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Versione completa: rendere una barca resistente
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Intanto mi scuso x il maiuscolo non era nelle mie intenzioni un 'urlare', ma così è parso..

@franzdima, da parte mia nessuna confuisione, a questo punto stiamo dicendo sostanzialmente le stesse cose.


Signori, anche io con 20 nodi di bolina ho il piacere di cucinare e mangiare a bordo, magari anche con 35 se ho proprio fame,
oltre ritengo che sia più proficuo e saggio stare in coperta a dare una mano.

BV

p.s. si parlava di come rendere sicura una barca e non come fuggire/incassare il maltempo, ciao!
ciao Avventura,

Come fai a render sicura una barca se non sai da cosa parti? Big Grin
Se beccheggia e si delamina, ad esempio, non è che si possa fare più di tanto per renderla sicura.
Il discorso sul cucinare, poi, non era una spacconata ma un problema reale che si incontra nelle lunghe navigazioni. Se il brutto dura poche ore puoi digiunare ma se invece la cosa si protrae prima o poi dovrai mangiare ed allora avere una barca che ti consenta di nutrirti decentemente è fondamentale, mangiare biscotti e cioccolate non è il massimo Smiley39
Ad esempio Vanni Galgani nei suoi test fa sempre una 'prova' della cucina immaginando come si potrebbe cucinare in navigazione a barca sbandata, cosa che tra l'altro dà un indice della marinità della barca.

Senza polemica, poi, ma sei tu che hai iniziato a parlare di strategie di navigazione Wink

Tranquillo per il maiuscolo, si capisce che è un'alternativa al grassetto.
Tra l'altro approfitto per dirti che se vuoi cambiare carattere, colore, grassetto, sottolineato, allegare immagini o video, ecc, le opzioni ti appaiono se clicchi su 'Rispondi' alla fine della discussione, sopra alla finestra bianca dedicata alla 'risposta veloce'.
Il fatto è che le mie navigazioni ed esperienze sono senz'altro molto più modeste della media del forum,
effettivamente quando dovrò bolinare per alcuni giorni di seguito in mare aperto e contro 50-60 nodi di vento sicuramente rimpiagerò di non avere un HR (ed una scorta di amatriciana, ndr)
:-D

Ho semplicemente sostenuto e sostengo che dare facciate contro un muro di vento e di mare non mi pare una strategia ma una forma sottilissima di masochismo verso se stessi e verso la barca,
anche se si possiede un Najad.

Poi per fortuna gnuno va in giro con la sua barca e con la sua testa,

Io chiuderei qui..
Chiudiamo pure qui però la prossima volta leggi tutto prima di entrare a gamba tesa.
Nessuno sta millantando esperienze, nessuno sta dicendo che sia una buona idea bolinare con 50 nodi e nessuno ha fatto riferimento a 60 nodi di vento.

Hai espresso la tua idea, con una qualunque barca sotto i 20 metri se ti trovi abbondantemente sotto i 50 nodi ti metti in cappa secca o giù di lì ed aspetti che passi, ovunque tu sia. Io non sono d'accordo, tutto qui.
credo che una bella rilettura possa giovare anche a te e ovviamente agli altri.
Ciao!
Le barche più resistenti a parità di disloc. sono quelle costruite in sandwich.
Una barca in vetroresina a parità di disloc è più robusta di una barca in alluminio.
Una barca in all. a parità di dislocc. è più robusta di una in ferro acciaioso.
Una barca in lamellare è più robusta a parità di dislocc. di una costruita in legno tradizionale e uguale a quella in vetroresina.
Una barca in vetroresina per renderla più robusta si può farlo aumentando gli omega in senso trascersale e in quello longitudinale o aumentando gli strati di vetroresina allesterno più gli bagli della coperta.
Se in lanellare mettendo vari strati di lamelle in più di quelli che ci sono.
La parte più sollecitata è l'attacco del bulbo, importante cha i prigionieri siano più larghi possibile e i madieri siano robusti.
Se in ferro o in alluminio, aumentando il numero delle costole e dei longitudinali.
Quoto Franzdima per la parte culinaria, se stai 60 ore in navigazione e purtroppo di 60 24 le fai non nelle migliori condizioni, è importante che la cucina sia progettata per cucinare a barca sbandata,
poi ostriche e champagne con 30 nodi di poppa, lo sappiamo tutti.

BV
Citazione:bullo ha scritto:
Le barche più resistenti a parità di disloc. sono quelle costruite in sandwich.
Una barca in vetroresina a parità di disloc è più robusta di una barca in alluminio.
Una barca in all. a parità di dislocc. è più robusta di una in ferro acciaioso.
Una barca in lamellare è più robusta a parità di dislocc. di una costruita in legno tradizionale e uguale a quella in vetroresina.
Una barca in vetroresina per renderla più robusta si può farlo aumentando gli omega in senso trascersale e in quello longitudinale o aumentando gli strati di vetroresina allesterno più gli bagli della coperta.
Se in lanellare mettendo vari strati di lamelle in più di quelli che ci sono.
La parte più sollecitata è l'attacco del bulbo, importante cha i prigionieri siano più larghi possibile e i madieri siano robusti.
Se in ferro o in alluminio, aumentando il numero delle costole e dei longitudinali.
sei sicuro?
... forse non ho letto tutte le pagine con la dovuta attenzione e, se così fosse, me ne scuso ma ...

secondo voi tutta la discussione non doveva tenere 'conto' anche del piccolo particolare 'numerosità dell'equipaggio' ??

secondo voi qualunque tattica di navigazione o qualunque accorgimento di irrobustimento può prescindere da questo, ovvero, navigare con equipaggio numeroso od in solitario ??

adottereste gli stessi comportamenti sia in un caso che nell'altro?

BV
Testacuore Fino a una certa dimensione. Più andiamo sul grande 18/20 m in su la resina ha problemi di elasticità, non è rigida come L'alluminio, leghe, e lo spessore del fasciame, lamiere, può rimanere invariato costruendo all'interno una buona intelaiatura che gli dia rigidità e robustezza, rendendo in proporzione lo scafo più leggero.
Ho visto la scheda tecnica della barca con la quale farai la romax2 è in all'uminio costruita da un famoso cantiere e prog. da Finot. Pesa solo 7 ton. è ben invelata anche se con poco vento ci vorrebbe un genoa sui 70 mq.
Sono intervenuto per rientrare in tema sulla discussione, sulla domanda fatta all'inizio.
Con una barca come la tua, anche se molti pensano che perdi la zavorra e vai a picco, puoi andare dove vuoi. Può succedere che i prigionieri della pinna si cristalizzino, cause varie, ultrasuoni, correnti galvaniche. E' successo a barche blasonate. Più difficile se si usano prigionieri in acciaio galvanizzato. Basta cambiarli più spesso ogni 30/40 anni.Big Grin
Tieni duro, la regata comincia quando hai girato Lipari,in bocca al lupo.-
Orso,

infatti, ad eccezione di a poco fa, non parlavamo di tattiche di navigazione Big Grin Quelle io le lascio ai libri di Moitessier Wink
Citazione:bullo ha scritto:
Testacuore Fino a una certa dimensione. Più andiamo sul grande 18/20 m in su la resina ha problemi di elasticità, non è rigida come L'alluminio, leghe, e lo spessore del fasciame, lamiere, può rimanere invariato costruendo all'interno una buona intelaiatura che gli dia rigidità e robustezza, rendendo in proporzione lo scafo più leggero.
Ho visto la scheda tecnica della barca con la quale farai la romax2 è in all'uminio costruita da un famoso cantiere e prog. da Finot. Pesa solo 7 ton. è ben invelata anche se con poco vento ci vorrebbe un genoa sui 70 mq.
Sono intervenuto per rientrare in tema sulla discussione, sulla domanda fatta all'inizio.
Con una barca come la tua, anche se molti pensano che perdi la zavorra e vai a picco, puoi andare dove vuoi. Può succedere che i prigionieri della pinna si cristalizzino, cause varie, ultrasuoni, correnti galvaniche. E' successo a barche blasonate. Più difficile se si usano prigionieri in acciaio galvanizzato. Basta cambiarli più spesso ogni 30/40 anni.Big Grin
Tieni duro, la regata comincia quando hai girato Lipari,in bocca al lupo.-
C'è pocoda fare....bullo è tra i grandi di AdV!
Grazie per l'augurio e speriamo di riuscire a farla; mio zio ha un problema alla spalla che loha fatto rinunciare alla prox ostar... speriamo non alla roma x2.

P.s.: Il cigale ha anche i ballast...che lo zio, però, non ha mai utilizzato per sue fisse....ma conto di convincerlo in questa regata.

P.p.s: vieni da queste parti o no?
Sono capitato per caso su questa vecchia discussione e avendo navigato sia con HR che con cicale volevo dire la mia opinione.
Con Hr ho fatto un Giro del mondo (hr 48) . Barca indiscutibilmente robusta e veloce, velocità massima raggiunta 18 nodi, record di miglia fatte in 24 , 240 mn. Qualcuno ha detto che durante i giri del mondo non si fa molta bolina, vero ma quando ti tocca, ti tocca e bolinare per 4 giorni di fila senza battere rende la cosa meno pesante.
Poi ho navigato con un cicale 16 di lombard in sud America per alcuni mesi. Bellissima barca velocissima ma decisamente molto meno boliniera e confortevole dell HR, probabilmente in quanto a robustezza si equivalgono ma in quanto a comfort non c'è paragone. Certamente più veloce ma francamente , arrivare un giorno prima o uno dopo, quando sei in crociera intorno al mondo non fa differenza . Nei commenti qualcuno ha anche detto che con mare grosso al lasco un HR non naviga bene , beh chi afferma ciò, non ha mai navigato su un HR di Frers e questo lo posso dire senza essere smentito da nessuno ?
Dopo 12 pagine di discussioni mi limito a dare la mia personale risposta al quesito iniziale.

(21-02-2013 06:30)angus Ha scritto: [ -> ]Ma quali sono veramente le caratteristiche che fanno di una barca resistente e marina!

Sulla marinità di una barca cito solo le parole di Errol Bruce (1): “È molto più probabile, in conclusione, che esista un <uomo da traversata oceanica> in grado di portare a termine con successo un viaggio con qualsiasi barca solida, piuttosto che un tipo speciale di imbarcazione che, di per sé, sia la sola adatta alla navigazione d’altura”. Aggiungo solo che nel 1968, Hogo Vilhen, con una barca lunga 180 cm, attraversò l’Atlantico da Casablanca a Miami, ma non fu l’unico a riuscire nell’impresa con barche così piccole.

Sulla resistenza (cioè sulla solidità) di una barca credo che convenga innanzitutto interrogarsi su cosa dobbiamo farci.
Vogliamo una barca solida per doppiare Capo Horn da est a ovest in pieno inverno australe oppure vogliamo una barca solida per andare da Rimini alla Riviera del Conero (e ritorno) in piena estate Adriatica?
Scelto il modello per l’uso che dobbiamo farne, credo che la barca solida sia quella perfettamente in ordine, poiché il disastro può colpire anche la migliore se c’è un perno che si sfila perché manca la coppiglia.

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(1) Navigazione di altura sotto vela, Mursia, 1970, p. 24
Sopra una certa dimensione é troppo costoso costruire in VTR, se non fai una grande serie 30/40 barche, la ragione principale del perché le unità piu' grandi si fanno in alluminio o ferro, ho havuto due barche da 72 e 90 piedi in alluminio, in vtr lo scafo sarebbero costato il doppio, la robustezza la ottieni con la struttura piu che con il materiale stesso se ho ben capito.
Un buon architetto navale riesce a progettare una barca resistente in diversi materiali variando la struttura e il dimensionamento.
Poi ci sono materiali che hanno caratteristiche diverse, prendiamo il Kevlar per esempio, un materialer esistentissimo alla abrasione, alla perforazione, ma poco adatto alla costruzione di strutture tipo madieri o paratie, un difficile assorbimento di resine lo rende difficile alla lavorazione, un buon architetto lo metterà in parti esterne che subiscono un abrasione importante, tipo le carene dei gommoni del salvataggio.
E cosi' per tutti i materiali usati, la loro applicazione ela giusta lavorazione fanno si che alla fine l intera struttura tiene e assorbe ogni condizione.
Detto cio' tutto si puo' rompere e affondare, il mare é sempre il piu' forte.
(09-11-2023 21:51)Danilofalabrach Ha scritto: [ -> ]Sono capitato per caso su questa vecchia discussione e avendo navigato sia con HR che con cicale volevo dire la mia opinione.
Con Hr ho fatto un Giro del mondo (hr 48) . Barca indiscutibilmente robusta e veloce, velocità massima raggiunta 18 nodi, record di miglia fatte in 24 , 240 mn. Qualcuno ha detto che durante i giri del mondo non si fa molta bolina, vero ma quando ti tocca, ti tocca e bolinare per 4 giorni di fila senza battere rende la cosa meno pesante.
Poi ho navigato con un cicale 16 di lombard in sud America per alcuni mesi. Bellissima barca velocissima ma decisamente molto meno boliniera e confortevole dell HR, probabilmente in quanto a robustezza si equivalgono ma in quanto a comfort non c'è paragone. Certamente più veloce ma francamente , arrivare un giorno prima o uno dopo, quando sei in crociera intorno al mondo non fa differenza . Nei commenti qualcuno ha anche detto che con mare grosso al lasco un HR non naviga bene , beh chi afferma ciò, non ha mai navigato su un HR di Frers e questo lo posso dire senza essere smentito da nessuno ?

Mi ricordo i tuoi resoconti del giro del mondo con l'HR pubblicati a puntate su una rivista nautica.
Ho sempre ammirato gli HR di Frers per le navigazioni impegnative e vedo che anche oggi hanno mantenuto la medesima impostazione di coperta e pozzetto. Mi domando se non siano rimasti troppo legati a questo schema, visto che barche da viaggio più recenti risevano allo skipper una zona rialzata totalmente al chiuso dove poter utilizzare con comodo all'asciutto e al caldo la strumentazione di bordo e al contempo avere buona visibilità sul mare circostante. Probabilmente questo è un grandissimo aiuto per ridurre stress e fatica in equipaggio ridotto.
Anche nella vela oceanica ormai il regatante sta quasi sempre al coperto.
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