La deriva devia il flusso il quale arriva al timone con 3° differente, cioè diritto, dando i 3° di timone rispetto all'asse longitudinale si da lo stesso angolo che la deriva riceve il flusso causa lo scaroccio.
Così dice Marcaj su teoria e pratica della vela.
e se ho tue timoni? Secondo me questo è un altro dei vantaggi nell'avere 2 timoni. io no credo che sul timone singolo arrivi un flusso così angolato, quanto piuttosto disturbato.
Questo video che trovai tempo fa se lo si guarda attentamente fa capire alcune cose importanti:
[hide][Video: https://youtu.be/EiOWkQMgG2I][/hide]
io direi:
sono poche le barche che da sbandate (di pochi gradi.. si ragiona di assetto con poco vento) modificano in modo sostanziale la posizione del vettore resistenza, in generale quello che dico e se ci sono problemi a capirlo posso fa un disegnino.. e' che pochi gradi di sbandamento spostano il centro velico di "metri" sottovento, mentre spostano di pochi "centimetri" il centro della reazione, la resitenza.
in buona sostanza, sbandando la barca la coppia (vista dall' alto) tra spinta delle vele e resistenza dello scafo indipendentemente da quella che e' la geometria laterale di deriva e piano velico aumenta sinusoidalmente all' aumentare dell' angolo di sbandamento. questo oltre a essere il motivo vero delle straorze e' anche il motivo per cui con poco vento si cerca di sbandare, con molto di raddrizzare.
sulle dinamiche degli scafi molto "rettangolari" mi sento di dire che hanno un po di vantaggi e un paio di svantaggi gravi.
non c'e' interferenza tra i flussi dello scafo e quello delle appendici (in quelle molto triangolari quando la barca sbanda lo scavo vorrebbe andare su un angolo. la chiglia su un altro) hanno superfici molto piatte che aiutano a planare prima.. di contro quelle superfici quando impattano con l' onda hanno voglia di deformarsi e non beneficiano dal punto di vista strutturale dei vantaggi dell' essere curve, ovvero avere un momento di inerzia importante.
non sono poi facili da sbandare, e questo significa con poco vento grande superficie bagnata.. per capirsi i class 40 con le ariette sono degli scogli!
pure sull' efficienza del doppio timone con poco vento nutro molte perplessita, sono comunque due appendici, attriti di appendice doppi.
(07-04-2016, 14:04)ZK Ha scritto: io direi:
..........................!
pure sull' efficienza del doppio timone con poco vento nutro molte perplessita, sono comunque due appendici, attriti di appendice doppi.
in genere i timoni doppi sono decisamente più piccoli del timone unico
a mio sommesso avviso , il problema esiste ma non è assolutamente corretto parlare di attriti doppi
bv
(07-04-2016, 14:04)ZK Ha scritto: io direi:
..........................!
pure sull' efficienza del doppio timone con poco vento nutro molte perplessita, sono comunque due appendici, attriti di appendice doppi.
in genere i timoni doppi sono decisamente più piccoli del timone unico
a mio sommesso avviso , il problema esiste ma non è assolutamente corretto parlare di attriti doppi
bv
capa
La vedo come zk, anche se dovrei dire la vedrei... Non ho dati....
Ma le derive doppie sono tozze e questo mi piace gran poco
(07-04-2016, 13:06)bullo Ha scritto: La deriva devia il flusso il quale arriva al timone con 3° differente, cioè diritto, dando i 3° di timone rispetto all'asse longitudinale si da lo stesso angolo che la deriva riceve il flusso causa lo scaroccio.
Così dice Marcaj su teoria e pratica della vela.-
Caro Bullo, Marcaj è bello vecchiotto, addirittura più di noi. Nei suoi studi si riferiva a barche di altri tempi a chiglia lunga non alle ali moderne...
(07-04-2016, 20:31)pepilene Ha scritto: Dico una . ma una barca sbandata non aumenta la linea di galleggiamento?
Dipende dal disegno dello scafo, ovviamente. Una volta, con i disegni IOR e i primi IMS si, con le barche moderne a prua dritta o inversa e poppa verticale praticamente no...
(06-04-2016, 08:10)kermit Ha scritto: aggiungo un piccolo fattore contributivo a quelli già detti, se la barca ha la carena sporca sbandandola si immerge una parte pulita che sostituisce una parte sporca che emerge contribuendo ad una sensibile riduzione della resistenza in acqua
Questo è vero, ma vale solo per quelli che mettono la coppercoat e hanno quindi sempre la barca sporca...
direi esattamente il contrario, chi ha la coppercoat la barca la pulisce spesso, mentre chi ha la normale antivegetativa di solito non la tocca perché se è autolevigante la toglierebbe tutta
A basse velocità c'è solo la resistenza d'atrito, conta la superficie bagnata. Il principio di Archimede lo conoscete tutti, una barca larga e piatta ha molta superficie bagnata, la forma che nè ha di meno è quella tonda, sbandando la barca e mettendola sullo spigolo, ginocchio nave, più tondo, si diminuisce l'area bagnata, meno resistenza.
Tatone convieni che la deriva devii il flusso, se si fino a quanti metri lo fa sentire in uscita, si dipende dalle forme.
In un'altra discussuione si parlava della turbolenza provocata dalla forma dell'uscita se a 90° o a 45° roba di 2/3 mm.
Chissà se mi sono spiegato? La superficie bagnata è un'oppppppinione.
(08-04-2016, 09:01)bullo Ha scritto: A basse velocità c'è solo la resistenza d'atrito, conta la superficie bagnata. Il principio di Archimede lo conoscete tutti, una barca larga e piatta ha molta superficie bagnata, la forma che nè ha di meno è quella tonda, sbandando la barca e mettendola sullo spigolo, ginocchio nave, più tondo, si diminuisce l'area bagnata, meno resistenza.
Tatone convieni che la deriva devii il flusso, se si fino a quanti metri lo fa sentire in uscita, si dipende dalle forme.
In un'altra discussuione si parlava della turbolenza provocata dalla forma dell'uscita se a 90° o a 45° roba di 2/3 mm.
Chissà se mi sono spiegato? La superficie bagnata è un'oppppppinione.-
Caro Bullo, sulla superficie bagnata sono 100% d'accordo.
Sull'effetto di turbolenza generato dalla pinna sul timone, invece, solo in parte. Non ho disegni e non sono capace di farli, ma se immagini la barca procedere con uno scarroccio di 3 gradi e ti sforzi di "vedere" i filetti fluidi sotto lo scafo, ti accorgi che in realtà il timone è libero dai "rifiuti" della pinna, che passano sensibilmente sotto rispetto al flusso. A maggior dimostrazione di ciò, vedi che l'evoluzione dei progetti è andata costantemente verso timoni più grandi e derive più piccole, proprio perché la deriva, essendo immobile e simmetrica, è comunque un'ala a più bassa efficienza rispetto a quella del timone, di cui posso invece regolare l'incidenza rispetto all'acqua per portarla sui valori ottimali.
Naturalmente, queste sono "seghe mentali" di velisti pazzi, ne sono perfettamente consapevole e infatti sono in cura da uno bravo. Che però adesso viene in barca con me!
No Gundam, fa vedere altro, ossia come accelerano i flussi in 3 configurazioni di chiglia diverse.
Comunque, per il discorso del ginocchio che si immerge e quindi da maggiore spinta a minore superficie bagnata, non essendo un tecnico non posso entrare nel merito scientifico . credo sia una cosa . a guardare gli scafi moderni, partendo dai tp52 che il ginocchio praticamente lo tengono ad una altezza difficilmente raggiungibile
(08-04-2016, 14:40)TestaCuore Ha scritto: No Gundam, fa vedere altro, ossia come accelerano i flussi in 3 configurazioni di chiglia diverse.
Comunque, per il discorso del ginocchio che si immerge e quindi da maggiore spinta a minore superficie bagnata, non essendo un tecnico non posso entrare nel merito scientifico . credo sia una cosa . a guardare gli scafi moderni, partendo dai tp52 che il ginocchio praticamente lo tengono ad una altezza difficilmente raggiungibile
Forse è meglio chiarire: se parliamo di superficie bagnata in assoluto, non c'è nessuna figura geometrica migliore di un semi cilindro per avere il miglior rapporto tra volume immerso e superficie bagnata. Detto ciò, le barche moderne sono piatte sotto, quindi hanno enormi superficie bagnate in acqua per poco volume immerso. Pertanto, come giustamente dice Bullo, quando le sbandiamo lo facciamo per immergere maggiormente il ginocchio o lo spigolo (ha scritto così, spigolo, ginocchio nave) per immergere una parte che assomiglia di più a un cilindro e togliere la superficie piatta dall'acqua. in questo modo si riduce la superficie bagnata e la conseguente resistenza di attrito.
Per quanto riguarda i TP 52, in realtà sono sempre sbandati ed appoggiati sul ginocchio di carena, salvo solo quando sono in planata a gran lasco. Altrimenti si trascinerebbero dietro una valanga d'acqua!
Ah, per intenderci, io chiamo ginocchio lo spigolo arrotondato...