Citazione:Lo Zingaro ha scritto:
No, no....da solo ho fatto il farfalla; col vento fresco si era in tre, per un tonnellaggio di circa 280 kg..
Boia, tre signorine...
mi ci butto anch'io nella mischia, almeno stanotte te un' tu dormi!
spesso ci si scorda che la vela ha tre lati e per ottimizzarne la resa devono essere regolati tutti in base alla forza del vento e quindi dell'andatura...in linea di massima, poco vento=vele più grasse/ più il vento aunenta più si smagrisce. Mediante la drizza si controlla il grasso della vela di prua nel punto più critico della vela (più magro=angolo più stretto al vento ma meno potente / più grasso=meno angolo al vento ma più potenza. Base e balumina vanno regolati insieme spostando il carrello di scotta che non hai (ahi, ahi, ahi...) avanzandolo chiudi la parte alta e arrotondi nella parte bassa, arretrandolo apri la parte alta e stiri la parte bassa.
una volta regolata la vela di prua si passa alla randa...il vento le 'vede' entrambe..
....semmmmbra facile....
Con affetto,
Lo Zingaro
io faccio il contrario. regolo la randa e fiocco a seguire. sul derivone avevo il punto fisso ma mi barca-menavo lo stesso.
avevo fissato un secondo golfare a proravia di quello originale.
in questo nuovo golfare facevo passare una cimetta con ad una estremità un bozzello e l'altra nel pozzetto.
la scotta passava nel bozzello prima di andare al clam-cleat ed alzando o abbassando il bozzello modificavo l'angolo della scotta simulando il carrello.
bozzello in alto carrello indietro e bozzello in basso carrello avanti
qualche difficoltà nei bordi con le manovre fatte in fretta