26-02-2023, 02:33
(25-02-2023, 22:19)bullo Ha scritto: Le vele non si imbrogliano sulle draglie, vanno buttate di sotto per l'osteriggio di prua. Se vai dentro un'onda specialmente con una barca pesante come la tua ne esci senza draglia e candeliri e vela strappata.
Se si naviga per diletto no regata a bastone cambiare un fiocco si mette in poppa un attimo, lavori su ponte dritto senti meno vento e la prua non va dentro l'onda.
da 30 a 50 nodi la forza del vento è quasi 3 volte superiore, con 50 nodi l'acqua vola si tratta di resistere per salvarsi la vita.
OK, stiamo divergendo dalla domada originale sulla durata del dacron adesivo per i rinforzi e del dyneema, ma mi piace comunque parlare di differenti strategie con vento forte perché c'é sempre da imparare qualcosa ascoltando come si fa su barche diverse dalla propria.
Immagino che non ci sia nulla di nuovo per nessuno in ció che scrivo qui sotto ma dico la mia a titolo di cronaca e per condividere esperienze :-)
Bolina e vento forte: con piú di 30 nodi di vento, e quindi con mare formato, di bolina é giá un miracolo se resto sul posto (1,4 metri di pescaggio... 'ndo vado?), figuriamoci guadagnare miglia sopravvento... inoltre lo stress sull'attrezzatura sarebbe un prezzo inutile: se é una depressione passeggera, preferisco la cappa e tanta pazienza, oppure la fuga controllata fino ad un ridosso sottovento... se poi c'é una costa vicina sottovento, Santa Yanmar é sempre pronta a dare una mano... la barca mi serve intera pure domani.
Dove mettere il fiocco: Con una barca cosí piccola, con piú di 30 nodi di vento e quindi con mare formato, l'ostriggio non lo aprirei per nessun motivo al mondo... due ondate fatte bene e mi si allaga la barca oltre che la cabina di prua... e poi comunque l'osteriggio é cieco in legno (anni '60 appunto) e da fuori non si apre ma si serra da dentro con ganci a tirare. Preferisco imbrogliare bene sulle draglie facendo una salsiccia stretta e finora non ho mai avuto problemi neppure con frangenti.
Si hai ragione al 100% che una vela in coperta, anche se ben imbrogliata, é un punto di presa per un frangente grosso... e probabilmente con mare pericoloso la porterei dentro assieme al bugliolo e lo sprayhood, ma finora ho sempre preso in anticipo la cappa o scelto la fuga controllata... la bolina con onde frangenti per me é un suicidio: giá un frangente di 2 metri, preso al baglio, per una barca cosí piccola significa la scuffia... quindi "meglio che no" :-)
Nota: Per "frangente" non intendo creste rotte o spuma, ma il vero e proprio "cavallone" che ti riempie il pozzetto tipo tinozza o peggio.
Stabilitá: La Bianca 27 ha il baglio stretto, come tante barche scandinave anni '60 (non é panciuta come un Colin Archer) ed il rollio di 15 gradi per parte é garantito... poi si ferma, ma quello é garantito, non é come le barche piú moderne e con una stabilitá di forma piu accentuata: te lo dico perché per lavorare in piedi a prua con vento forte su barche del genere (Bianca, GD, Vega ecc.) forse ci riesce qulcuno giovane ed agile... io no davvero ed é giá da tanto che mi metto in ginocchio o a volte anche sdraiato... per me é piú comodo, meno rischioso e me la posso prendere con piú calma usando due mani se serve.
Intensitá del vento: tutto é relativo... il vento di per se non é pericoloso se uno non é eccessivamente sovrainvelato, al massimo ti mette le crocette in acqua, ma di piú non puó fare se la velatura é ridotta opportunamente... il pericolo sono le onde frangenti che questo puó generare ma dipende da tanti fattori come fetch, correnti e quanto dura il vento.
Qui nello stretto dell'Øresund la corrente é praticamente sempre forte se c'é vento (2-4 nodi) e dipende da come gira, puó fare frangere un mare corto e cattivo oppure spianare onde grandi.che frangono solo sotto costa quando la corrente molla.
Preparazione: La scorsa settimana sono uscito con mio figlio per provare appunto alcune strategie da tempesta e certe attrezzature tipo drogue, cavo filato ed ancora galleggiante, in preparazione di un viaggio Shetland-Farøer e forse Islanda, che abbiamo in programme questa estate. Era arrivata la tempesta "Otto" che ha tirato con raffiche di 70 nodi ed una base di 40-50 nodi. Eravamo in acque protette e non c'era pericolo con onde che ancora non frangevano e siamo entrati in un porto prima di sera e che iniziasse la vera festa: lui non aveva mai trovato un vento cosí ed é stato alla barra con apprensione facendo anche qualche cavolata, ma é cosí che si impara, e sopratutto che si capisce il limite proprio e della barca... il sabato e la domenica eravamo in mare verso sud con 30 nodi di vento (anche di bolina larga perché al ritorno siamo stati praticamente sotto riva con vento girato da terra) e gli pareva tutto tranquillo tanto che ha ingaggiato il timone a vento per fare il caffé!... due settimane fa aveva il limite tarato al vento massimo con cui esce con i J del club... adesso ha allargato la scala del proprio "anemometro interno" ed anche se non é ancora in grado di gestire da solo una barca con vento forte, il primo passo l'ha dato e sicuramente sará piú calmo in futuro.
Personalmente, ho preso botte di vento vere solo in cinque occasioni in trent'anni... la prima a Bastia (effettivamente doveva essere Talamone-Palau ma é diventato Talamone-Bastia) é stata veramente un trauma ma quando fu il turno della tempesta che devastó Lanzarote nel 2001 e che ci prese a metá strada tra Espartel e Lanzarote, giá sapevo cosa potevo aspettarmi e come gestire la barca (un catamarano sovietico con cui al tempo giravo senza fisa dimora).
Adesso so meglio come si comporta la mia Bianca 27 con vento forte e mare formato... spero che non mi serva mai in futuro ma terró l'eperienza nel cassetto nel caso servisse.
Mi piacerebbe sempre sapere se qualcuno ha speerimentato con il dacron adesivo (quello in fogli grandi, non il nastro) per i rinforzi... posso sempre provare, ma l'esperienza delgi altri é sempre la piú economica ;-)
