Citazione:zankipal ha scritto:
Con calma senza offendere, vediamo se riesco a farmi capire una volta per tutte
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Notare la direzione delle forze in gioco, la vela che tira in una drizza è uguale al caso A, in quanto il carico è applicato solo da un lato, se poi questo carico è distribuito su diversi punti come il caso di una drizza parancata o di una hook, il risultato non cambia in quanto il carico resta sempre da un solo lato.
Allora, non sono Montez..molo, ma scendo in campo!!
Voglio farti un discorso terra terra, perchè le teorie le lascio ad altri più preparati di me.
Finora nessuno ha spiegato cosa succede al capo della carrucola che resta in mano o nello stopper o bloccato da qualche parte.
Quel capo trasmette una forza dal peso che, nel caso della carrucola semplice, è pari al suo peso. Nel caso della carrucola mobile invece viene dimezzato e così via.
Questa forza se trova una resistenza pari fa diventare il tutto statico e quindi (anche per A) siamo nel tuo caso B, dove sulla trave arrivano 200 kg (100 dal peso + 100 di resistenza)
Infatti cosa succede ad un golfare sollecitato oltre il suo carico di rottura? Si rompe e quindi dimostra che viene sottoposto ad una forza in Newton.
Il tutto apparentemente si complica quando si introduce una o più carrucole mobili.
Ma tutti sappiamo che più un paranco ha pulegge, meno cima si recupera e più tempo ci vuole. Infatti il tempo è un altro fattore che contribuisce al LAVORO (= fatica) ed aiuta a mantenere l'equilibrio dell'energia occorrente. Mi insegnano che sollevare un peso in un secondo od in dieci l'energia spesa è sempre la stessa.
Ma se parte di questa energia viene assorbita da un punto immobile, a terra per esempio, meno ne occorre all'altro capo.
In parole povere l'albero trasmette lo sforzo alla barca che dissipa nell'acqua o deforma lo scafo e così il golfare che tende a strapparsi od almeno a deformare la coperta.
Questo in una situazione di equilibrio e statica.
Quando invece si applica una forza diversa a quella di equilibrio allora se la cima che 'tira' acquista più forza (trasmessa dalla mano)
allora 'pesa' di più e fa 'salire' il peso, ma la trave deve sopportare uno sforzo (=forza=peso) maggiore e pari alla somma di tutte le tratte di cima fra pulegge.
Perchè i bozzelli, ed altro, hanno un carico di lavoro ed uno di rottura, che spesso è un po' più del doppio del carico di lavoro?
Non è per motivi di margine di sicurezza o meglio non solo!
Perchè quello di lavoro è quello che gli arriva da UN SOLO capo della cima che sommato a quello che gli arriva dall'altro capo deve essere inferiore al carico di rottura.
Poi entrano in ballo anche attriti ed angoli di entrata/uscita, ma questo è un altro capitolo che lascio a qualcun altro e che comunque è solo un'ulteriore applicazione di quanto sopra.
Ho messo il tuo disegno, modificato in tal senso.
Se non sono stato chiaro o, peggio ho fatto grossolani errori, ... ci vado da solo.
Buon vento
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