Citazione:Madinina II ha scritto:
Grazie Albert per la scienza infusa...non ricordo numero di stecche della mia, si parla comunque di carrelli (che si possono scaricare, quindi non perdono sfere) solo sulle stecche più n cursori tradizionali intermedi.
Normalmente sfilo dalla canala un carello ed un cursore alla seconda mano per far lavorare meglio la mura ed in tensione solo la parte di inferitura che effettivamente deve lavorare.
Quindi, se alla seconda sono al 29% sono tendenzialmente ok, la terza (a 46% o almeno 40%) è per 'stare dalla parte della ragione' in casi estremi, corretto?
Ovviamente, ma evito di ripeterlo ogni volta, quelle che scrivo sono solo albertoppppinioni

......un po' dell'albert velaio ed un po' dell'albert velista (e pure coarmatore).
Le spaziature che ho citato sono tali appunto per evitare, particolarmente sulle barche che hanno la presa di terzaruoli rapida o automatica, di dover comunque andare a piede d'albero a scaricare i carrelli, cosa che inficierebbe lo scopo che è quello di consentire ad un singolo membro di equipaggio di ridurre la randa in condizioni particolarmente gravose senza dover uscire dal pozzetto.
Io sul 99 % delle rande che faccio, consiglio 2 mani spaziate come sopra, anche perchè, se manca la borosa della terza, difficilmente l'equipaggio da crociera si mette a fare acrobazie per scambiare al volo quella della prima. In quelle condizioni, dopo un tentativo di infilare la borosa nell'occhiello che frusta impazzito, la randa va inevitabilmente a finire tutta nel lazy bag.
E' da valutare invece, secondo me, se gli itinerari previsti sono particolarmente impegnativi, una randa di cappa con la rotaia di inferitura indipendente. E' vero che costa molto di più che una terza mano, ma in condizioni veramente 'stormy' risparmia sicuramente grandi stress e/o probabili rotture alla randa principale, allungandone sicuramente la vita.
Ciao