Ma perché non risale il vento?
#1
Continuano le esercitazioni di vela e non capisco che accade.
Domanda: la barca risale bene il vento ma alla fine del bordo l'avanzamento è...misero.Perchè? Dove sbaglio?

Ieri ero al lago, vento tra il teso e il fresco.
I filetti del genova quasi mai sono a segno tutti e 6; il genoa, secondo me, è troppo grosso e la mancanza del carrello fa il resto.

Però la barca fila, risale il vento ed al timone non c'è grosso sforzo.

Dove sbaglio???
Che prove mi consigliate?
Servono dati?


Altra info: con vento fresco in poppa, la barca con due mani di terzaroli va meglio che col genova. Mistero!
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#2
Per capire ci vuole la sfera magica. Per esempio: di che barca si tratta?
Ti contradici, risale bene il vento ma l'avanzamento è misero.
Impara da dove viene il vento e poi nè riparliamo.
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#3
No bullo, fin li ci arrivo; la domanda era più raffinata: non verrei in una zona tecnica a prendere le lezioni base via web.

Risale il vento (modesto angolo morto) ma alla fine del bordo l'avanzamento sull'ideale fondo del mare è misero: insomma, scarroccia troppo e non capisco come mai.

E' veloce, sbandata in modo contenuto, il timone forza moderatamente ma la Jeanneau 21 .!
Tra l'altro, scarroccia di più con vento forte.

Mentre, stranamente in quanto un po' appruata, da soddisfazioni ai portanti.
Ho voluto fare una prova da solo, a farfalla.
Correggendo con il pilota.. segue il vento come una bambina.
Invece di bolina fa pietà; possibile sia colpa della barca?
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#4
Credo che hai ragione sul genoa troppo grosso, non sò quanto tu peschi, ma ho l' impressione che sei un po' troppo invelato a prua.
Se hai il rollabile prova ad avvolgere il genoa sino al 110%, organizza un barber in qualche modo per spostare in avanti il punto di scotta e vedi cosa succede. Certo peggiori un poco la bolina per il 'salcicciotto' e perchè un rollabile non avrà mai la forma giusta, ma dovresti riuscire ad avere qualche risposta più concreta dalla tua bella.
PS comunque non ti dimenticare mai di regolare bene la randa che non viene chiamata 'mail sail' per nienteWink.
BV
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#5
Probabilmente come dici dipende dal genoa e dalla sua regolazione che non ti consente di metterlo a segno per l'angolo che hai impostato e ti costringe a stare più poggiato senza . la stazione del vento ? io sul mio 211 non ce l'ho e la regolazione la faccio sui filetti del fiocco come sul laser 2 ..!!
Del resto se dici che la barca condotta da solo e con vento fresco, sbanda in modo contenuto, tanto stretto non puoi esserlo.Wink

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#6
>Risale il vento (modesto angolo morto) ma alla fine del bordo l'avanzamento sull'ideale fondo del mare è misero: insomma, scarroccia troppo e non capisco come mai.

Hai provato a poggiare un po'?
Carena pulita?
Barca a deriva fissa o mobile?
Davvero non ha il carrello genoa?
Hai provato a orzare un po' di più?
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#7
Citazione:nedo ha scritto:
Probabilmente come dici dipende dal genoa e dalla sua regolazione che non ti consente di metterlo a segno per l'angolo che hai impostato e ti costringe a stare più poggiato senza . la stazione del vento ? io sul mio 211 non ce l'ho e la regolazione la faccio sui filetti del fiocco come sul laser 2 ..!!
Del resto se dici che la barca condotta da solo e con vento fresco, sbanda in modo contenuto, tanto stretto non puoi esserlo.Wink
No, . solo ho fatto il farfalla; col vento fresco si era in tre, per un tonnellaggio di circa 280 kg.Smile.
Non ho la stazione del vento, ma il navionics su android e l'anemometro manuale.
Controllo i dati sulla stazione meteo di Cerro, praticamente in diretta.
La deriva è mobile.


Quindi: ridurre il fiocco (rollabile ed effettivamente, enorme).
Lo terrò anche il più magro possibile, per quanto mancanza carrello e forma vela non mi lasciano molto margine.

I bordi: lunghi o corti per risalire la corrente?
Ho sempre pensato che più il bordo fosse lungo, meno scarroccio avrei avuto.
Mi si dice che sbaglio.




Sul lago il vento ti fa delle cose assurde.
Due esempi:
- Tenendo il vento perfettamente in poppa, come dicevo andatura a farfalla tenendo PV in funzione del vento, ti trovi con PB da 220 a 90 gradi in meno di 10 minuti.

- mi è successo di incrociare un'altra vela che arrivava di prua: 300 metri di distanza; io mure a dritta, LEI ANCHE!!!

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#8
Citazione:Gof ha scritto:
Hai provato a poggiare un po'?
Carena pulita?
Barca a deriva fissa o mobile?
Davvero non ha il carrello genoa?
Hai provato a orzare un po' di più?

Tengo una andatura quasi alla bolina più stretta che la barca consente; con il vento contro, si ha l'impressione di disegnare degli archi.

La deriva è mobile, ovviamente abbassata.
La carena è pulita.
Sadsmiley
Forse sono io che voglio troppo...

Ecco tutte le caratteristiche della barca, quando era in vendita poi acquistata da noi

http://www.esurfers.com/naturalmystic/
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#9
Esci con qualcuno che fà vela, sicuramente 'vede' quali sono i problemi e riesce a darti le dritte giuste.
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#10
Albodo descrivi il genoa troppo grosso farse volevi scricere grasso.
Parli di corrente ( deriva) che non è lo scaroccio.
Modesto angolo morto? Quale! Molta gente crede di andare di bolina solo perchè vede il windex a pruavia del traverso. Se devo uscire dal porto di Venezia e la corrente è entrante oltre i 2 nodi,, acqua e vento in prua, per uscire in mare devo fare 10 bordi, se l'acqua cala, reflusso, in 2 bordi sono fuori.
La vela è un'oppppppinione.
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#11
Citazione:albodo ha scritto:


Sul lago il vento ti fa delle cose assurde.
Due esempi:
- Tenendo il vento perfettamente in poppa, come dicevo andatura a farfalla tenendo PV in funzione del vento, ti trovi con PB da 220 a 90 gradi in meno di 10 minuti.

- mi è successo di incrociare un'altra vela che arrivava di prua: 300 metri di distanza; io mure a dritta, LEI ANCHE!!!

Io non mi preoccuperei troppo di centrature ed affini......

La descrizione della rotta ad 'arco' mi fa propendere per il classico 'bordo piatto', ovvero su un bordo continua a darti buono e ti sembra di guadagnare, poi viri al massimo del buono . tutto lo scarso e torni alla casella del via descrivendo un'altro arco Wink....e così via....

Sul lago può succedere (ma succede anche a Trieste Wink) che prendi una 'strada' sbagliata o sbagli la frequenza delle virate e ti trovi sempre nello stesso posto dopo aver fatto due bordi da mezzo miglio .....

E' il bello della vela Big GrinBig Grin
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#12
Citazione:bullo ha scritto:
Albodo descrivi il genoa troppo grosso farse volevi scricere grasso.
Parli di corrente ( deriva) che non è lo scaroccio.
Modesto angolo morto? Quale! Molta gente crede di andare di bolina solo perchè vede il windex a pruavia del traverso. Se devo uscire dal porto di Venezia e la corrente è entrante oltre i 2 nodi,, acqua e vento in prua, per uscire in mare devo fare 10 bordi, se l'acqua cala, reflusso, in 2 bordi sono fuori.
La vela è un'oppppppinione.-

Bullo, sinceramente non seguo il filo di quello che dici.
Temo - non so come mai - di darti una impressione che spero sia sbagliata.

- scrivo grosso perché è enorme: direi oltre 140%.
Sono state fatte rifare le vele e sono sbagliate; randa troppo piccola, è più corta di 35 cm del boma (ma va comunque incredibilmente bene).

- Dico grasso perché, ha una zona di massima freccia veramente importante; cazzando il meolo della balumina, se lo si rolla parzialmente ripiega male.


- Sono in un lago: non ci sono correnti.
Mi sto lamentando dello scarroccio perché è proprio l'effetto del vento a crearmi problemi.
Conosco bene l'uscita dalla laguna in adriatico; più di una volta dalla Marina di Brondolo sono entrato in Adriatico e quindi ho avuto a che fare sia con l'altezza della marea che con la direzione corrente, che a volte riesce a vincere la corrente del Brenta.
Posti che sono nel mio cuore; finita la PV-Venezia, passato l'ex Vittorio Emanuele, si mangia proprio lì: e molto bene.
Non è un problema di deriva, ma di scarroccio.
Inspiegabile poiché la barca è veloce e risalgo IL VENTO sotto i 50°, ma potrei stringere ancora.

- la deriva di cui parlo è il pezzo di ghisa che è sotto la barca: mi è stato chiesto se era fissa o mobile.
Smile

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#13
Citazione:lunar1960 ha scritto:
....organizza un barber ..
Figata l'idea del barber...
.

Non ci avevo pensato poiché stringendo di più il fiocco, tocca le sartie; ma se lo riduco - allora non credevo fosse giusto - dovrei farcela.
Appena si alza il vento serio, voglio provare; rollo il fiocco, lo riduco e lo stringo.

Citazione:albert ha scritto:

La descrizione della rotta ad 'arco' mi fa propendere per il classico 'bordo piatto', ovvero su un bordo continua a darti buono e ti sembra di guadagnare, poi viri al massimo del buono . tutto lo scarso e torni alla casella del via descrivendo un'altro arco Wink....e così via....

Sul lago può succedere (ma succede anche a Trieste Wink) che prendi una 'strada' sbagliata o sbagli la frequenza delle virate e ti trovi sempre nello stesso posto dopo aver fatto due bordi da mezzo miglio .....

E' il bello della vela Big GrinBig Grin

E' esattamente così: divento idrofoboSad ma .:!
Albert, se hai un attimo, mi dai due riferimenti sulla frequenza delle virate e sul concetto di strada sbagliata?
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#14
.


Non vi secco su come fare il barber: su ADV c'è tutto quello che a questo punto serve.
Una sola cosa: secondo voi, se cerco di portare il fiocco piccolo e teso tipo una tavola triangolare vado verso la direzione giusta?
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#15
Citazione:albodo ha scritto:

Albert, se hai un attimo, mi dai due riferimenti sulla frequenza delle virate e sul concetto di strada sbagliata?
In attesa di Albert (impegnatissimo a cambiar sede), se cerchi in rete qualcosa trovi:
.

ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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#16
No, . solo ho fatto il farfalla; col vento fresco si era in tre, per un tonnellaggio di circa 280 kg..Smile

Boia, tre signorine...Smile

mi ci butto anch'io nella mischia, almeno stanotte te un' tu dormi!

spesso ci si scorda che la vela ha tre lati e per ottimizzarne la resa devono essere regolati tutti in base alla forza del vento e quindi . linea di massima, poco vento=vele più grasse/ più il vento aunenta più si smagrisce. Mediante la drizza si controlla il grasso della vela di prua nel punto più critico della vela (più magro=angolo più stretto al vento ma meno potente / più grasso=meno angolo al vento ma più potenza. Base e balumina vanno regolati insieme spostando il carrello di scotta che non hai (ahi, ahi, ahi...) avanzandolo chiudi la parte alta e arrotondi nella parte bassa, arretrandolo apri la parte alta e stiri la parte bassa.
una volta regolata la vela di prua si passa alla . vento le 'vede' entrambe..

....semmmmbra facile....

Con affetto,
Lo Zingaro
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#17
IL grasso della vela non si aumenta o diminuisce con la drizza, si sposta più a prua o più al centro. La vela è un'oppppppinione.
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#18
Avevo una barca con la deriva mobile grassoccia e strettina.
Con poca velocità e poco vento perdeva subito portanza e la barca scarrocciava tanto.
In velocità invece portava bene e bolinava bene. Prima dovevo sempre poggiare finchè potevo, pian piano, risalire.
Se in virata rallentavo troppo dovevo poggiare ecc.
Te ne rendi conto vedendo i tracciati gps.
Prova, almeno per escludere il problema deriva spessa.
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#19
Bullo sei peggio della mi’ socera, un’ ti sfugge niente!

Vero, il grasso lo da il velaio e col tempo il vento…
Spero comunque che sia chiaro il senso del mio precedente intervento ovvero, come si fa a dare consigli su come regolare una vela che non si conosce armata su una barca che non si conosce perdipiù stando seduti alla scrivania? Pensa che la prima cosa che mi è venuta in mente leggendo i vari interventi è stata: ma la deriva sarà scesa?!?
Il mio consiglio è quello di iniziare dall’ABC delle varie regolazioni e poi…in su e in giù di bolina e lasco fino a che l’equipaggio non si ammutina e ti solleva dal comando! (se sei fortunato..)

Con Affetto,
Lo Zingaro

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#20
Citazione:Lo Zingaro ha scritto:
No, . solo ho fatto il farfalla; col vento fresco si era in tre, per un tonnellaggio di circa 280 kg..Smile

Boia, tre signorine...Smile

mi ci butto anch'io nella mischia, almeno stanotte te un' tu dormi!

spesso ci si scorda che la vela ha tre lati e per ottimizzarne la resa devono essere regolati tutti in base alla forza del vento e quindi . linea di massima, poco vento=vele più grasse/ più il vento aunenta più si smagrisce. Mediante la drizza si controlla il grasso della vela di prua nel punto più critico della vela (più magro=angolo più stretto al vento ma meno potente / più grasso=meno angolo al vento ma più potenza. Base e balumina vanno regolati insieme spostando il carrello di scotta che non hai (ahi, ahi, ahi...) avanzandolo chiudi la parte alta e arrotondi nella parte bassa, arretrandolo apri la parte alta e stiri la parte bassa.
una volta regolata la vela di prua si passa alla . vento le 'vede' entrambe..

....semmmmbra facile....

Con affetto,
Lo Zingaro

io faccio il contrario. regolo la randa e fiocco a seguire. sul derivone avevo il punto fisso ma mi barca-menavo lo stesso.

avevo fissato un secondo golfare a proravia di quello originale.
in questo nuovo golfare facevo passare una cimetta con ad una estremità un bozzello e l'altra nel pozzetto.
la scotta passava nel bozzello prima di andare al clam-cleat ed alzando o abbassando il bozzello modificavo l'angolo della scotta simulando il carrello.

bozzello in alto carrello indietro e bozzello in basso carrello avanti

qualche difficoltà nei bordi con le manovre fatte in fretta


Smiley14Smiley14Smiley14


i Responsabili. chissà quanto pagarebbero per essere comprati
mi dispiace aver venduto la Gitana ma son contento



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