I Forum di Amici della Vela

Versione completa: In caso di Burrasca...
Al momento stai visualizzando i contenuti in una versione ridotta. Visualizza la versione completa e formattata.
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da kermit
Non mi ricordo se è mai stata notata questa curiosità ma il Grand Soleil che è naufragato all'ultima middle sea race perdendo il timone si chiamava 'LOKI' come lo swan 44 che nella sydney-Hobart del 1998 fu rovesciato da un frangente e fu costretto al ritiro.

Non so se le barche fossero dello stesso armatore ma forse sarebbe bene che cambiasse nome alla sua prossima barca
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]

Non era un Grand Soleil bensi un Cookson 50 (un signor racer aggiungerei). Mah! se Loki porta sfiga basta far orinare una prostituta sul musone al momento del varo ed é scongiurato il pericolo.


Scud
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da scud
Non era un Grand Soleil bensi un Cookson 50 (un signor racer aggiungerei). Mah! se Loki porta sfiga basta far orinare una prostituta sul musone al momento del varo ed é scongiurato il pericolo.

Scud
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
basta anche una comune baldracca locale!

Scud
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da scud
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da kermit
Non mi ricordo se è mai stata notata questa curiosità ma il Grand Soleil che è naufragato all'ultima middle sea race perdendo il timone si chiamava 'LOKI' come lo swan 44 che nella sydney-Hobart del 1998 fu rovesciato da un frangente e fu costretto al ritiro.

Non so se le barche fossero dello stesso armatore ma forse sarebbe bene che cambiasse nome alla sua prossima barca
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]

Non era un Grand Soleil bensi un Cookson 50 (un signor racer aggiungerei). Mah! se Loki porta sfiga basta far orinare una prostituta sul musone al momento del varo ed é scongiurato il pericolo.


Scud
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Non era un 60 piedi G.S.?
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da bozzello
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da alice
però l'importante secondo me è fare come Pegaso, che ha provato quelle condizioni e le reazioni sia sue che della barca
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]

Sciocchezze!

Sarò anche uno che per qualcuno non capisce un tubo di nulla, ma me ne frego.
Io penso che non ci sia da provare o testare proprio nulla e penso anche che non bisogna nemmeno scriverlo su un forum. Con le burrasche si sta in porto. Stop.

Tom
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
scrivere liberamente è l'unica ragione dell'esistenza di un forum, che fino a prova contraria è fatto di gente che scrive come te o come me. Ci mancherebbe.
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da kermit
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da scud
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da kermit
Non mi ricordo se è mai stata notata questa curiosità ma il Grand Soleil che è naufragato all'ultima middle sea race perdendo il timone si chiamava 'LOKI' come lo swan 44 che nella sydney-Hobart del 1998 fu rovesciato da un frangente e fu costretto al ritiro.

Non so se le barche fossero dello stesso armatore ma forse sarebbe bene che cambiasse nome alla sua prossima barca
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]

Non era un Grand Soleil bensi un Cookson 50 (un signor racer aggiungerei). Mah! se Loki porta sfiga basta far orinare una prostituta sul musone al momento del varo ed é scongiurato il pericolo.


Scud
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Non era un 60 piedi G.S.?
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]

Era un 60 piedi australiano, mini maxi da regata tostissimo, ha perso il timone con 40 nodi di vento e mare formato con corrente contraria.
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da Deepdiver
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da alice
però l'importante secondo me è fare come Pegaso, che ha provato quelle condizioni e le reazioni sia sue che della barca
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]

Se gli ingegneri 'provassero' a costruire i ponti per vedere se tengono ne crollerebbero molti....

Meglio sapere prima quanto cemento e quanto ferro metterci dentro, non trovi?
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
... le uscite in condizioni diverse di mare e vento, e non solo con arietta, servono proprio, a mio avviso, per 'calcolare' quanto cemento e quanto ferro occorrono alla navigazione sicura con la nostra barca...prendere una mano in più in mare, mettere la tormentina a prua, effettuare una virata con vento e mare,vedere come reagisce la barca, il suo limite di straorza,non sono cose che puoi solo sperare che non ti capitino mai, puoi sentire tutti i bollettini del mondo.
Per dirti, una volta in Sardegna sud sono uscito dalla baia in cui ero ridossato da due giorni per andare a cagliari, la barca era una ottima Alpa 12,70 velatura ridotta, ma efficiente, senza avvolgifiocco, l'avevo smontato, dopo averla comprata sostituendo lo strallo


Leggo che hai avuto un Alpa 12.70, ne ho avuta una anch'io, un 'tuga lunga', naturalmente senza avvolgifiocco, barca splendida!
Tornando all'argomento della discussione, 'burrasca', mi sarebbe difficile riassumere tutto quello che è stato detto, per un intervento a 'fagiolo', voglio solo dare un piccolo contributo:
La prima cosa che voglio dire è che in trent'anni di navigazioni e un numero imprecisato di miglia , in diversi mari ed oceani, le 'burrasche vere', quelle in cui puoi solo cercare di sopravvivere, non le ho mai viste, forse sono solo stato fortunato....
Solo una volta ho dovuto stare alla cappa (trinchetta a collo-mezzana a ferro-timone al centro) per dodici ore tra il Marocco e le Canarie.
Nell'ultimo viaggio (ancora in corso) tra Trapani e Buenos Aires, non ho mia avuta la necessità di resistere ad una burrasca con manovre tipo cappa ( secca-filante, ecc...).Tranne una volta, ma solo per alcuni minuti, a secco di vele per far passare un Pampero.
Quindi, al di la di tutte le tecniche per affronarle, le burrasche vere, se si naviga con accortezza, sono sempre un evento raro!
B.V.
Luigi
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da alice
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da Deepdiver
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da alice
però l'importante secondo me è fare come Pegaso, che ha provato quelle condizioni e le reazioni sia sue che della barca
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]

Se gli ingegneri 'provassero' a costruire i ponti per vedere se tengono ne crollerebbero molti....

Meglio sapere prima quanto cemento e quanto ferro metterci dentro, non trovi?
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
... le uscite in condizioni diverse di mare e vento, e non solo con arietta, servono proprio, a mio avviso, per 'calcolare' quanto cemento e quanto ferro occorrono alla navigazione sicura con la nostra barca...prendere una mano in più in mare, mettere la tormentina a prua, effettuare una virata con vento e mare,vedere come reagisce la barca, il suo limite di straorza,non sono cose che puoi solo sperare che non ti capitino mai, puoi sentire tutti i bollettini del mondo.
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Giusto!!! Non male per una donna Smile
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da pegaso
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da Deepdiver
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da alice
però l'importante secondo me è fare come Pegaso, che ha provato quelle condizioni e le reazioni sia sue che della barca
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]

Se gli ingegneri 'provassero' a costruire i ponti per vedere se tengono ne crollerebbero molti....

Meglio sapere prima quanto cemento e quanto ferro metterci dentro, non trovi?
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]

Hai hai qui hai proprio toppato, ti rispondo da ingegnere quale sono che non si nasce 'imparati', che le regole applicate sono frutto di esperienza e non cadono dal cielo, ovviamente quando si prova lo si fa' su basi fondate su di un ragionamento, su delle ipotesi che si sono fatte.
Lasciamo quindi stare la costruzione dei ponti.

Per provare una barca intendo un caso come questo.
Il cantiere del Pardo presenta una barca il Grand Soleil 41, progetto di Finot, con una poppa enorme, massima abitabilita'.
Discussione di banchina con il direttore vendite del Cantiere del Pardo, io sostengo la superiorita' di una barca classica come la mia di bolina con mare formato e trenta nodi di vento, lui mi dice, guarda che in quelle condizioni il GS 41 va' benissimo, vuoi provarlo, o.k. quando volete.
Ci troviamo un giorno con una forte libecciata e usciamo, ovviamente avevamo montato il fiocco sull'avvolgifiocco e preso due mani alla randa, fuori c'erano 30/35 nodi fissi e un mare di coseguenza, il proprietario della barca a bordo, la barca bolinava benissimo, molto bagnato il pozzetto centrale, e passava anche le onde molto bene, in poppa poi era molto sicura, ho dovuto ricredermi e ho ringraziato il mio amico e il proprietario della barca, contento perche' aveva provato la barca in quelle condizioni e aveva visto come si comportava dando un grande senso di sicurezza.
Allora dove e' il problema, non e' meglio provare quando ci sono le condizioni e un equipaggio esperto o farsi magari sorprendere senza esperienza e incasinarsi perche' non si sa' cosa fare.
Ovviamente di base bisogna essere sicuri della barca come lo ero io dell'Alpa 12,70 e dello swan 44 che e' seguito, barca che ha vinto una settimana delle bocche all'inizio degli anni ottanta, quando aveva gia' dieci anni, in condizioni molto dure (una gemella, non la mia)battendo prototipi agguerritissimi.
Fra l'altro quando piu' tardi cercavo una barca sicura e abitabile per anni di crociere in egeo dove il vento forte in estate c'e' tutti i gioni, mi sono ricordato di quella uscita e ho comprato proprio un GS 41 che per sei anni ha navigato con noi a bordo, io, mia moglie,ex istruttrice a Caprera, prima una figlia, poi due, tutte due in barca con pochi mesi.
A sentir voi uno in Egeo non dovrebbe mai andare, col meltemi a 30/35 nodi tutti i giorni...
Scusate, ma quando intervengo cerco di farlo, a ragion veduta, e basandomi sulla mie esperienze, non pretendo che tutti si comportino come me, sono assolutamente d'accordo con forza dieci, la vela e' molto soggettiva, uno fa' quello che si sente di poter fare, mancherebbe altro.


<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Pegaso inutile dire che ti quoto!SmileSmile, e posso aggiungere che quando la sensazione di soddisfazione, tranquillità e sicurezza che dà il sapere come ci si deve comportare, e che le situazioni si possono affrontare se preparati, non ha eguali. Anche provare barche diverse è molto importante a mio avviso
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da kermit
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da TeoV
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da kermit
...ho potuto constatare la bontà del progetto, però sono consapevole che le barche di una certa epoca avevano caratteristiche migliori per affrontare condizioni veramente dure.
Ritengo che la maggior parte delle barche moderne abbia una scarsa possibbilità di resistere a certe tempeste per tempi prolungati
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]

Ecco, questa e' un'affermazione interessante.
Veramente secondo voi una barca degli anni 70 o 80 e' piu' robusta di una moderna barca?
Non voglio sollevare ulteriori polemiche, voglio solo capire qual'e' il vs. pensiero in proposito.
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
In termini generali ne sono straconvinto poi bisogna vedere caso per caso. A sensazione 'partono' troppi timoni e si 'staccano' troppe chiglie.
Il caso dello Sly che ha perso la chiglia come del G.S che ha perso il timone (e non è il primo) non mi è piaciuta per niente. Peraltro se la barca non fosse rimasta a galla alla deriva non so quanta volontà ci sarebbe stata nel recuperare il relitto.

Quello che è fastidioso da vedere è che gli enti normatori tipo il RINA si fanno vedere solo per prendere i soldi, quando c'è da organizzare una commissione d'inchiesta per valutare un incidente e prendere provvedimenti con i costruttori/progettisti per tutelare vite umane spariscono.
Che fine a fatto lo sly? Chi lo sta valutando? E del Loki? perchè si è staccato il timone?
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]

Questo e' un argomento che meriterebbe un post a parte, e bisognerebbe parlarne in maniera tecnica seguendo quella che e' stata l'evoluzione delle carene, ma sopratutto delle appendici.
In soldoni siamo passati da carene a V con pinna di deriva diciamo trapezioidale con ampia superfice di attacco del bulbo e timone montato su robusti skeg a pinne di deriva con bulbo attaccate allo scafo in un area molto ridotta e timoni lunghi e stretti a sbalzo.
In pratica in entrambi i casi, pinna e timone, siamo nel caso di una trave incastrata da un lato, nel caso della pinna addirittura con il peso (bulbo} all'estremita.
E' uno dei casi di carico piu' gravosi dove i carichi all' incastro sono piu pesanti.
Tutto e' calcolabile e quindi si possono progettare dei sistemi di ancoraggio del bulbo che sopportino l'elevato carico locale, ma questo vuol dire avere una struttura nell'area del bulbo che sopporti e distribuisca questo carico localizzato, e questo costa, occupa spazio, riduce l'altezza interna.
Idem per il timone, diametro dell'asse, struttura interna e ancoraggio.
Quali sono poi i carichi da prevedere, dipende dall'uso della barca, se la si usa in porto o per crociere tranquille va tutto bene, se no le magagne vengono fuori.
E le barche da regata oceaniche, quale e' il coefficiente di sicurezza che vogliamo utilizzare? Irrobustire troppo vuol dire aumentare troppo il peso.
Tutto questo non succedeva con le barche classiche, non perche' erano fatte meglio, anche se e' vero che non conoscendo i materiali si tendeva a sovrabbondare sugli spessori della vetroresina, ma perche' intrinsecamente le soluzioni progettuali prevedevano delle situazioni di minor stress per i materiali.
Questi sono argomenti che sarebbe interessante approfondire.
Io ho vissuto personalmente, la mia prima barca cabinata l'ho avuta nel 1976, questa evoluzione e mi e' sempre interessato capire questa evoluzione anche dal punto di vista progettuale.
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da pegaso
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da kermit
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da TeoV
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da kermit
...ho potuto constatare la bontà del progetto, però sono consapevole che le barche di una certa epoca avevano caratteristiche migliori per affrontare condizioni veramente dure.
Ritengo che la maggior parte delle barche moderne abbia una scarsa possibbilità di resistere a certe tempeste per tempi prolungati
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]

Ecco, questa e' un'affermazione interessante.
Veramente secondo voi una barca degli anni 70 o 80 e' piu' robusta di una moderna barca?
Non voglio sollevare ulteriori polemiche, voglio solo capire qual'e' il vs. pensiero in proposito.
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
In termini generali ne sono straconvinto poi bisogna vedere caso per caso. A sensazione 'partono' troppi timoni e si 'staccano' troppe chiglie.
Il caso dello Sly che ha perso la chiglia come del G.S che ha perso il timone (e non è il primo) non mi è piaciuta per niente. Peraltro se la barca non fosse rimasta a galla alla deriva non so quanta volontà ci sarebbe stata nel recuperare il relitto.

Quello che è fastidioso da vedere è che gli enti normatori tipo il RINA si fanno vedere solo per prendere i soldi, quando c'è da organizzare una commissione d'inchiesta per valutare un incidente e prendere provvedimenti con i costruttori/progettisti per tutelare vite umane spariscono.
Che fine a fatto lo sly? Chi lo sta valutando? E del Loki? perchè si è staccato il timone?
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]

Questo e' un argomento che meriterebbe un post a parte, e bisognerebbe parlarne in maniera tecnica seguendo quella che e' stata l'evoluzione delle carene, ma sopratutto delle appendici.
In soldoni siamo passati da carene a V con pinna di deriva diciamo trapezioidale con ampia superfice di attacco del bulbo e timone montato su robusti skeg a pinne di deriva con bulbo attaccate allo scafo in un area molto ridotta e timoni lunghi e stretti a sbalzo.
In pratica in entrambi i casi, pinna e timone, siamo nel caso di una trave incastrata da un lato, nel caso della pinna addirittura con il peso (bulbo} all'estremita.
E' uno dei casi di carico piu' gravosi dove i carichi all' incastro sono piu pesanti.
Tutto e' calcolabile e quindi si possono progettare dei sistemi di ancoraggio del bulbo che sopportino l'elevato carico locale, ma questo vuol dire avere una struttura nell'area del bulbo che sopporti e distribuisca questo carico localizzato, e questo costa, occupa spazio, riduce l'altezza interna.
Idem per il timone, diametro dell'asse, struttura interna e ancoraggio.
Quali sono poi i carichi da prevedere, dipende dall'uso della barca, se la si usa in porto o per crociere tranquille va tutto bene, se no le magagne vengono fuori.
E le barche da regata oceaniche, quale e' il coefficiente di sicurezza che vogliamo utilizzare? Irrobustire troppo vuol dire aumentare troppo il peso.
Tutto questo non succedeva con le barche classiche, non perche' erano fatte meglio, anche se e' vero che non conoscendo i materiali si tendeva a sovrabbondare sugli spessori della vetroresina, ma perche' intrinsecamente le soluzioni progettuali prevedevano delle situazioni di minor stress per i materiali.
Questi sono argomenti che sarebbe interessante approfondire.
Io ho vissuto personalmente, la mia prima barca cabinata l'ho avuta nel 1976, questa evoluzione e mi e' sempre interessato capire questa evoluzione anche dal punto di vista progettuale.
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]

Ecco, perche' non apriamo un topic ad hoc, allora?
Io sono qui per imparare, e se posso evitare di leggere tutte le varie polemiche, per poter concentrarmi sulle cose piu' importanti, risparmierei tempo e sarei felice... Big GrinBig GrinBig Grin
Effettivamente si è trasformato parecchio il concetto di burrasca in questo topic. Da quella in mare a quella conviviale...
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da Deepdiver
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]


...

Tieni conto el fatto che io rispondevo ad Alice (che forse potrei anche aver frainteso) che sembrava dire: Smettetela di parlarne sul forum e andate fuori a provare.... questo on si può dire a uno che non sa neanche come ci si mette alla cappa....

I forum servono anche per chiedere consigli, non trovi?
[/quote]
Ciao non volevo assolutamente dire che non si deve più scrivere...anzi sono qui anch'io a farlo.
Però l' uscita impegnativa è indispensabile, senza pensare al peggio sempre. Bisogna prepararsi.
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Pegaso inutile dire che ti quoto!SmileSmile, e posso aggiungere che quando la sensazione di soddisfazione, tranquillità e sicurezza che dà il sapere come ci si deve comportare, e che le situazioni si possono affrontare se preparati, non ha eguali. Anche provare barche diverse è molto importante a mio avviso
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Alice, condivido. Naturalmente la burrasca non se la va a cercare mai nessuno e come dice Luigiotto sono eventi rari e che in genere capitano a chi fà importanti regate di altura e non chi naviga per diporto, ma non disdegno le uscite con i 20-25 nodi dove poi ho incontrato anche i 30-35 che ho affrontato per vari gradi di difficoltà. Si capisce come regisce la barca ma serve anche per migliorare la coordinazione con il mio mozzo (mia moglie) che è peraltro è bravissima.

Provare le altre barche si ma con molta cautela e circospezione, gli armatori che non escono con più di 15 nodi hanno le attrezzature e le manovre a cacchio e molte delle barche ormeggiate nei porti sono a mio avviso pericolose per colpa degli armatori.
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da kermit
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Pegaso inutile dire che ti quoto!SmileSmile, e posso aggiungere che quando la sensazione di soddisfazione, tranquillità e sicurezza che dà il sapere come ci si deve comportare, e che le situazioni si possono affrontare se preparati, non ha eguali. Anche provare barche diverse è molto importante a mio avviso
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Alice, condivido. Naturalmente la burrasca non se la va a cercare mai nessuno e come dice Luigiotto sono eventi rari e che in genere capitano a chi fà importanti regate di altura e non chi naviga per diporto, ma non disdegno le uscite con i 20-25 nodi dove poi ho incontrato anche i 30-35 che ho affrontato per vari gradi di difficoltà. <hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]

Anch'io concordo con la ricerca dell''emergenza' in sicurezza. In questo il paragone con il volo (amatoriale) è calzante: se ci sono condizioni di turbolenza seria è da stupidi e incoscienti staccare le ruote da terra; tuttavia, in sicurezza e accompagnati da un pilota esperto, bisogna provare le emergenze...
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da luigiotto
Per dirti, una volta in Sardegna sud sono uscito dalla baia in cui ero ridossato da due giorni per andare a cagliari, la barca era una ottima Alpa 12,70 velatura ridotta, ma efficiente, senza avvolgifiocco, l'avevo smontato, dopo averla comprata sostituendo lo strallo


Leggo che hai avuto un Alpa 12.70, ne ho avuta una anch'io, un 'tuga lunga', naturalmente senza avvolgifiocco, barca splendida!
Tornando all'argomento della discussione, 'burrasca', mi sarebbe difficile riassumere tutto quello che è stato detto, per un intervento a 'fagiolo', voglio solo dare un piccolo contributo:
La prima cosa che voglio dire è che in trent'anni di navigazioni e un numero imprecisato di miglia , in diversi mari ed oceani, le 'burrasche vere', quelle in cui puoi solo cercare di sopravvivere, non le ho mai viste, forse sono solo stato fortunato....
Solo una volta ho dovuto stare alla cappa (trinchetta a collo-mezzana a ferro-timone al centro) per dodici ore tra il Marocco e le Canarie.
Nell'ultimo viaggio (ancora in corso) tra Trapani e Buenos Aires, non ho mia avuta la necessità di resistere ad una burrasca con manovre tipo cappa ( secca-filante, ecc...).Tranne una volta, ma solo per alcuni minuti, a secco di vele per far passare un Pampero.
Quindi, al di la di tutte le tecniche per affronarle, le burrasche vere, se si naviga con accortezza, sono sempre un evento raro!
B.V.
Luigi
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]

La mia era un tuga corta, si chiamava Magia II (ex Levantades) ci ho girato tutto il mediterraneo in due, io e mia moglie, la prima.
Anch'io non ho mai preso una vera burrasca, da sopravvivenza.
E' capitato a mia moglie, prima di conoscermi, la seconda, ma se le andata a cercare partendo con un skipper e compagni notoriamente incoscienti.
Partiti da Lavagna dopo Natale per le baleari, hanno continuato con avviso di burrasca nen golfo del leone e sono stati in giro cinque giorni nel golfo del leone, mancando le Baleari, perche' la barca, appena comprata usata aveva la bussola con una deviazione non verificata e quindi non conosciuta, non c'erano ancora i gps, e finendo, girando verso est a beccare per miracolo l'isola di Carloforte, mezzana stracciata da un ondata e condizioni di pura sopravvivenza.
La barca era di 15 mt, dieci a bordo, a Carloforte hanno baciato la terra e sono sbarcati in sei, sono rimasti solo lo skipper i suoi due compari d'avventure e mia moglie che hanno riportato la barca a casa, prendendo neve a Porto Cervo e una sventolata nelle bocche, ordinaria amministrazione.
Questa e' vera incoscienza.
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da kermit
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Giusto!!! Non male per una donna Smile
[/quote]
Smile beh...grazie
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da mindbomb
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da kermit
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Pegaso inutile dire che ti quoto!SmileSmile, e posso aggiungere che quando la sensazione di soddisfazione, tranquillità e sicurezza che dà il sapere come ci si deve comportare, e che le situazioni si possono affrontare se preparati, non ha eguali. Anche provare barche diverse è molto importante a mio avviso
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Alice, condivido. Naturalmente la burrasca non se la va a cercare mai nessuno e come dice Luigiotto sono eventi rari e che in genere capitano a chi fà importanti regate di altura e non chi naviga per diporto, ma non disdegno le uscite con i 20-25 nodi dove poi ho incontrato anche i 30-35 che ho affrontato per vari gradi di difficoltà. <hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]

Anch'io concordo con la ricerca dell''emergenza' in sicurezza. In questo il paragone con il volo (amatoriale) è calzante: se ci sono condizioni di turbolenza seria è da stupidi e incoscienti staccare le ruote da terra; tuttavia, in sicurezza e accompagnati da un pilota esperto, bisogna provare le emergenze...
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Mindbomb Big Grin.... frena un attimo, la turbolenza non andarla a cercare (tanto prima o poi ti trova lei) e soprattutto non andarla a cercare con gli aeroplanetti da diporto dai retta a chi ha 12000 ore di volo sulla schiena con aerei seri e 1000 sulle 'trappole volanti'. Ho investigato (CT del giudice) e visto incidenti che non voglio raccontare. Non andarci e se qualche pilota professionista ti ci porta fammi il nome che gli sputo in un occhio SmileSmile
Kermit, non mi sono spiegato: ho premesso 'volo amatoriale' e di 'emergenze in sicurezza', tipo atterraggio senza motore, atterraggio con vento al traverso o in coda, uscita dalla vite (alianti) etc...
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13
URL di riferimento