, usato solo per casi di emergenza (batterie a terra) o lunghe tratte, dove la corrente creata dal generatore fosse più o meno quella consumata dal motore elettrico di propulsione (magari non a piena potenza).

E la ricarica delle batterie con pannelli solare e/o eolico non l'ho neanche preso in considerazione.
Là siamo lontanissimi da un uso pratico che non sia puramente sperimentali. Quando riusciranno ad inglobare il silicio nelle vele... Forse.

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