Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:JARIFE ha scritto:
Ciao Piero,
non è per caso la vibrazione che fa l'amantiglio quando è molto teso vero? Ti fa un UON UON UON UON....
Quoto. 
ciao
Tutti gli oggetti cilindrici snelli ed elastici, oltre alle cime tese anche i tubi le colonne etc. in particolari condizioni di vento, specie se in regime laminare sono soggette al cosidetto 'Moto di Von Karman'.
Si tratta di una vibrazione nel piano perpendicolare alla direzione del vento che per effetti aereodinamici viene forzata e può raggiungere intensità pericolose.
Tipicamente avvengono preferenzialmente di notte o al tramonto/alba quando è più facile avere venti non particolarmente forti ma a regime laminare.
Vi sono episodi famosi di crolli 'inspiegabili' di ponti, colonne di distillazione (personalmente sono stato in testa ad una colonna di rettifica etilene, alta circa 100 m, che con vento di 5 nodi la sera oscillava di oltre un metro).
Si può ovviare variando il profilo aereodinamico (forse qualcuno ha presente i camini tubolari con una lamiera saldata ad elica nella parte alta a questo scopo) o vincolando il corpo per contrastare la vibrazione o variarne la frequenza (in una cima lascando, fissando o vincolando un punto intermedio).
In barca il fenomeno è particolarmente evidente e si palesa chiaramente nel caso di cime attaccate (drizza e mantiglio randa a riposo su terminale randa) di materiali e con tensioni differenti che innescano, con le due frequenze libere, differenti ma di poco, battimenti bestiali.
La cosa diviene fastidiosa se la cima è vicina all'albero che martella come una canna d'organo quando la vibrazione si innesca.
Fortunatamente in barca la cosa non è in genere pericolosa e può essere facilmente contrastata: incrocio delle drizze sulla campana tangone, elastico a distanziare le drizze dall'albero, cuscino tra cime vicine, fissaggio di un piccolo piombo in punto opportuno, etc. Un buon violinista capisce al volo se è meglio tendere, lascare, o dove toccare una cima che vibra per smorzarla.

