Buongiorno a tutti.
vi sottopongo due problemi che da tempo affliggono la mia Solidea: cutter autocostruito anno 1982, lunghezza 8,90 mt, scafo in ferrocemento, coperta in compensato di mogano sul quale a sua volta venne incollato e avvitato il teak.
Problema 1: la coperta è ormai un colabrodo. Nel tempo si sono create ovunque tutta una serie di fessurazioni ormai ingestibili con rigommature tra i comenti, interventi locali o altro (provato più volte inutilmente). Risultato: se nel giro di una settimana piove tanto è facile che mi trovi la sentina colma fino al pagliolato.
Problema 2: sinceramente non ho 8.000 / 10.000 Euro per disalberare, mettere in capannone la barca e far rifare tutta la coperta togliendo il teak, né tempo e possibilità di fare un lavoro fai da te di diverse settimane.
Vi chiedo quindi un parere su una soluzione che farà inorridire i puristi, ma che vi chiedo di valutare "laicamente" e in modo pragmatico, tenendo presente che a) devo per forza scegliere un compromesso che metta d'accordo i due problemi contingenti di cui sopra; b) prima di far bella figura col teak mi interessa essenziamente navigare senza che mi piova addosso sotto coperta.
La soluzione a cui ho pensato sarebbe, brutalmente:
1) tirare via solo la parte in cui il teak si è scollato (parliamo di circa 1 metro x 40 cm), ripristinando l'eventuale parte di compensato ammalorata con della resina epossidica bicomponente e portandola a livello con il resto del teak;
2) carteggiare tutto il resto della coperta;
3) applicare direttamente sul teak (quindi senza rimuoverlo) una guaina liquida come questa:
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Se leggete le caratteristiche aderisce a qualsiasi superficie (legno compreso) e dovrebbe creare uno strato completamente impermeabile, allo stesso tempo molto elastico (per evitare la formazione di crepe), calpestabile e resistente ai raggi UV.
Che ne pensate?
In attesa di vostre,
grazie e buon vento!