Mi sembra di sentire Catalano: Meglio asciutta che bagnata.
Allora è meglio la barca nuova...grazie al Kaiser! (per ripetere un francesismo già usato da altri in un post precedente)
Ognuno valuta il compromesso più idoneo in funzione dello stato della barca, dell'andamento dell'umidità misurata con barca a secco, situazioni, uso, economia, propria manualità, onestà del cantiere... ecc.
Carissimo Polimero: non capisco il riferimento al vapore (stato gassoso????). E' vero che una volta messo lo strato di epossidica l'umidità rimastaa all'interno dello spessore, migra nuovamente verso la superficie (ovviamente secondo la legge di Fick: che afferma che in presenza di un gradiente di concentrazione, un flusso di materia, acqua nel nostro caso, viene indotto in direzione ad esso opposta e proporzionale ad esso attraverso la costante di proporzionalità, detto coefficiente di diffusione.)
Tale riaumento di umidità nei pressi della superficie esterna (che sarà pero inferiore rispetto a prima) potrebbe riavviare, il processo di ingrandimento delle bolle, anche di quelle asciugatesi e non più visibili. Tale ripresa comunque avrebbe una dinamica più lenta, perchè l'impemeabilizzazione aggiuntiva, più o meno efficiente che sia, riduce comunque l'apporto di nuova acqua (questo devi riconoscerlo per non fare offesa alla logica). Detto questo, non capisco come si possa parlare di vapore e fare addirittura riferimento alla pentola a pressione. Mi sorge un dubbio: ma in che acque calde navighi???
In ogni caso, anche lasciando la barca a terra per molti anni, l'umidità assorbita non scenderà mai a zero come avevo gia detto, perchè l'aria esterna non è mai secca e ci sono fenomeni di condensazione da effetto parete fredda che la notte bagnano la barca. A meno che non la si metta in un ambiente chiuso con impianto di deumidificazione. Anche un asino capirebbe che è meglio, ma ne vale la pena ????.
Comunque prima di agire sparando con un cannone, magari ad una zanzara, io consiglio di fare come spiegato. E vi ricordo che : ' L'OTTIMO E' NEMICO DEL BENE'. In un anno, se la barca non è già mezza fottuta, ma allora non si sceglierebbe un intervento in economia, con il solo strato aggiuntivo di epossidica lo stato della carena non può precipitare catastroficamente, al più ci sarà nuovamente qualche bolla, e quindi si avrà tutto il tempo di valutare se l'intervernto di minimo sforzo si stato risolutivo o se invece sia necessario di ulteriori interventi più invasivi e costosi.
Aggiungere due o più strati di tessuto da qualche decimo di mm di spessore, impregnata con resina crea uno strato più o meno impermeabile al pari di dare solo alcune mani di epossidica pura tipo Acquastop o WS 1010. Il millimetro o 2 di nuova vetroresina non crediate sia poi tanto impermeabile, perchè la resina (vuoi pure una epossidica al posto della poliuretanica) che preparate, magari, la mescolate all'aperto, non la degassate sotto vuoto prima di impregnare, non rimuovete per evaporazione in vuoto eventuali solventi o umidità in eccesso, non impregnate con un sacco a vuoto sigillato e non polimerizzate ad alta temperatura in autoclave a 4-6 bar, ne in un locale stagno con abbattimento dell'umidità ambientale. Inoltre usando resine bicomponenti che reticolano a temperatura ambiente dovete prepararne un poco per volta e le giunzioni non saranno mai perfette, comincia areticolare subito e la densità trattiene le microbollicine..ecc ecc ecc ecc. Pertanto senza la catena procedurale suddetta restano in essa ed, all'interfaccia fibra/resina, microporosità a iosa. Quindi ha quasi la stessa permeabilità e la stessa tendenza/rischio a solubilizzare in acqua di qualunque altra vetroresina originale, potrebbe anche essere peggiore, raggionando pe assurdo. Come facciamo ad essere certi che sia meglio quello che facciamo noi rispetto al cantiero industriale, come essere sicuriche la resina che compriamo sia migliore...ecc ecc.)
Questo lavoro, molto costoso, va fatto solo se la carena è già danneggata e gli strati esterni facciano tanto schifo che se ne vengono grattando con le unghie. Ma chi ridurrebbe una carena in tale stato??? Chi si pone questo problema è in genere coscienzioso e quindi, in genere, parliamo sempre di barche con velato sospetto di 'osmosi' come il volgo lo chiama. Nella stragande maggioranza dei casi ristratificare son solo soldi e tempo, non voglio dire buttati, ma utilizzati con efficienza e vantaggi inferiori a quelli sperati. Poi è chiaro che per stare tranquilli e bene ognuno è libero di spendere quello che vuole. Rispetto le scelte personali, ci mancherebbe altro che ne facessi un motivo di offesa o critica di valori.
Esperimento: preparate un po di resina commerciale (e. g. 200 ml) bicomponente, versatela in una bottiglia strasparente con tappo forato e con portatubo, collegatelo ad una pompa da vuoto (anche un vecchio compressore funzionante di frigorifero rotto) e afte un vpo di vuoto. Vedrete la resina gonfiarsi di bolle e bollire per molti minuti prima di divenire di nuovo limpida e tranquilla. Ebbene qul bollire è segno della quantità di aria e solventii e umidità contenuta nella resina. Se non rimosso quando impregnate le fibre si trasforma in microporosità e quindi permeabilità. Cerco di postare una foto della bottiglia ove mostro la zona di schimaggio da ebollizione delle sostanze volatili non desiderabili.
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@Mauro: non è vero che alcune mani di epossidica siano come una spolverata di zucchero, Su quali basi lo affermi?. del resto il gel coat, prima che una funzione estetica, dovrebbe avere proprio il compito di fare da barriera all'acqua, perchè la resina usata per stratificare è naturalmente permeabile e assorbente acqua sino al limite del 30% del suo peso. Le vinilesteri sono resine meno assorbenti rispetto alle poliesteri utilizzate. l'uso di resine migliori fa però lievitare i costi e quindi non le usano. Purtroppo anche il gel-coat è molto costoso e quindi si tende ad usarne poco o, peggio, ad allungarlo con solventi, che è la cosa peggiore in assoluto, perchè lascia microporosità attraverso le quali passa l'acqua. Invero per prudenza e siccome costa poco io metterei 3 mani di west system 1010 (o analoga) sul gelcoat appena comprata la barca e prima dell'antivegetativa e del varo.
Ed ora tra il serio ed il faceto
, in ordine inverso di tranquillità, ecco un decalogo di interventi:
1) Comprare una barca nuova ogni anno e farsela metallizzare (oro o altro...) da fase vapore in un impianto PVD (Phisical Vapor Deposition) gigante per fare entrare tutta la barca.Congratulazione, siete degli Emiri);
2) Cambiare la barca appena si nota una bollicina;
3) Rifare completamente tutta la carena appena si scopre una bollicina;
4) rifare alcuni strati esterni (2-5) togliendo quelli vecchi (buoni o cattivi che siano) e stratificare da capo, magari in tessuto di carbonio, alto modulo;
5) aggiungere alcuni strati supplementari di vetroresina (FG) aumentando, aih me, peso e spessore;
6) impermeabilizzare di nuovo e ricontrollare dopo un anno o due;
7) impermnealizzare e basta;
8) non fare nulla e tenerla a secco;
9) aspettare che eventualmente affondi;
10)Affondarla subito in ogni caso e togliersi il pensiero.