Cominciamo con una diapositiva di una vecchia barca a vela ...
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Le due cimette che scendono dalla balumina della randa fino al boma sono i terzaroli; su quella barca sono armati singoli, ovvero salgono uno per lato e si fissano su un occhiello della vela con un nodo. Poi corrono dentro il boma e vengono rinviati sulla tuga fino ai due verricelli di drizza, uno per lato. (su molte barche i terzaroli sono a cavallo del boma, su molte si fermano all' uscita dal boma con un verricello all' albero: la vela è bella perchè è varia).
In navigazione, quando si decide di prendere una mano di terzaroli, su quella barca si procede così:
- il timoniere continua in bolina come se nulla fosse
- un manovratore molla il vang
- il timoniere molla la scotta del genoa di un paio di metri
- viene mollata la drizza di randa di una lunghezza prefissata (segno sulla drizza)
- il boma si appoggia sulla battagliola (non c' è amantiglio)
- la randa viene fissata al 'cornetto' all' attacco del boma (lato della borosa)
- la drizza randa viene messa in tensione di nuovo
- si cazza la borosa di terzaroli e la randa torna a segno
- si cazza la scotta randa
- si punta il vang
- si recupera la seconda mano che altrimenti è troppo in bando
Fa tutto uno da solo, mentre il timoniere timona.
Se si è in tre, uno va all' albero ad agganciare la randa in basso.
Ovviamente su barche diverse ci possono essere soluzioni diversi ed armatori diversi hanno opinioni diverse.