26-06-2014, 12:47
(19-06-2014, 13:59)Gundam Ha scritto: Questo non lo capisco... Una barca in regime dislocante non puo superare una certa velocita critica gunzione della lunghezza al galleggiamento... Per i monoscafi si usa una formuletta di tipo empirico... Per i multi non lo so... Ma delle due l'una... O la velocita critica di un multi é molto maggiore di un mono o quando hai provato il mattia 52 e hai visto viaggiarlo (provando un certo bencelato fastidio ;-)) a 15 nodi era in regime planante
Help!
La discussione tecnica è molto interessante, ma le mie nozioni limitate.
LA sapevo così (terminologia denoattri): QUALUNQUE scafo (tri-cat-mono-motore-vela) ha una velocità, detta critica, oltre la quale i filetti acquei si staccano tra loro creando una depressione in zona poppiera. Lo scafo quindi si trova ad "affondare", alzando ancora più onda-distacco di filetti, e a porsi praticamente "in salita". Tale velocità è funzione della lunghezza al galleggio. Ogni aumento di potenza viene assorbita da questo ulteriore freno, finchè il "surplus" di potenza (o il distacco creato ad esempio da un'onda) diviene capace di sollevare lo scafo in modo da consentire la riunione dei filetti. A quel punto lo scafo plana, ed è svincolato dalla velocità critica.
Empiricamente detta velocità si stima con 1,3 moltiplicato la radice quadrata della lunghezza al galleggiamento in piedi (oppure 2,43 moltipl.rad.quadr.lwl in centimetri).
Chiaro che anche la "forma" dello scafo ha la sua bella influenza, probabilmente su quel "1,3": uno scafo che pesca molto distaccherà più acqua, e viceversa uno scafo largo e piatto, uno scafo che aiuta il ricongiungersi dei filetti con una poppa stretta oppure ..
E questo è il primo quesito. La SO giusta? Similgiusta? Sbagliata?
Supponendola "similgiusta", come fa un cat a fare 13 nodi se NON plana?
13 nodi equivalgono a 100 piedi di lwl...............
