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Sto iniziando la costruzione di un 10' con foiler, progetto di Hugh Welbourn. Secondo me una barca piccolissima ha le stesse difficoltà progettuali se non superiori di una più grande perché i tempi di reazione sono ancora minori. La barchetta è stata concepita per poter fare regate anche in dislocante e quindi con qualsiasi condizione di vento, anche leggerissimo ed in qualsiasi andatura. Il sistema per mettere giù i foils è semplicissimo, come con una deriva e non ci sono regolazioni da fare nel frattempo.
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L'illustrazione spiega i tre modi in cui possono essere usati i foils.
- Tutte due su: la deriva si comporta come una qualsiasi barchetta che quindi può partecipare a regate di circolo con percorsi brevi e condizioni di vento quasi nullo.
- Tutte e due parzialmente giù: questa configurazione è la più adatta per condizioni difficili con molto vento. I foils NON hanno la funzione di far sollevare la barca facendola volare ma di contrastare il momento ribaltante aiutando il conduttore con una spinta verso l'alto sulla fiancata sottovento.
- Giù sottovento: condizioni ideali per il foiling, velocità del vento nel range previsto e quindi sollevamento di tutto lo scafo al di sopra dell'acqua, diminuzione dell'attrito ed aumento della velocità.
Il timone ha un piccola ala con incidenza minima che non determina attrito apprezzabile nelle condizioni di poco vento.
Molto interessante!
Ti seguirò con piacere.
Albero in due pezzi per il trasporto?
bel progetto e lavoro interessante, ti seguo anch'io.
c'è già qualche deriva commercializzata con questo tipo di foil e ci sono i video, mi pare si chiami aeronamics
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(15-09-2018 22:54)marcofailla Ha scritto: [ -> ]bel progetto e lavoro interessante, ti seguo anch'io.
c'è già qualche deriva commercializzata con questo tipo di foil e ci sono i video, mi pare si chiami aeronamics
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In questo caso il progetto prevede un foil molto particolare con un profilo ottimizzato per questa barca. Ha una forma complessa sia frontalmente che in pianta, nel senso che penso faccia una leggera torsione. So anche che Hugh Welbourn stava e sta sviluppando altri progetti di barche con foils di diversa lunghezza e che l'esperienza accumulata anche grazie alle prove in acqua, lo hanno spinto, mentre disegnava per noi, a fare delle modifiche, piccole ma a quanto pare indispensabili per ottenere dei buoni risultati.
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probabilmente con la torsione della sezione unisce la regolazione dell'incidenza della pala con la estrazione della stessa, eliminando una manovra. sono cose che mi piacciono tantissimo ma capisco che solo l'esperienza diretta con una meticolosa prototipazione permette i risultati che vediamo tutti su youtube e che appaiono semplici ma semplici non sono
la flessione delle appendici sotto carico é fondamentale, la chiamano black art riferendosi al nero del carbonio e al nero della magia. Sui windsurf, che conosco direttamente, la determinante più critica é la pinna oramai, tavola e vela sono accessori, si vola sulla pinna che deve flettere e torcersi autonomamente disponendosi al meglio secondo l' andatura e la velocità e non é cosa progettabile a tavolino, black art appunto!!!
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Inserisco un po' di rendering di come verrà costruito lo scafo.
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Bella ,molto bella deve essere una droga timonarla
wow ..m'interessa particolarmente !!
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Altri rendering dove si vede meglio la posizione che assume il foil. La scatola che sostiene la pala del timone. Nei disegni si vedono bompresso e gennaker ma si è deciso di armare con sola randa in quanto è già sufficiente per sollevare la barca e per semplificare le manovre.
vedo che viene posizionata davanti al centro deriva , come si calcola precisamente la posizione ? c'è una formula rispetto al CV ?
(19-09-2018 09:30)epoxyfox Ha scritto: [ -> ]vedo che viene posizionata davanti al centro deriva , come si calcola precisamente la posizione ? c'è una formula rispetto al CV ?
I foil vanno posizionati in funzione del centro di carena che in una barca così piccola é influenzata dalla posizione dello skipper. Il centro di carena è allineato alla risultante dei baricentri di tutti gli elementi che compongono la barca compreso lo skipper. Quando alla spinta dell'acqua si sostituisce la portanza dei folis, se si vuole avere un assetto orizzontale, è necessario che la risultante della portanza del foil di prua e del foil del timone siano allineati sempre al centro di carena. Il rapporto tra le portanze generate tra foil di prua e foil di poppa è di 20-30 a 70-80 circa considerando 100 la portanza totale.
20-30 % di portanza sul timone mi sembrerebbe tantino, in futuro forse! quando ci si rassegnerà agli armi a cat molto avanzati ci si arriverà. il timone sarà super compensato e lavorerà anche da deriva, le virate saranno più difficili ma le catapulte saranno azzerate. per ora, IMHO, siamo al "monoruota" ottocentesco
dicono sia più performante così, ma da quando ho visto il catamarano di petrucci S9 andare al lasco poppa sui foil senza timoniere (caduto durante una abbattuta), io tifo per il quadriciclo ops quadrifoil :-)
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Ciao Marco, il rapporto tra portanze, di cui parlavo prima, è un dato fornitomi per via indiretta dal progettista. Nel caso di questa barca quando abbassi entrambi i foils di prua hai un vero e proprio triciclo.
Mario mi confondi!!!!!
prima lo Scamp 12 e poi il foiler da un'andar per mare "chionzo, chionzo!!!"
all'adrenalina pura.....
ma che ti sei preso da bere
????
sta attento a non mettere i foil sullo Scamp e poi l'armo con il fiocco rollabile sul foiler!!!!
ciao mario
Se hai bisogno di qualche stampo fresato a cnc fai un fischio ..che ti do una mano
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