Singolare che dopo cinque anni si torni all'argomento
Come dicono Bullo ed altri, il teck non è semplice da incollare perché è un legno oleoso.
Vinavil, anche resistente all'acqua, a bagno si ammolla.
Una goccia nel buco (senza sbavare!) di Epoxi, Attak, MaxRepair e colle simili vanno benissimo perché resistenti all'acqua e a quelle schifezze che ogni tanto qualcuno passa sul teck credendo di fare bene.
Per inciso, l'unico olio che sarebbe ammissibile passare sul teck sarebbe quello di segatura, quell'olio, cioè che cola quando si segano le tavole di teck, ma oggi e difficilissimo da trovare e i più manco sanno cos'era; per mantenere il teck basta il sale del mare ... e poi chi l'ha detto che il ponte bello rosa come il culetto di un bambino, che sa di barca appena uscita dal cantiere, che ""ocio! cavate le scarpe"", sia più bello di un ponte un poco ingrigito dalle lunghe navigazioni?
I ponti zozzi, verdognoli e ammuffiti, sono di un altro genere di gente, certo non di mare, e richiedono altri interventi (soprattutto nella testa del proprietario).
Se cade la goccia di Attak, la macchia, come ha detto Andros, non la si leva più e anche con le altre colle è difficile togliere i colaticci.
Usare Sika, siliconi e cose simili vuol dire complicarsi la vita e darsi ottime probabilità di fare danni.
I tappi a pressione e basta prima o poi saltano su.
Il foro per i tappi va fatto con mano ferma e richiede punta adatta e della giusta misura.
Non capisco perché si debbano lasciare i tappi liberi e non incollati perché: levarli se incollati è una cosa di due minuti (diciamo che bisogna saperlo fare?!); levarli vuol dire che si è sollevata una doga e va rimessa, o che si vogliono abbassare le viti per rifare i comenti, e in questi casi il tappo in teck è l'ultimo dei problemi, perché l'errore era a monte.
Ne riparliamo tra altri cinque anni?!!?